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Donazione della Collezione Lia e Marcello Rumma a Capodimonte

La collezionista Lia Rumma dona allo Stato italiano la collezione Lia e Marcello Rumma: una selezione di oltre 70 opere di artisti italiani, dagli anni Sessanta, con un focus sull’Arte Povera. Ne hanno dato l’annuncio giovedì 21 luglio 2022 nel corso di una conferenza stampa nel Salone delle Feste del Museo e Real Bosco di Capodimonte a Napoli, trasmessa in diretta streaming e visibile sul canale youtube del museo, la collezionista e donante Lia Rumma, il Direttore generale dei Musei Massimo Osanna, il Direttore generale Creatività Contemporanea Onofrio Cutaia, il sindaco Gaetano Manfredi e il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger.

A celebrare questa storica giornata un’affollatissima platea composta da giornalisti, collezionisti, artisti ed esponenti a tutti i livelli del mondo dell’arte e della cultura, galleristi, direttori di altri musei, amici e collaboratori.

 

Il Ministro Dario Frascheschini, assente per la crisi istituzionale in atto, ha inviato il seguente messaggio:

“Egregio direttore Bellenger,
con la generosa donazione di Lia Rumma, che ringrazio per un gesto non comune di lungimirante e spassionato amore per la propria città e per il patrimonio culturale, Capodimonte si conferma come il grande museo dell’arte italiana dal XII secolo a oggi.
Oltre settanta opere di una trentina fra i maggiori artisti italiani del XX secolo, raccolte e selezionate nel corso di un’intera esistenza dedicata all’arte, entrano oggi a far parte del patrimonio dello Stato e della collezione di questo museo che, già ricco di una propria sezione di artisti contemporanei, diviene così una delle massime istituzioni museali del nostro paese nell’esporre arte italiana con continuità, dagli albori ai nostri giorni.
In questo giorno importante, al quale con rammarico non posso partecipare, so che Lia ha al suo fianco tutto il mondo del contemporaneo italiano a festeggiare questo grande gesto di mecenatismo culturale di cui lo Stato italiano non può che ringraziare. Questa donazione è un grande gesto di generosità che ci auguriamo possa segnare  la strada per molti altri. Il ministero della Cultura partecipa con convinzione a questa giornata di festa e investe risorse per dare nuova luce alla sede e al nuovo allestimento che ospiterà queste opere.
Nel porgere a tutti voi i miei più sentiti saluti, auguro ogni successo a questa giornata di gioia per Napoli e per l’arte italiana.”

Ministro della Cultura Dario Franceschini

 

Foto di Amedeo Benestante

 

 

Il Direttore Sylvain Bellenger ha ringraziato il Ministro Dario Franceschini per aver seguito fin dall’inizio tale operazione, per il sostegno immediato alla donazione dando il massimo appoggio attraverso i suoi uffici legislativi e la donante Lia Rumma per questo atto di generosità verso lo stato italiano e la città di Napoli, un’eccezionale donazione di una collezione straordinaria che arricchisce in maniera significativa la sezione di arte contemporanea del Museo e Real Bosco e che si aggiunge ai doni di Lucio Amelio e Graziella Lonardi Buontempo rendendolo ancora più grande e unico in Italia e in Europa.

Scarica il discorso completo del Direttore Sylvain Bellenger

 

 

 

 

La raccolta sarà esposta nella Palazzina dei Principi, elegante edificio nel Real Bosco di Capodimonte, fondato dai Carmignano marchesi di Acquaviva prima del Palazzo reale, situato davanti alla facciata principale della Reggia. La raccolta si aggiunge alla sezione contemporanea che consta di oltre 175 opere e che rende il Museo di Capodimonte l’unico in Italia a conservare ed esporre l’arte dal XIII secolo a oggi, con raccolte eccezionali tra le quali quella Farnese. L’ideatore e direttore scientifico del progetto è Gabriele Guercio, storico dell’arte che ha numerose pubblicazioni a suo credito, attinenti all’arte quanto alla storia delle idee. Il nuovo progetto di distribuzione funzionale e allestimento museale legato alla donazione è affidato all’architetto Ippolito Pestellini e al suo studio 2050+, uno studio di ricerca e architettura con sede a Milano, che lavora tra design, politica, tecnologia, ambiente e cultura visiva.

 

Tra gli artisti in collezione: Vincenzo Agnetti, Giovanni Anselmo, Carlo Alfano, Agostino Bonalumi, Enrico Castellani, Mario Ceroli, Dadamaino, Gino De Dominicis, Giuseppe Desiato, Luciano Fabro, Piero Gilardi, Giorgio Griffa, Paolo Icaro, Mimmo Jodice, Jannis Kounellis, Maria Lai, Carmine Limatola, Pietro Lista, Francesco Matarrese, Mario Merz, Marisa Merz, Aldo Mondino, Ugo Mulas, Luigi Ontani, Giulio Paolini, Pino Pascali, Gianni Piacentino, Michelangelo Pistoletto, Gianni Ruffi, Ettore Spalletti, Giulio Turcato, Gilberto Zorio.

 

Michelangelo Pistoletto
Mappamondo, 1966-68
Giornali pressati, ferro
sfera Ø 100 cm
struttura Ø 180 cm
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Pino Pascali
La decapitazione del rinoceronte, 1966
Tela dipinta su centine di legno
3 elementi
100 x 330 x 90 cm
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Giovanni Anselmo
Senza titolo, 1967
Legno, formica, livella a bolla d’aria, cunei d’acciaio
70 x 70 x 70 cm
Photo credit Bruno Manconi
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Gilberto Zorio
Untitled, 1968
Ciotola in fibrocemento, polvere di zolfo con limatura di ferro, magnete con manico in polietilene
Ø 120 cm, h 30 cm
Photo credit Michele Guido
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Mario Merz
Senza titolo, 1966-79
Balle di fieno, neon
balla di fieno: 40 x 120 x 50 cm
neon: 310 cm
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Marisa Merz
Senza titolo, s. d.
Tecnica mista su carte su pannello
120 x 130 cm
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Ettore Spalletti
Quartetto indivisibile, 1992
I) impasto di colore su tavola, cornice toro su tre lati
II) impasto di colore su tavola, angoli retti
III) impasto di colore su tavola, cornice rastremata su tre lati, foglia oro
IV) impasto di colore su tavola, angoli retti
Dimensione totale 240 x 480 x 4 cm
I) 240 x 120 x 4 cm
II) 240 x 120 x 4 cm
III) 240 x 120 x 4 cm
IV) 240 x 120 x 4 cm
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Carlo Alfano
Stanza per voci, 1968-1969
Alluminio, nastro magnetico, suono
220 x 220 x 5 cm
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

“Ci sono vite che si costruiscono come avventure, come lotte, come destini. Ci sono vite che sono fatte di passione e di sacrifici, vite consapevoli che non si vince senza intelligenza e visione. Tra questi eroici lottatori ci sono i collezionisti che hanno intuito l’arte del loro tempo, che hanno capito i profondi messaggi che l’arte introduce sempre nelle nostre vite e nel mondo che ci circonda. Sono questi collezionisti a scrivere la storia, per questo i musei, che sono la memoria della sensibilità e del genio umano, rappresentano la destinazione naturale delle loro raccolte. Con il dono della collezione a Capodimonte Lia e Marcello Rumma entrano nella storia, ma, ancor più, fanno entrare la storia a Capodimonte, una storia di cui sono stati testimoni e attori quando alla fine degli anni Sessanta con l’Arte Povera, l’arte italiana è entrata radicalmente nella contemporaneità” – afferma Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte.

 

 

Gino De Dominicis
Il Tempo, lo Sbaglio, lo Spazio, 1969
Scheletro, scheletro di cane, guinzaglio, pattini a rotelle, lancia metallica verniciata
dimensioni variabili
Photo credit Michele Guido
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Gino De Dominicis
Senza titolo, 1985
Tempera e acrilico su tavola
106 x 355 x 8 cm
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Enrico Castellani
Superficie gialla, 1968
Tela sagomata dipinta
181 x 151 cm
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Piero Gilardi
Sassaia di fiume, 1969
Poliuretano espanso
150 x 150 x 9 cm
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Giulio Paolini
A J.L.B., 1965
Legno sagomato, inciso e verniciato
207 x 199,5 x 37 cm
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Jannis Kounellis
Senza Titolo, 1961
Olio su tela
145 x 227 cm (incorniciata)
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Mario Ceroli
Ritratto di Lia Rumma, 1967
Legno
135 x 34 x 33 cm
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Ugo Mulas
Verifiche. Omaggio a Niepce, 1968-1970
Stampa alla gelatina d’argento su carta baritata su alluminio
51 x 60,5 cm
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Paolo Icaro
Scatola di Amalfi, 1969
Scatola di legno, cartoline
51 x 51 x 22 cm
Photo credit Michele Sereni
Courtesy Archivio Lia Rumma
Donazione Lia Rumma

 

Terza Rassegna Internazionale di Arti Figurative di Amalfi- RA3, Arte Povera più Azioni Povere, Amalfi, 4, 5, 6 Ottobre 1968
a cura di Germano Celant
Realizzata per iniziativa di Marcello Rumma, presidente del Centro Culturale Colautti di Salerno in collaborazione con l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Amalfi
L’allestimento della mostra. In primo piano l’opera Direzione (1967-68) di Giovanni Anselmo.
Photo credit Bruno Manconi
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Gilberto Zorio
Il fuoco è passato, 1968
Eternit (non contenente amianto) rete metallica, combustione ottenuta con fiamma ossidrica
h 120 cm ∅ 250 cm
Photo credit Bruno Manconi
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Terza Rassegna Internazionale di Arti Figurative di Amalfi- RA3, Arte Povera più Azioni Povere, Amalfi, 4, 5, 6 Ottobre 1968
a cura di Germano Celant
Realizzata per iniziativa di Marcello Rumma, presidente del Centro Culturale Colautti di Salerno in collaborazione con l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Amalfi
L’allestimento delle opere di Michelangelo Pistoletto. Da sinistra: Mappamondo (1966-67), Strada Romana (1968) e Monumentino (1968)
Photo credit Bruno Manconi
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Terza Rassegna Internazionale di Arti Figurative di Amalfi- RA3, Arte Povera più Azioni Povere, Amalfi, 4, 5, 6 Ottobre 1968
a cura di Germano Celant
Realizzata per iniziativa di Marcello Rumma, presidente del Centro Culturale Colautti di Salerno in collaborazione con l’Azienda Autonoma di Soggiorno e Turismo di Amalfi
Gianni Piacentino mentre lavora all’opera Black-Violet Marbled Object with Handrails (1967-68)
Photo credit Bruno Manconi
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Gino De Dominicis
(foto ricordo) Seconda Soluzione di Immortalità (l’Universo è Immobile), 1972
Fotografia in bianco e nero
48,5 x 61 cm
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

 

La donazione della collezione Lia e Marcello Rumma

 

La donazione comprende oltre 70 opere, tra dipinti, sculture, fotografie e lavori su carta e documenta la pratica di una trentina di artisti italiani, la cui ricerca ha avuto un riscontro internazionale. Un focus è inoltre dedicato all’Arte Povera – definizione coniata nel 1967 dal critico Germano Celant – e di altri artisti riferiti alla medesima scena, la cui ricerca individuale si è sviluppata accanto ai movimenti radicali di quegli stessi anni. L’insieme copre un arco di tempo che va dal 1965 agli anni Duemila. Gli artisti selezionati dalla collezionista per il dono allo Stato italiano sono oggi rappresentati nei maggiori musei d’arte contemporanea del mondo, Moma di New York, Centre Pompidou di Parigi, Tate Modern di Londra. Non a caso, più volte sono arrivate proposte di acquisizione dall’estero, ma l’obiettivo di Lia Rumma è sempre stato quello di far sì che non venisse mai cancellata la memoria e la storia di quegli straordinari anni dell’Arte Italiana: la collezione doveva rimanere in Italia.

 

Lia e Marcello Rumma alla Seconda Rassegna Internazionale di Arti Figurative di Amalfi, RA2, L’Impatto Percettivo, Amalfi 1967
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Lia e Marcello Rumma
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Lia e Marcello Rumma
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Negli anni Sessanta Marcello e Lia Rumma, giovani collezionisti poco più che ventenni, si fanno promotori di mostre che vedono protagonisti una nuova generazione di artisti. Marcello Rumma, già direttore del Collegio Colautti, diviene sponsor e organizzatore di importanti rassegne d’arte a Salerno e negli antichi Arsenali di Amalfi, tra cui Arte Povera + Azioni Povere (1968) a cura di Germano Celant, recentemente inserita tra le mostre più importanti del secolo per aver dato vita al movimento artistico italiano di grande rilievo internazionale e il più significativo degli ultimi cinquant’anni. Nel 1969, Rumma dà vita a un’importante casa editrice di arte, estetica e filosofia. Nel 1971, dopo la scomparsa del marito, Lia Rumma si trasferisce a Napoli e apre la sua prima galleria d’arte contemporanea al Parco Margherita, inaugurando con la personale L’Ottava Investigazione dell’artista Joseph Kosuth, uno dei principali protagonisti della Conceptual Art. La gallerista indirizza fin da subito la propria ricerca verso i movimenti artistici contemporanei nazionali e internazionali (Arte Povera, Minimal Art, Conceptual Art) e sui loro protagonisti. Napoli può, così, conoscere tempestivamente quanto di importante e di nuovo accadeva a livello artistico nelle grandi capitali internazionali quali New York, Londra e Parigi.

Nello stesso tempo, Lia Rumma prosegue la sua intensa attività di collezionista con particolare attenzione alle opere più significative degli artisti italiani della sua generazione. Nel 1974, Lia Rumma trasferisce la sua galleria nello storico palazzo napoletano in via Vannella Gaetani e apre una proficua collaborazione con le istituzioni in particolare con Nicola Spinosa, Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli, con cui sono state realizzate mostre prestigiose: Castel dell’Ovo Rooted Rhetoric-una tradizione nell’arte americana, a cura di Gabriele Guercio (1986); Museo di Capodimonte: personali di Gino De Dominicis (1986), Joseph Kosuth Modus Operandi, Cancellato Rovesciato installazione permanente (1988), Anselm Kiefer Holzschnitte (1997) e William Kentridge Strade della città (e altri arazzi) (2009).

 

Lia Rumma e Giovanni Anselmo, Napoli 1974
Courtesy Archivio Lia Rumma
Lia Rumma e Francesco Matarrese, Napoli 1974
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Lia Rumma e Gilberto Zorio
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Lia Rumma e Gino De Dominicis, Napoli 1988
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Lia Rumma e Michelangelo Pistoletto, Napoli 1988
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Lia Rumma e Alberto Burri
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Lia Rumma e Mimmo Jodice
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Lia Rumma e Enrico Castellani
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Lia Rumma in occasione della mostra Le costanti nell’arte, Napoli 1994
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

Lia Rumma e Ettore Spalletti, Milano 2010
Courtesy Archivio Lia Rumma

 

La Galleria Lia Rumma è diventata fin dagli esordi un punto di riferimento essenziale per l’Arte Contemporanea a livello internazionale.

 

Nel 1999 Lia Rumma apre una seconda sede a Milano, in via Solferino, con la personale di Enrico Castellani e continua la sua collaborazione con le istituzioni:

Galleria Civica di Trento Portraits, Still Lifes and Landscapes 1985-1999 di Clegg&Guttmann, Palazzo Ducale di Genova VB48 (2001) di Vanessa Beecroft, Chiesa di Santa Maria dello Spasimo a Palermo, VB62 (2008), Mercato Ittico di Napoli VB66 (2010), Certosa di Padula VB82 e Palazzo Strozzi e Gallerie degli Uffizi VB83 e VB84 (2017).

2001 Piazza Dante Joseph Kosuth dedica il proprio lavoro al padre di Lia Rumma, Ferruccio Incutti, famoso latinista e dantista.

2003 Teatro di San Carlo Napoli, Elektra di Strauss, con la scenografia di Kiefer e la regia di Klaus Grüber.

2004 Hangar Bicocca Milano, Installazione permanente di Anselm Kiefer I Sette Palazzi Celesti.

2006 Teatro San Carlo Napoli, Il Flauto Magico di William Kentridge.

2007-2008 Philadephia Museum of Modern Art, Stati Uniti mostra Tapestries di William Kentridge

2013 Biennale di Venezia Padiglione Cileno: installazione di Alfredo Jaar

2015 Biennale di Venezia: installazioni di Vanessa Beecroft, William Kentridge, Marzia Migliora, Luca Monterastelli e Tobias Zielony.

2015-2016 Triumph and Laments di William Kentridge: un imponente fregio realizzato a Roma, sui muraglioni che costeggiano il Tevere tra Ponte Sisto e Ponte Mazzini – una processione di figure che fanno riferimento alla storia e alla mitologia classica della Capitale. Ed è sempre di Kentridge, con la cura di Lia Rumma, l’installazione permanente nella Metropolitana dell’Arte di Napoli (fermata via Toledo).

2018-2019 Philadelphia Museum: mostra dedicata a Marcello Rumma: Homage to Amalfi a cura di Carlos Basualdo e Gabriele Guercio.

2019-2020 Museo MADRE Napoli I sei anni di Marcello Rumma a cura di Gabriele Guercio (co-curatore Andrea Viliani).

2020 Antichi Arsenali di Amalfi: More Sweetly Play the Dance di William Kentridge con la collaborazione della Regione Campania e Scabec.

2022 Biennale di Venezia Padiglione Italia: installazione di Gian Maria Tosatti

 

 

La sede – Palazzina dei Principi nel Real Bosco di Capodimonte 

 

La Palazzina dei Principi, con i suoi 4.000 mq circa, è l’edificio più prestigioso e centrale di tutto il complesso di Capodimonte, subito dopo la Reggia. L’elegante e sobrio edificio fondato dai Carmignano marchesi di Acquaviva è preesistente al Palazzo reale. Nel 1826 venne destinato da Francesco I ad abitazione dei Reali Principi.

 

La Palazzina dei Principi – veduta dalla Reggia di Capodimonte

 

Attualmente non tutti i volumi sono leggibili nella loro originaria conformazione che sarà recuperata grazie al progetto di risanamento conservativo, consolidamento strutturale, miglioramento sismico e restauro, realizzato con i fondi del Grande progetto per la valorizzazione del Museo e Real Bosco di Capodimonte pari a 12 milioni di euro. Questo intervento è in fase di revisione ed integrazione in quanto strettamente collegato e interconnesso con il nuovo progetto di distribuzione funzionale e allestimento museale legato alla donazione Lia Rumma affidato, su indicazione della donante, all’architetto Ippolito Pestellini e allo studio 2050+, uno studio di ricerca e architettura con sede a Milano, che lavora tra design, politica, tecnologia, ambiente e cultura visiva.
La realizzazione dello stesso godrà di un ulteriore finanziamento pari a 18 milioni di euro specificamente destinato all’allestimento della nuova sezione museale “Collezione di arte contemporanea italiana Lia e Marcello Rumma”.
L’ideazione e il progetto scientifico della collezione Lia e Marcello Rumma, presupposti curatoriali imprescindibili per orientare le attività progettuali in corso, sono affidati a Gabriele Guercio, storico dell’arte che ha numerose pubblicazioni a suo credito, attinenti all’arte quanto alla storia delle idee, e che da oltre 50 anni è al fianco di Lia Rumma nei suoi più importanti progetti espositivi.

 

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