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Inaugurata la Capodimonte Art and Technology Casa Colletta

Inaugurata il 13 dicembre 2023 la Capodimonte Art and Technology Casa Colletta (CAT) la Digital Academy di Capodimonte: la prima scuola di formazione, digitalizzazione ed innovazione in Italia che coniuga arte e tecnologia.

 La scuola di digitalizzazione viene realizzata dal Museo e Real Bosco di Capodimonte in partnership con l’Università di Napoli Federico II – Apple Developer Academy – sotto l’egida del Ministero della Cultura.

 

 

 

Inaugurata dal Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger, dal Magnifico Rettore del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Napoli Federico II Matteo Lorito, e dal Direttore Scientifico dell’Apple Developer Academy Giorgio Ventre, alla presenza del Vice Sindaco del Comune di Napoli Laura Lieto, dell’Assessore all’Innovazione della Regione Campania Valeria Fascione e del Direttore Generale dei Musei del MIC Massimo Osanna “Capodimonte Art and Technology Casa Colletta” (CAT), un progetto all’avanguardia di formazione in grado di coniugare arte, tecnologia ed innovazione.

Si tratta della prima scuola di formazione in Italia per la digitalizzazione di beni culturali, che attraverso metodi e laboratori di didattica innovativi, formerà nuove professionalità basate sull’innovazione al servizio dell’arte e sullo sviluppo di tecnologie digitali legate al patrimonio artistico, architettonico e ambientale.

 

 

 

Proprio a Napoli, grazie alla presenza di un eco-sistema dell’innovazione in pieno sviluppo e al contributo delle altissime competenze dell’Università di Napoli Federico II e della Sua Digital Academy, si realizza “Capodimonte Art and Technology Casa Colletta” (CAT) che dà vita ad un modello nuovo di Museo concepito come luogo d’arte aperto all’innovazione, alla ricerca, all’ideazione e alla proposta.

L’innovativo progetto nasce grazie ad un accordo quadro stipulato con l’Università di Napoli Federico II nel 2019, finalizzato allo svolgimento di attività di ricerca, di collaborazione tecnico-scientifica, di iniziative di carattere formativo e culturale e di progetti di ricerca in settori di reciproco interesse. Il primo nucleo di collaborazione tra l’Università Federico II ed il Museo di Capodimonte sul tema del Digitale per l’Arte nasce con la visionaria e coraggiosa apertura delle sale del Museo agli hackathon che la Regione Campania in collaborazione con la Apple Developer Academy della Federico II, ha organizzato a partire dal 2017, lanciando quella che è stata definita una best practice internazionale. Proprio nel 2017, su iniziativa del Direttore del Museo Sylvain Bellenger e dell’allora Rettore prof. Gaetano Manfredi, fu istituito un Gruppo di lavoro dell’Università di Napoli Federico II, composto dai Professori dell’ateneo federiciano, che ha elaborato un dossier preliminare finalizzato a sviluppare le ipotesi di lavoro relative al Grande Progetto Capodimonte Campus Culturale e un  programma per la stesura e la stipula dell’ Accordo Quadro di collaborazione tra Museo e Real Bosco di Capodimonte e l’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Grazie ad un successivo accordo operativo, è stata prevista la localizzazione del Capodimonte Art & Technology Hub (CAT), un polo per attività di formazione, di studio e di innovazione sulle tecnologie digitali nell’ambito dei temi della protezione, fruizione, e restauro di patrimoni culturali e ambientali, all’interno degli spazi dell’edificio Casa Colletta, oggetto di un importante intervento di restauro e riqualificazione degli spazi per essere sede dell’importante scuola di digitalizzazione.

 

 

Casa Colletta sede della Scuola di digitalizzazione

Casa Colletta è uno dei 17 edifici presenti nel Real Bosco di Capodimonte e sarà la sede di “Capodimonte Art and Technology” – prima scuola in Italia di alta formazione per la digitalizzazione del patrimonio artistico -. Casa Colletta permetterà di condividere ed ospitare iniziative formative comuni sui temi della digitalizzazione e delle nuove competenze che la transizione digitale e quella ecologica impongono. In particolare all’interno della collaborazione potranno essere ospitate iniziative di rilievo internazionale finalizzate alla realizzazione di uno spazio nuovo di interazione tra ricerca scientifica, attività̀ formative innovative e valorizzazione dei beni culturali. I programmi di mobilità internazionale della Federico II potranno offrire un laboratorio di alta specializzazione alla sperimentazione didattica innovativa di secondo e terzo livello; potranno essere ospitati e congiunte iniziative, workshop e seminari.

 

Le principali iniziative realizzate dal 2017 ad oggi

Hacknight at the Museum, realizzato dalla Regione Campania in collaborazione con la Apple Developer Academy della Federico II, è stato un progetto che ha coinvolto imprese ed enti pubblici, con challenge su temi che andavano dai trasporti all’energia, dall’ambiente alla sicurezza, dalla sanità all’agritech. Tanti i giovani partecipanti da tutto il mondo che per un intero weekend hanno vissuto all’interno del Museo per sviluppare i propri prototipi, che poi sono diventati veri e propri servizi ed applicazioni che le aziende e gli enti proponenti hanno sviluppato coinvolgendo gli innovatori vincitori del contest. A valle di questa esperienza di successo è nata una collaborazione ancora più profonda, con l’attivazione sempre negli spazi del Museo di uno dei programmi Foundation che Apple e la Federico II hanno attivato sul nostro territorio per coinvolgere una platea di talenti con competenze provenienti da culture non tecnologiche. Si è attivato Il Foundation Program: un percorso formativo orientato a introdurre i ragazzi all’ideazione e alla progettazione di applicazioni digitali che nel caso di Capodimonte sono incentrati sui temi del patrimonio culturale e ambientale con l’obiettivo di fornire competenze digitali per la progettazione e l’implementazione di servizi innovativi per Musei e per l’Industria Culturale e Creativa. All’interno di un corso intensivo della durata di cinque settimane, studenti provenienti dall’Accademia di Belle Arti, dalle scuole del territorio, dall’Accademia Aeronautica e dalla stessa Università di Napoli Federico II si sono impegnati nelle varie edizioni in progetti sul design dell’interfaccia di una app e sullo sviluppo di applicazioni con il linguaggio Swift. Tutto questo attraverso lo stesso innovativo metodo didattico, il Challenge Based Learning, che è adottato nel corso di nove mesi tenuto presso la Apple Developer Academy nel Campus di San Giovanni a Teduccio.

 

Sylvain Bellenger – Direttore Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte: “Il Digitale è la più grande rivoluzione tecnica ma anche la più grande rivoluzione intellettuale del nostro tempo. Cambiare un linguaggio vuol dire cambiare la memoria, cambiare la comunicazione e la storia. Aprire una scuola di formazione digitale è far entrare Capodimonte e Napoli nella memoria del nostro secolo”.

 

Matteo Lorito –  Magnifico Rettore dell’Università di Napoli Federico II: “Il più grande Parco Urbano d’Europa e la più antica Università laica fondata dallo Stato in Occidente si incontrano fisicamente sui temi innovativi dell’uso delle tecnologie digitali per la tutela e la promozione del nostro patrimonio, attivando un percorso di formazione innovativo residente nel complesso di Capodimonte. Questa iniziativa trova una collocazione strutturale nella Casa Colletta, un edificio storico appena ristrutturato e di particolare pregio architettonico. Qui si insegneranno nuovi lavori e si svilupperanno tecnologie e visioni avanzate per guardare al futuro sulle spalle di una storia pluricentenaria e una funzione di grande valenza sociale condivisa tra l’Ateneo Federiciano e il Parco di Capodimonte.”

 

 

 

La Mission digitale del Masterplan di Capodimonte – Il progetto di digitalizzazione

Il Masterplan di Capodimonte, redatto nel 2016 sotto la direzione di Sylvain Bellenger, individuava la Digitalizzazione come una delle quattro missioni prioritarie assieme a Patrimonio – Tutela, Botanica – Ambiente e Sociale.

Dal 2018 al 2023, grazie a fondi interni e a fondi regionali nell’ambito del Progetto POR Fesr 2014-2020, Asse II – Sistema Informativo Culturale – Move to Cloud – ECOSISTEMA DIGITALE PER LA CULTURA, con il Decreto Dirigenziale n. 280 del 14/11/2019 di approvazione dell’Accordo di Collaborazione tra attrattori culturali del MIC, sono state digitalizzate tutte le opere esposte nei primi due piani del museo, tra cui l’Armeria, la wunderkammer, la collezione Borgia, la collezione Farnese, la collezione Borbone e le opere del territorio conservate presso il museo, la sezione detta Ottocento privato e, in parte, quella dedicata all’arte contemporanea. A queste si aggiungono il 30% delle opere conservate nei depositi, comprendenti porcellane, dipinti, sculture e arti industriali. Interi gruppi di opere poco conosciute e conservati nei depositi, come i manufatti tessili e i corpi illuminanti di epoca Borbone e Savoia sono stati schedati per la prima volta e digitalizzati, mentre 2200 nuove schede OA – Oggetti d’Arte – sono state realizzate e inserite nelle piattaforme regionali e nazionali. Materiali fruibili e condivisi online sulle piattaforme ministeriali.

Con i fondi stanziati dal PNRR – Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dedicato alla digitalizzazione, e nello specifico dall’intervento M1C3 – 1.1 PIATTAFORME E STRATEGIE DIGITALI PER L’ACCESSO AL PATRIMONIO CULTURALE, (SUB-INVESTIMENTO 1.1.5, che consentirà la realizzazione di 115.000 files digitali nell’arco di un quadriennio, troveranno una completa copertura digitale il fondo di circa 26.000 opere grafiche conservate presso il Gabinetto Disegni e Stampe, che grazie ad un accordo con la Digital Library sarà caricato su piattaforma dedicata condivisa con il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e L’Istituto Centrale per la Grafica – Gabinetto Disegni e Stampe e Calcografia di Roma creando così uno tra i più grandi e prestigiosi fondi di consultazione di opere grafiche in Italia e nel mondo, e tutte le altre opere presenti nei diversi depositi del museo. Alla fine del progetto, l’intero patrimonio conservato nel museo e nei suoi depositi (circa 49mila opere) sarà digitalizzato.

 

 

 

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