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Domenica 7 gennaio 2024 ad ingresso gratuito

Il 7 gennaio 2024 si rinnova anche per il nuovo anno l’appuntamento con la #domenicalmuseo, l’iniziativa del Ministero della Cultura che consente l’ingresso gratuito, ogni prima domenica del mese, nei musei italiani e nei parchi archeologici statali.

L’ingresso al Museo e Real Bosco di Capodimonte è gratuito e senza prenotazione.

Un’occasione imperdibile per visitare le collezioni e le mostre in corso.

Vi ricordiamo gli orari di ingresso alle varie sezioni:

Il secondo piano con il Salone degli Arazzi, la Galleria delle Arti a Napoli dal ‘200 al ‘700, il Corridoio Barocco, il presepe saranno visitabili dalle 8.30 fino alle 19.30 (ultimo ingresso alle 18.30).


Saranno visitabili gratuitamente anche le Mostre in corso: Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli e lopera Damasa di Gian Maria Tosatti al secondo piano del Museo (8.30-19.30), e Napoli Explosion nel Cellaio del Real Bosco di Capodimonte (10.00-16.00).

Resterà chiuso il primo piano e il terzo piano con la sezione di Arte contemporanea e sezione Ottocento – Novecento.

Il Real Bosco ed il parco saranno aperti, nei consueti orari.

Il pubblico è invitato a condividere le emozioni dei momenti trascorsi a Capodimonte, nel museo e nel bosco, sugli account ufficiali utilizzando l’hastag #domenicalmuseoFacebookTwitter e Instragram

 

 

 

 

Al secondo piano del museo, il visitatore potrà ammirare il Salone degli Arazzi della Battaglia di Pavia, la Galleria delle Arti a Napoli dal ‘200 al ‘700, il Corridoio Barocco, il presepe, lopera Damasa di Gian Maria Tosatti (l’installazione, allestita permanentemente nella sala 82 della Reggia, è acquisita in collezione grazie al sostegno del PAC 2022-2023 – Piano per l’Arte Contemporanea, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura) e l’allestimento della mostra Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli.

 

 

La serie dei sette arazzi della Battaglia di Pavia, realizzati nelle Fiandre tra il 1528 e il 1531, celebra la vittoria delle truppe imperiali di Carlo V d’Asburgo su quelle francesi di Francesco I di Valois, avvenuta solo qualche anno prima, all’alba del 24 febbraio 1525. Sul piano politico la battaglia segna il corso della storia: l’Italia, ambita dagli Stati europei per la sua posizione strategica, entra nell’orbita della Spagna, che conquista il Ducato di Milano e il Regno di Napoli. 

Gli arazzi vengono presentati in un nuovo allestimento secondo una sequenza che ne ricostruisce il paesaggio in un’unica veduta panoramica del campo di battaglia (Cecilia Paredes 2014). 

In questo monumentale scenario, delimitato in primo piano dal muretto del Parco Visconteo, alle porte di Pavia e luogo degli scontri, si muovono i protagonisti in campo, con azioni che si svolgono in simultanea o in successione temporale, con scarti di poche ore. 

Gli arazzi furono donati a Carlo V dagli Stati Generali di Bruxelles nel 1531; passarono in seguito alla famiglia d’Avalos, marchesi del Vasto e di Pescara. Nel 1862 Alfonso D’Avalos li donò per testamento allo Stato italiano e vennero esposti nel 1882 al Museo Nazionale di Napoli (attuale Museo Archeologico) e dal 1957 a Capodimonte. 

Il nuovo allestimento viene presentato al pubblico a conclusione degli interventi di revisione conservativa e manutenzione degli arazzi, iniziati con una delicata e attenta pulitura per rimuovere lo sporco depositato nel fitto intreccio tessile. I filati in lana e seta colorata sono impreziositi da fili d’oro e d’argento per dare maggiore luce a particolari del disegno o utilizzati nelle scritte per individuare alcuni personaggi. 

Inoltre, sono state riapplicate ai quattro arazzi, che erano privi delle bordure cinquecentesche, le bordure in tela dipinta realizzate a imitazione di quelle originali dall’artista Pietro Baldelli a inizio Novecento, che erano state rimosse negli anni Novanta e conservate nei depositi del museo. Con questo intervento si è restituita l’unità e piena leggibilità della serie favorendone una lettura immersiva. 

Gli arazzi sono stati tessuti a Bruxelles nell’atelier Dermoyen (o Van der Moyen) tra il 1528 e il 1531 su disegni di Bernart van Orley, pittore di corte degli Asburgo. L’artista aveva eseguito del ‘modelletti’ in scala ridotta per l’approvazione del progetto (oggi conservati a Parigi, Museo del Louvre) per poi realizzare i cartoni preparatori per la tessitura, della stessa grandezza dell’arazzo. 

 

 

OLTRE CARAVAGGIO. UN NUOVO RACCONTO DELLA PITTURA A NAPOLI

La mostra Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napolia cura di Stefano Causa, docente di Storia dell’arte moderna e contemporanea presso l’Università degli studi di Napoli “Suor Orsola Benincasa” e Patrizia Piscitello, responsabile Ufficio mostre e prestiti del Museo e Real Bosco di Capodimonte si sviluppa nelle 24 sale del secondo piano del Museo e Real Bosco di Capodimonte.

In esposizione 200 opere provenienti tutte dalle collezioni permanenti del museo, senza prestiti esterni.

Una mostra, realizzata in collaborazione con le associazioni Amici di Capodimonte Ets e American Friends of Capodimonte, che si propone di rilanciare il dibattito presentando un’altra lettura del ‘600 napoletano, diventato per amatori e storici il secolo di Caravaggio.

 

 

Il presepe di Capodimonte al secondo piano del museo (Sala 87) riunisce tre diversi gruppi presepiali del XVIII secolo uniti a formare un’unica scena. I tre gruppi sono stati donati da diversi membri della famiglia Catello nel corso degli ultimi decenni.

La struttura è ispirata alle ‘scarabattole’ settecentesche (vetrine in cui venivano conservati ed esposti i presepi) con una parte frontale dritta e due lati leggermente inclinati per aumentare la visibilità delle figure. I tre gruppi, omogenei dal punto di vista stilistico, sono ‘montati’ su tre piani di differente altezza, larghezza e profondità per distinguerli l’uno dall’altro.

Il nuovo allestimento presepiale mostra La Natività in alto con adorazione di angeli fluttuanti nel cielo ed il corteo degli orientali venuti a rendere omaggio al nascituro, posti su un livello più basso, con i loro vestiti raffinati, le armi e gli animali tra cui un cammello ed un elefante oltre ad un cervo, dei levrieri e dei pappagalli ed un incantatore di serpenti.

Dopo un’attenta osservazione suggerita ai più piccoli, di alcuni dettagli decorativi dell’allestimento: dagli abiti raffinati dei personaggi, alle armi e agli animali – tra cui un cammello ed un elefante oltre ad un cervo, dei levrieri e dei pappagalli – fino ad un incantatore di serpenti.

 

 

Visitate il Real Bosco di Capodimonte: un’area verde incontaminata che si affaccia sulla città e sul golfo di Napoli.

Grazie al clima mite e all’attività di rinomati botanici sono state impiantate qui molte specie rare ed esotiche tra le quali canfora e camelie provenienti dall’Asia, magnolie e taxodi delle Americhe ed eucalipti australiani.

Tra i viali si dispongono 17 edifici storici tra residenze, casini, laboratori, depositi e chiese, oltre a fontane e statue, orti e frutteti.

Per il suo patrimonio storico, architettonico e botanico il Bosco di Capodimonte è stato nominato nel 2014 parco più bello d’Italia.

Avrete modo di ammirare il Giardino paesaggistico, il Giardino Anglo-cinese, il Giardino Tardo-Barocco e quello Paesaggistico Pastorale.

 

 

Nel Cellaio del Real Bosco di Capodimonte non perdete la mostra fotografica Napoli Explosion di Mario Amura, a cura di Sylvain Bellenger.

La mostra presenta 37 opere di grandi dimensioni del fotografo e visual artist Mario Amura che da oltre 12 anni immortala in veri e propri dipinti fotografici la festa di fuochi d’artificio che il popolo napoletano inscena attorno al Vesuvio nella notte di Capodanno.

*La mostra è ad ingresso libero e aperta tutti i giorni tranne il mercoledì, dalle ore 10.00 alle ore 16.00

 

 

 

Fate una pausa alla Tisaneria – Stufa dei Fiori e un pranzo al Giardino Torre – Caffetteria Bistrot.

 

 

 

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