Napoli, Napoli. Di lava, porcellana e musica. Una mostra a misura di bambino
Napoli del Settecento, Capitale dell’Arti: è questa l’atmosfera unica che la mostra Napoli Napoli. Di lava, porcellana e musica (prorogata fino al 10 ottobre 2021) vuole ricreare accompagnando il visitatore nella vita teatrale e quotidiana di Napoli, vivace, frivola e gioiosa quanto tragica, sotto la continua minaccia delle eruzioni del Vesuvio.
Un viaggio multisensoriale all’interno della Reggia borbonica, trasformata per l’occasione in un vero e proprio spettacolo teatrale, nato dall’incontro tra la musica e le arti applicate.
La mostra, realizzata dal Museo e Real Bosco di Capodimonte con il Teatro di San Carlo di Napoli, in collaborazione con l’associazione Amici di Capodimonte, con la produzione e organizzazione della casa editrice Electa, grazie a una scenografia ideata dall’artista Hubert Le Gall, è una sintesi di tutte le arti, e illustra la pluridisciplinarità tipica della nostra contemporaneità.
Un’esposizione con oltre 1000 oggetti, oltre 300 porcellane delle collezioni delle Reali Fabbriche di Capodimonte e Napoli, di altre manifatture europee e pezzi originali cinesi, più di 150 costumi del Teatro di San Carlo con firme prestigiose (da Ungaro e Odette Nicoletti, sapientemente selezionati dalla direttrice della sartoria Giusi Giustino e altri), strumenti musicali del Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli, dipinti, oggetti d’arte e di arredo, minerali e animali tassidermizzati conservati al Museo Zoologico di Napoli (oggi confluiti nel Centro Musei delle Scienze Naturali e Fisiche dell’Università Federico II di Napoli).
La musica, selezionata da Elsa Evangelista e commento di Alessandro De Simone, è il vero filo conduttore della mostra.
Il percorso di visita racconta anche ai bambini, attraverso didascalie posizionate alla loro altezza e attraverso le musiche dell’app scaricabile sul proprio smartphone, sala dopo sala, una storia vera fatta di meraviglie.
Un invito per tutti, adulti e bambini, a non smettere mai di stupirsi e a scoprire quanto può essere divertente!
La mostra è davvero imperdibile, visitabile fino al 10 ottobre 2021 e il venerdì sera costa soltanto 2 euro.
Vi aspettiamo e intanto vi raccontiamo, sala dopo sala la sua storia… a misura di bambino.
C’era una volta una regina che viveva…
in una tazza…?
Ma no! viveva con il re in un Regno bellissimo con un cielo azzurro azzurro nel quale, di giorno, rifulgeva il sole e di notte i bagliori della lava incandescente del Vesuvio.
La sua capitale era NAPOLI, una città dove tutti amavano trascorrere il loro tempo tra svaghi quali la musica, il teatro, i giochi e una miriade di oggetti d’arte come quelli in porcellana che erano veramente di gran moda.
Andiamo a scoprirla insieme?
Sala della Musica Sacra
Ssss… fai silenzio, entra in punta di piedi! Non vedi che siamo in una chiesa con il suo grande ciborio, che è il luogo in cui si custodisce l’ostia, tutto decorato da pezzetti di marmo colorato e da bronzi, mentre siamo osservati da dolci angeli in marmo?
E ascolta questa musica emozionante scritta da Pergolesi, un musicista napoletano che nonostante sia morto giovanissimo, nel 1736, a soli 26 anni, ci ha lasciato dei brani sublimi come questo dedicato alla morte di Cristo e al dolore della sua mamma.
Sala della Musica Profana
Qui la musica cambia! Si fa allegra o trionfante, buffa o solenne come i due dipinti.
Osserva: in un quadro è raffigurata una ridicola signorina assai poco elegante e molto incerta che suona il clavicembalo mentre il suo fidanzato ascolta annoiato; nell’altro, invece, tutti sono composti ed eleganti: si tratta nientedimeno che del matrimonio della figlia del re di Napoli con il duca di Berry che si svolge nella cappella del Palazzo Reale di Napoli!
E a suonare, questa volta, ci sono due campioni: il violinista Paganini e il compositore Paisiello. Riesci ad individuarli?
Sala del Potere
Ma che disordine! Dì la verità: sembra la tua camera?
Casse di imballaggio ricolme di oggetti, uomini sulle scale che spostano quadri…davvero strana tanta confusione in una reggia come questa!
Ti stai chiedendo cosa mai stia succedendo? Te lo dico io: c’è chi va e chi viene…
Quanti proprietari ha cambiato questo palazzo! Per primo c’è stato Carlo di Borbone, re di Napoli dal 1734, che l’ha fatto costruire; poi suo figlio Ferdinando e poi Joachim Murat. Il grande ammiraglio francese diventa infatti re di Napoli quando suo cognato che è nientepopodimeno che Napoleone, nel 1806, conquista anche il regno di Napoli. Sono sicura riconosci facilmente l’imperatore nel grande quadro!
Ma questi uomini osano tirar giù il suo ritratto perché, ormai, è stato sconfitto e il dipinto in soffitta, esiliato come lui…
I Borbone tornano a casa.
Sala del Grand Tour
Ma quanta gente in questa sala! Sono i turisti, i primi turisti che arrivano a Napoli e sono tutti personaggi illustri perché, a quei tempi, a viaggiare erano davvero in pochi: ambasciatori, artisti, musicisti, letterati, giovani rampolli delle famiglie aristocratiche.
E, da vari paesi dell’Europa, venivano tutti in Italia, soprattutto a Napoli.
Era bella, la nostra città: il cielo azzurro, il mare, i dintorni e, soprattutto, gli scavi di Ercolano e Pompei da poco riscoperti dopo che le città erano state sepolte, tanti secoli prima, da una terribile eruzione del Vesuvio di cui parleremo più avanti, ricordatene.
E quando tornavano a casa tutti volevano portare un ricordo del loro viaggio: un oggetto con le immagini delle cose belle che avevano visto.
Perché non provi anche tu a fare un ritratto della bella Napoli?
Sala dell’Egittomania
Piramidi, alti dignitari, steli, geroglifici su grandi orologi, piatti e oggetti… ma dove siamo?
Ancora a Napoli dove, nel I secolo d.C. erano arrivati i mercanti alessandrini a vendere e comprare e avevano costruito i loro templi dedicati alle loro divinità come quello di Iside a Pompei.
Nel Settecento i primi archeologi scoprono questi antichi monumenti e tutti si innamorano di queste nuove forme e di questi bizzarri personaggi.
Napoleone, che voleva conquistare il mondo, andò fino in Egitto e portò con sé tanti esperti che al loro ritorno, diffusero la conoscenza di tutto quel che avevano visto.
Ma non ti sembrano un po’ buffi fuori dal loro contesto?
Sala delle Chinoiseries
Non contenti dell’Africa i ricchi nobili rivolsero la loro attenzione alla Cina.
Beh… devo confessarti una cosa un po’ imbarazzante: la geografia non era proprio il loro forte e quando dicevano Cina spesso intendevano indicare tutto quello che era orientale, esotico, diverso dalle abitudini europee.
Tu, invece, sono sicuro che individui la Cina su un atlante a colpo d’occhio. Vero…?
Comunque, gli oggetti “cinesi” sono belli e allora… tutti a copiare: mobili, dipinti, porcellane, tutto rimanda a quell’affascinante mondo.
E per la regina… voilà! Una stanza tutta per lei interamente in porcellana, con i cinesini, le scimiette, gli uccelli e i ricchi festoni coloratissimi.
Peccato che non si possa entrare: la regina ne è gelosissima.
Sala della Materia
Quante volte, dopo una passeggiata in campagna o al mare sei tornato a casa con le tasche piene di pietre, sassi, rametti legnosi, conchiglie? Tante, ne sono sicuro.
Bene: quelle pietre, soprattutto quelle lucide lucide e nere nere del Vesuvio piacevano tantissimo anche ad un signore molto più grande di te e tanto importante: l’ambasciatore del re di Inghilterra William Hamilton.
William amava arrampicarsi sul Vesuvio, studiarlo, annotare le sue reazioni e da quelle spedizioni tornava sempre con il suo bottino che poi conservava nella sua casa insieme ai vasi antichi, altra sua grande passione!
Sala della Natura
Dipinti, statue, oggetti preziosi: ecco quello che ti aspetti di vedere in un museo come quello di Capodimonte.
Ma scommetto che a te piacciono tantissimo anche gli animali e allora eccoti accontentato.
Mammiferi ma soprattutto tanti uccelli, non solo riprodotti sulle porcellane ma… in carne ed ossa, anzi meglio in piume e pelo. Riesci a riconoscerli? Certo, vederli così, morti e impagliati fa un po’ tristezza ma, nei tempi passati, questa pratica è stata necessaria per osservarli, studiarli e conoscerli.
Noi, per fortuna, oggi abbiamo la fotografia, i video e, tramite apparecchiature speciali riusciamo ad osservarli senza disturbarli. E così, proprio poco tempo fa abbiamo saputo che nel bosco c’è stato un lieto evento: è nata una volpe!
Sala dell’Eruzione
La sagoma del Vesuvio fumante piaceva tanto a viaggiatori e artisti che più volte lo hanno ritratto nelle loro opere. Che spettacolo, quando brontolava e lanciava dalla sua bocca fuoco e fiamme, cenere, lapilli e lave! Di notte il cielo si tingeva di rosso… era bellissimo però… faceva anche paura e il popolo, spaventato e superstizioso, ignorante dei fenomeni scientifici, gli attribuiva un’anima, pensando che volesse punirli per qualche malefatta e si riuniva per pregare insieme. Cercalo!
Sala dei Pulcinella
Cerca di metterti sulla punta dei piedi e controlla un po’ i tuoi abiti allo specchio, sistema i capelli, assumi un atteggiamento composto e un po’ altezzoso: il re ti ha invitato alla sua festa e sei appena giunto nel Salone da ballo! Ma gli ospiti d’onore oggi non sono gentiluomini e dame, bensì… Pulcinella! Tanti Pulcinella che invadono la grande sala arrampicandosi e giocando tra mille acrobazie… come quelle che dobbiamo fare ogni giorno per vivere.
E poi segui il film Carosello napoletano: Pulcinella ti stupirà ancora una volta con la sua nascita e la sua morte.
Sala della Caduta dei Giganti
Che capitombolo! I Giganti, invidiosi degli dei, hanno cercato di prendere il potere raggiungendoli fino in cielo mettendo le montagne una sull’altra ma gli dei hanno fatto crollare la loro scala improvvisata punendoli severamente.
E ti sembrerà strano ma questo grande oggetto era un centrotavola: figuriamoci quanto era grande la tavola!
Proprio come i giganti, quando, nel 1799, alcuni giovani napoletani cercarono di dare maggiore libertà al popolo migliorandone le condizioni, la regina Maria Carolina li condannò tutti a morte. Il re, da parte sua, dopo averli sconfitti li avrebbe pure perdonati ma si sa, i napoletani hanno buon cuore e gli austriaci sono più severi. E poi lei era la sorella della regina Maria Antonietta di Francia che, circa un decennio prima era stata ghigliottinata dai Rivoluzionari… e allora un po’ la paura, un po’ la voglia di vendetta la spinsero ad essere così spietata. Brutta storia… poi la studierai e capirai meglio.
Ora divertiti ad ascoltare il canto beffardo dei napoletani contro la pazza regina Carolina!
Sala del Gioco d’azzardo e del destino
Giochiamo! No, non tu, questi giochi non sono adatti ai bambini. Qui si puntano e si perdono grandi fortune e l’ambiente promiscuo non è certo dei migliori. Vedi come sono animati e discinti i giocatori? Osserva le belle tavole da gioco ma tieniti alla lontana!
Sala “Miseria e nobiltà”
Damine, cicisbei, paggetti e damigelle… Chi non vorrebbe indossare i loro abiti e i loro ornamenti per un giorno?
Ma quanto erano eleganti questi signori del Settecento quando si recavano alle feste o a teatro con i loro binocoli, i ventagli, i profumi, i bastoni, le tabacchiere…
E anche i loro servi, a volte maldestri come questo che ha rotto un prezioso piatto, cercavano di non essere da meno, pur nella loro povertà.
E secondo te, oggi, cosa ti rende elegante? Pensaci un po’.
Sala della Parrucca
Certamente per essere elegante non penseresti di indossare una parrucca! E invece, a partire dal Seicento, le parrucche divennero sempre più di moda e sempre più alte e voluminose!
Soprattutto le dame, impiegavano molto tempo per pettinarsi: sulle loro teste sorgevano vere e proprie costruzioni arricchite di gioie e ornamenti, ma scomodissime e molto spesso, abitate da ospiti non proprio graditi che le costringevano ad usare uno strumento particolare, il “grattoir” … puoi immaginare a cosa serviva…
Sala della Culla
Ma come ogni favola che si rispetti, siamo arrivati alla conclusione.
“E il lieto fine?” ti starai chiedendo.
Beh, il lieto fine non è obbligatorio perché questa non è una fiaba, è una Storia vera che si lascia dietro cose belle e cose brutte.
Ma ricordarle è sempre importante e può essere anche divertente.
E a te questa storia è piaciuta?
Vieni allora a vederla di persona!
È possibile accedere ai contenuti musicali attraverso l’app scaricabile e utilizzabile anche lontano dal museo.
Di seguito i link di accesso:
Playstore:
https://play.google.com/store/apps/details?id=it.coopcultureitalia.app.capodimonte&hl=it
Appstore:
https://apps.apple.com/us/app/capodimonte/id1524460860
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