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Una nuova cornice per l’opera di Andrea Mantegna

L’opera di Andrea Mantegna, il Ritratto di Francesco (?) Gonzaga del 1460/62 ca., una tempera grassa su tavola, ha una nuova cornice coeva, grazie a un’intensa campagna di reframing condotta dal Museo e Real Bosco di Capodimonte con il  supporto dei suoi mecenati che hanno dato il loro sostegno all’acquisto e/o al restauro delle cornici, utilizzando il meccanismo premiale di Art Bonus.

È di provenienza veneta, databile intorno al 1480 ed è una cornice di sagoma “a cassetta” leggermente convessa con decorazioni a piccoli ventagli a rilievo in pastiglia, bordi interno ed esterno in legno modanato, senza intagli, dorato ad oro zecchino su preparazione a bolo rosso aranciato.

 

Mantegna, nuova cornice

II piccolo dipinto raffigura un giovanetto di profilo, secondo un modello molto diffuso nella cultura artistica quattrocentesca, ripreso dalle monete e dalle medaglie antiche. L’impostazione ufficiale del ritratto é qui stemperata dalla delicatezza dei lineamenti quasi ancora infantili del ragazzo, dalla dolcezza del modellato, dal rosso luminoso della veste che si delinea con morbidi passaggi sul fondo scuro.

Il dipinto apparteneva a Fulvio Orsini, raffinato collezionista e bibliotecario di casa Farnese a Roma. Alla sua morte, l’opera, descritta negli inventari dei suoi beni come un ritratto di un cardinale Gonzaga, venne lasciata in eredità, con tutto il patrimonio, al suo allievo Odoardo Farnese. Assieme ad altri dipinti, la piccola tavola lasciò il palazzo Farnese di Roma alla volta di Napoli, nel 1760 con l’attribuzione a Giovanni Bellini.

Negli ultimi anni dell’Ottocento il dipinto fu invece attribuito al Mantegna (Frizzoni 1895), mentre il giovanetto ritratto fu riconosciuto come Francesco Gonzaga, secondogenito del marchese Ludovico Gonzaga, nato nel 1444 e divenuto cardinale nel 1461. Se l’attribuzione al Mantegna è stata generalmente accettata, rimane invece controversa l’identità del giovanetto raffigurato. Di recente è stata avanzata l’ipotesi che si possa trattare del fratello minore di Francesco, Ludovico, nato nel 1460.

 

Il ritratto del Mantegna senza cornice

L’ipotesi si basa anche sul confronto con il ritratto di Ludovico eseguito dal Mantegna negli affreschi della Camera degli Sposi a Mantova e con una medaglia con il medesimo ritratto realizzata da Bartolomeo Melioli. L’identificazione è importante per la datazione dell’opera: nel caso si tratti di Francesco potrebbe essere stata eseguita intorno al 1461, visto che il giovanetto non indossa ancora abiti da cardinale, mentre nel caso si tratti di Ludovico, l’opera può essere spostata, più plausibilmente, intorno al 1470. In entrambi i casi, l’opera, che rappresenta l’unico ritratto di giovane ascrivibile ad Andrea Mantegna, costituisce una delle immagini più belle e intense del Quattrocento italiano.

 

La cornice precedente
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