Picasso e Napoli: Parade è uno spettacolo
Parade è uno spettacolo, scritto da Cocteau, musica di Satie, scene costumi e sipario di Picasso.
Il grande sipario non è un oggetto di scena ma un’opera d’arte, il più grande quadro che Picasso abbia mai realizzato e che ancora oggi ha ispirato splendide performance.
Tornai al fronte lasciando a Satie un mucchio di note, di schizzi, che avrebbero dovuto suggerirgli il tema del Cinese, della Ragazza americana e dell’Acrobata… Il cinese era capace di torturare dei missionari, la ragazzina di affondare sul Titanic, l’acrobata di essere in confidenza con gli astri, Jean Cocteau
Jean Cocteau, Erik Satie, Léonide Massine, Serge Diaghilev e lo stesso Picasso mascherati sono i protagonisti del dipinto, seduti come in un presepe napoletano che ricorda l’antica Pompei.
… E quando il sipario si alza gli spettatori capiscono che proprio quello costituiva il primo atto di Parade e che a loro volta hanno confuso lo spettacolo e la sua parata.
È una derisione surrealista in atto, un teatro nel teatro, la parata come opera comica contro la guerra e contro la morte. Scrive Sylvain Bellenger curatore della mostra con Luigi Gallo.
Le definizioni di Parade fioriscono ogni dove, come rami di lillà in questi giorni di tarda primavera.
È un poema scenico che il musicista innovatore Erik Satie ha trasposto in una musica singolarmente espressiva […] Il pittore cubista Picasso e il più audace dei coreografi, Léonide Massine, l’hanno realizzato consumando per la prima volta questa alleanza della pittura e della danza, della plastica e della mimica che è il segno dell’avvento di un’arte completa. Guillaume Apollinaire, Programma di Parade, maggio 1917.
Uno spettacolo andato in scena nel 1917 che rivive oggi nella mostra nelle sale dell’Appartamento Reale. Il sipario dipinto da Picasso allestito nel monumentale salone delle feste trasforma l’ambiente in un grande e lussuoso teatro, in un luogo da attraversare e da vivere, meditando sull’arte e sull’eternità, e in un luogo magico da cui trarre nuova ispirazione.
Una fonte a cui attingere oggi, come hanno fatto con successo Rosalba Quindici e Valeria Apicella.
Oltre Parade è un’azione mimico-musicale per soprano, quattro strumentisti/performer, un’attrice e una danzatrice, scritta e diretta dalla compositrice Rosalba Quindici, ispirata alla produzione (sipario, scene e costumi) che Picasso realizzò per Parade. Frutto di una personale interpretazione della tela picassiana e della sua produzione artistica, la performance può essere letta nel suo insieme come una sorta di carousel vivant, diviso in più scene, che si strutturano intorno all’azione di un ensemble, di una ballerina e di personaggi appartenenti al mondo circense. Attraverso una continua trasformazione del gesto mimico-musicale l’opera, dunque, si presenta come un viaggio che va oltre Parade, un viaggio che della grande tela di Picasso intende esaltare quegli elementi che sono legati al mondo dell’infanzia, della marionetta e a quello misterioso e teatrale di una Napoli che incantò il pittore e lo ispirò nella creazione delle immagini per Parade.
Tre pannelli mimico-musicali, il primo dedicato al mondo dell’infanzia, con l’uso della thunder sheet – la grossa lastra di acciaio utilizzata dal percussionista – su cui lo strumentista crea degli strisciati, ricorrendo a un vero e proprio pennello, con gesti che descrivono forme geometriche, omaggio ad Eva, la donna amata da Picasso prima di Olga Khokhlova. Il secondo pannello, è dedicato alla marionetta e all’amicizia di Picasso con Fortunato Depero. La danzatrice in relazione alla trama musicale interpreta una coreografia che omaggia alcune delle posture dei personaggi picassiani nei dipinti come Nudo blu, Olga in poltrona, La stanza blu, Paul vestito da Pierrot, Acrobata sul pallone. Il terzo ed ultimo pannello, dedicato al mondo misterioso e teatrale della Napoli che incantò il pittore, è centrato su un gioco di rimandi tra strumenti e voci basato su parole francesi (Naples, femmes, tout facile, etc.) dalla lettera del 10 marzo del 1917 inviata dal pittore ad Apollinaire durante il suo viaggio in Italia, nei giorni in cui stava lavorando a Parade. Il ricorso a strumenti della tradizione popolare (come la tammorra, le nacchere e lo scetavajasse), si immette in un contesto di musica non tradizionale, ma contemporanea e di ricerca.
… in una cartolina, in un fotomontaggio, tra un viaggio e il suo ricordo visuale. … in un impeto di libertà. Io sono Picasso. Tu sei Picasso… (Valeria Apicella)
Apparizioni è una installazione coreografica, creata e interpretata appositamente per Parade dall’artista Valeria Apicella che si sviluppa in tre tempi: da un’immagine miniatura del paesaggio, una cartolina, la riflessione viaggia attraverso personaggi di un circo immaginario, come uno schizzo bianco e nero disegnato dal corpo, e da esso fuoriesce e si sospende in un video. La presenza corporea indaga l’istante di quel che fu l’ispirazione e l’indefinibile essenza di Parade: un impeto di libertà. Apparizioni è una torsione del corpo d’un danzatore sul corpo stesso dell’opera di Picasso. In tre tempi, la presenza corporea si disarticola e si ricompone, e indaga l’istante di quel che fu l’ispirazione e l’indefinibile essenza di Parade.
Dalle cartoline che Picasso e Cocteau si scambiano nel voyage en Italie, cristallizzando in esse la loro esperienza d’un frammento di paesaggio, alle maschere di carta offerte al pubblico di Apparizioni per invitarlo a partecipare alla performance stessa, alla performance che, come in un circo, si compone di 7 numeri – l’acrobata, il cavallo, il balletto russo, la scimmia, la ragazza e la nave, la ballerina / Per Olga, il Finale / Sospensione – al video in cui rinasce l’astrazione corporea, tra l’astrazione del cubismo e quella di dipinti come L’Acrobata, in una linea singolare e luminosa come il gesto di un pittore.
La mostra Picasso e Napoli: Parade dimostra con forza la sete di cultura e la viva curiosità dei cittadini napoletani e campani che attendono dai musei uno sguardo diverso e nuovo sul nostro mondo. Questo successo dimostra anche che il pubblico valuta la qualità, la ricerca e la novità di una mostra. Tutto lo staff di Capodimonte è pienamente soddisfatto di questi risultati e sta già lavorando alle mostre future: le grandi esposizioni come Carta Bianca, Van Gogh, Degas, o le più mirate, le mostre-focus L’opera si racconta o Incontri sensibili. È nostra intenzione fare del Museo e Real Bosco di Capodimonte un luogo capace di sorprendere sempre il visitatore, arricchire e allargare gli orizzonti culturali di tutti, grazie alla convergenza di tutte le arti, dalla pittura alla musica, dalla danza al cinema, dalla tecnologia al disegno ha affermato Sylvain Bellenger direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte.
I video delle performance saranno proiettati domenica 9 luglio per la chiusura della mostra. Saranno presenti Rosalba Quindici e Valeria Apicella.
Scoprite tutti gli appuntamenti in programma per Bye Bye Picasso, la chiusura della mostra.
Testo di Alessio Cuccaro e Marina Morra
Foto di Alessio Cuccaro
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