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Inaugurata la panchina rossa di Capodimonte: La violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani

Inaugurata la panchina rossa di Capodimonte
Bellenger: “La violenza sulle donne è una violazione dei diritti umani
Poggiani: “La dedico al giovane ucraino ucciso pochi giorni fa per aver difeso una donna
E’ stata inaugurata questa mattina la panchina rossa sul Belvedere di Capodimonte dal direttore del Museo e Real Bosco Sylvain Bellenger, dal presidente della III municipalità di Napoli Ivo Poggiani, dalla delegata alle Pari Opportunità del Comune di Napoli Simona Marino e dal presidente dell’associazione Amici di Capodimonte onlus, Errico di Lorenzo nell’ambito dell’iniziativa “Adotta una panchina”.

 

“Senza donne non c’è rivoluzione” recita la targhetta sulla panchina rossa donata dalla III municipalità Stella San Carlo all’Arena.

Il presidente Poggiani ricorda che sono state proprio le donne a portare avanti le principali battaglie per la conquista dei diritti, ieri come oggi, annunciando anche la nascita di un centro antiviolenza nella III municipalità, ora sfornita.

 

 

Sorgerà a piazza Carlo III, oggi proprio si chiude il bando per l’assegnazione.

Voglio dedicarla al giovane ucraino Yuri ucciso pochi giorni fa a Napoli proprio per difendere una donna dalla violenza di un altro uomo. Un episodio, come tanti purtroppo, bollato in un primo momento come una banale rissa tra cittadini stranieri. Il Comune di Napoli pagherà il ritorno della salma in patria – ha concluso Poggiani.

 

 

Simona Marino ricorda che la panchina rossa di Capodimonte è un simbolo molto forte per la creazione di una vera cultura del rispetto delle donne e spera che possa contribuire alla diffusione di rapporti più sani tra uomo e donna.

Il direttore Sylvain Bellenger recita la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne e la violenza domestica affermando che il termine “violenza contro le donne” dovrebbe essere inteso come una violazione dei diritti umani.

 

E’ una forma di discriminazione nei confronti delle donne e si riferisce a tutti gli atti di violenza di genere che provocano, o rischiano di provocare, danni fisici, sessuali, sofferenze psicologici o economici, compresa la minaccia di tali atti, la coercizione o la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica o privata” – ricorda Bellenger citando la convenzione e aggiunge – con le donne al potere avremmo senz’altro un mondo migliore.

 

Ti meriti un amore che ti voglia
spettinata,

con tutto e le ragioni che ti fanno alzare in fretta,

con tutto e i demoni che non ti
lasciano dormire.

Ti meriti un amore che ti faccia
sentire sicura,
in grado di mangiarsi il mondo
quando cammina accanto a te,

che senta che i tuoi abbracci sono perfetti per la sua pelle.

Ti meriti un amore che voglia ballare con te,

che trovi il paradiso ogni volta che guarda nei tuoi occhi,

che non si annoi mai di leggere le tue espressioni.

Ti meriti un amore che ti ascolti
quando canti,

che ti appoggi quando fai la ridicola,
che rispetti il tuo essere libera,

che ti accompagni nel tuo volo,
che non abbia paura di cadere.

Ti meriti un amore che ti spazzi via le
bugie
che ti porti il sogno,
il caffè
e la poesia.

– Frida Kahlo

 

 

L’inaugurazione della panchina si è conclusa con una danza tradizionale palestinese, la dabka, eseguita dalla classe 3B dell’IC Novaro-Cavour e da una poesia di Frida Khalo letta da un’alunna della Novaro insieme a sua nonna.

 

 

 

Foto di Giovanna Garraffa

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