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Pescatore napoletano

di Antonin Moine
donazione Jean Loup Champion nel 2020

1838 bronzo, fonditore De Braux, 
Dimensioni: 27x47x23 cm

inv. OA 9018

L’immagine del pescatore napoletano, vestito con i pantaloni corti, la camicia con le maniche arrotolate e il berretto rosso, appartiene all’immaginario europeo fin dal tempo dei viaggiatori del Grand Tour ed è stata resa popolare dai dipinti di Franz Ludwig Catel, imitato da molti artisti, pittori e scultori, soprattutto in Francia, durante il periodo romantico, in particolare Francois Rude, Francisque Duret e Jean-Baptiste Carpeaux.

L’opera di Moine, che apre il percorso espositivo della mostra Gemito, si pone nel solco dell’Endimione dipinto da Girodet.

Il languido giovinetto addormentato con accanto il remo della barca è una versione inedita, ottenuta tramite calco a sabbia, dall’originale di Moine.

La pittoresca visione del pescatore è propria dell’artista francese, figura emblematica del Romanticismo, ben diversa da quella che proporrà Gemito che riprenderà lo stesso tema ma, per così dire, dall’interno, cercando l’osservazione nuda e cruda nella sua realtà quotidiana e mettendo in atto a Parigi nel 1877 una vera e propria rottura con l’esposizione del suo Pescatore, autentico manifesto del Verismo napoletano.

 

Per info: /litalia-chiamo-capodimonte-oggi-racconta-antonine-moine-e-la-rappresentazione-del-pescatore-napoletano-nella-scultura-francese-del-romanticismo/

/gemito-dalla-scultura-al-disegno/

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