Le giornate del Convegno Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte in un contesto mondiale
Si è concluso il convegno internazionale sulle città portuali Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte in un contesto mondiale (12, 13, 14 ottobre 2017), organizzato dal Museo e Real Bosco di Capodimonte e The Edith O’Donnell Institute of Art History di Dallas, in collaborazione con gli Amici di Capodimonte, che ha visto la partecipazione di relatori dai principali istituti culturali europei e americani e che ha tra gli obiettivi – come sottolinea il direttore Sylvain Bellenger – la creazione di un Centro di Ricerca per la Storia dell’Arte delle Città Portuali nel 2018 nell’edificio storico della Capraia nel Real Bosco di Capodimonte.
Tre giornate di interventi, dibattiti e studi nei suggestivi spazi recentemente restaurati del Real Bosco, come il Cellaio e il Giardino Torre, e gallery talk nel Museo con le opere, che abbiamo seguito e raccontato in diretta sui nostri canali social e i cui momenti più significativi abbiamo raccolto in una Fotogallery.
Rileggere la storia dell’Europa attraverso le storia dell’arte dei tanti capolavori custoditi nel Museo e Real Bosco di Capodimonte incrociandola con quella dei traffici commerciali del suo porto che tanto ha influito sulla storia culturale della stessa città di Napoli.
Il convegno internazionale Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte in un contesto mondiale organizzato con The Edith O’Donnell Institute of Art History the University of Texas at Dallas in collaborazione con l’Università Sorbonne di Parigi, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale e l’associazione Amici di Capodimonte onlus ha visto confrontarsi in tre giorni con un approccio multidisciplinare i massimi esperti mondiali provenienti dalle università di Parigi, Bruxelles, Houston, Portland, York, Varsavia, Barcellona, Cordoba e per la Campania, l’Università Suor Orsola Benincasa, la Luigi Vanvitelli e quella del Sannio, oltre alla Sapienza di Roma e la Biblioteca Hertziana.
Difficile tirare le conclusioni di un convegno di così ampio respiro che offre moltissimi spunti e ci pone altrettante domande – afferma il direttore Sylvain Bellenger – il tema al centro di questo convegno è stato senz’altro il movimento di persone, cose e idee attraverso il porto di Napoli che rappresenta da sempre la prima rete di comunicazione della città con il mondo esterno.
Organizzando questo convegno ho realizzato un sogno – afferma Sarah Kozlowski Associate Director The Edith O’Donnell Institute of Art History, pienamente soddisfatta della riuscita della tre giorni di studi – Ringrazio l’associazione Amici di Capodimonte, insieme pubblicheremo gli atti del convegno. E nel 2018 ritorneremo qui a con i primi studenti americani che inaugureranno il nascente Centro per la studio della storia dell’arte nelle città portuali nell’edificio della Capraia.
Sottolinea l’importanza di un approccio multidisciplinare anche Barthélémy Jobert Presidente Université Paris-Sorbonne. Ho apprezzato molto la cooperazione internazionale che emerge da questo convegno e la varietà multisciplinare e la qualità dei relatori e degli interventi – ha detto Jobert – ma anche la varietà delle sedi (dal Cellaio, al Giardino Torre, agli Appartamenti Reali) in cui esso si è svolto che solo un museo della caratura di Capodimonte può offrire con la sua ricchezza storica-culturale e botanica, espressione essa stessa della stratificazione culturale della città di Napoli. Inoltre, mi è piaciuta anche l’inaugurazione dell’opera dell’artista svizzero John Armleder nella sezione contemporanea, che fa del museo un luogo vivo in cui si costruisce ancora oggi la storia dell’arte.
Nell’ambito dello stesso convegno il direttore Sylvain Bellenger e Andrea Viliani direttore del MADRE hanno infatti presentata l’opera Split! alla presenza dell’autore John Armleder, nella sezione di arte contemporanea del museo di Capodimonte, sancendo ufficialmente la stretta collaborazione tra il Madre e il Museo e Real Bosco di Capodimonte che porterà i due musei a uno sviluppo congiunto delle rispettive collezioni di contemporaneo.
Parole di apprezzamento e piena soddisfazione giungono anche da Errico di Lorenzo presidente degli Amici di Capodimonte onlus. Siamo al fianco del museo da 12 anni ormai e siamo felici di esserlo ancora di più in occasioni come queste in cui il museo diventa un laboratorio di ricerca assolvendo a una delle sue più importanti funzioni – afferma Di Lorenzo – la scelta, poi, di organizzare il convegno secondo una gallery talk ha permesso ai relatori e al pubblico di studiare da vicino tutti i capolavori di Capodimonte.
Napoli è uno dei centri culturali più antichi del contesto mondiale e uno dei porti più grandi e importanti d’Europa. Affacciata sul Mediterraneo, la città è un nodo di interscambio culturale e commerciale, che si estende ben oltre questo contesto. La storia della civiltà napoletana è una storia di incontri e scambi, di contaminazioni e convergenze inattese. In particolare, la storia dell’arte napoletana è un racconto dinamico fatto di persone, di opere, di tecniche e materiali, di tradizioni e di idee. Napoli ci sfida dunque a immaginare una nuova storia dell’arte che attraversi i confini geografici, cronologici e culturali.
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Foto di Alessio Cuccaro, video di Marina Morra.
Per raggiungere il Museo di Capodimonte:
Navetta Shuttle da Piazza Trieste e Trento (Teatro San Carlo)
Fermate a richiesta lungo il percorso
Tariffe da 2 euro per singola tratta per i napoletani e da 5 euro per i turisti