Domenica 16 luglio: Passeggiate amorose da Napoli a Parigi tra il XVIII e il XIX secolo per il primo concerto del Luglio Musicale 2023
Il Luglio Musicale 2023 al Museo e Real Bosco di Capodimonte prende il via domenica 16 luglio, ore 19.30 nel Cortile centrale – dopo gli anni di stop forzato dovuto alla pandemia – con le Passeggiate amorose,
da Napoli a Parigi tra il XVIII e il XIX secolo con il soprano Maria Grazia Schiavo e Maurizio Iaccarino al pianoforte.
Il programma offre un viaggio nel tempo fatto di arie d’opera e arie da camera di autori diversi, alcuni di stretta “scuola napoletana” come Francesco Mancini (1672-1737) e Domenico Cimarosa (1749-1801), altri “di adozione” come Antonio Sacchini (1730-1786) e Vincenzo Bellini (1801-1835), che a Napoli studiarono, o Ferdinando Paër (1771-1839), il cui maestro Gaspare Ghiretti aveva studiato al Conservatorio della Pietà de’ Turchini di Napoli; altri, come Donizetti e Rossini a Napoli raggiunsero grandissimi successi perché nella città partenopea – in particolare al Teatro di San Carlo – avevano trovato la base operativa ideale, divenendo , come si direbbe oggi , compositori “in residence” della massima istituzione teatrale del Regno.
Se Paër trovò successo a Parigi, subentrando a Gaspare Spontini nella direzione del Théatre-Italien, Rossini trascorse nella capitale francese una lunghissima parte della sua vita, arrivandovi nel 1824 e godendo della protezione nel re francese Carlo X, acquisendo la carica di « direttore musicale del Teatro Reale Italiano », carica che abbandonerà a favore di quella ancora più prestigiosa e meglio retribuita di « compositore del re e ispettore generale di tutti i teatri della musica di Parigi».
A Parigi, dove si era ritirato per curare un esaurimento nervoso, scrisse una grande quantità di musica tra cui, appunto, le Soirée musicales, ossia 12 canzoni per voce e pianoforte di cui 8 su testi di Pietro Metastasio e 4 di Carlo Pepoli (tra cui la celeberrima tarantella La danza).
Se Rossini omaggia Napoli con La danza, il francese Guillaume Cottrau (1797-1847) giunto a Napoli al seguito di Murat, compose e raccolse canzoni napoletane che fece pubblicare per la casa editrice Girard della quale fu direttore. Non gli fu da meno il figlio Teodoro (1827-1879), che succedette al padre nella direzione della casa editrice e che con la sua celebre Santa Lucia diede inizio a un nuovo stile della canzone napoletana.
Il programma del concerto prevede di Cottrau-padre Raziella, nella struggente tonalità di si bemolle minore, dove protagonista è la melodia fortemente connessa al testo, nel quale un giovane racconta le sue disillusioni amorose per la fanciulla, appunto, di nome Graziella.
La sorrentina di Teodoro Cottrau è invece una barcarola con allegri ricordi donizettiani e di melodie dell’opera buffa, su un basso ritmicamente cantilenante (come spesso accade nel melodramma ottocentesco). Se Charles Gounod (1818-1893) nelle Mélodies rende omaggio all’Italia con Venise (1849), Reynaldo Hahn (1875-1947), assiduo frequentatore dell’ambiente letterario di Mallarmé e Proust, ha lasciato un gran numero di delicate liriche (peraltro compose 6 Chansons en dialecte vénitien) sospese tra l’impressionismo e il tardo-romanticismo.
Anche Giacomo Puccini, universalmente conosciuto per la sua produzione operistica, si dedicò alla composizione di piccole e raggianti perle da camera. Nella ninna-nanna E l’uccellino (1899), con lontane reminiscenze de La Rondine (opera, come La Bohème, di ambientazione parigina…), la semplice melodia affidata al canto è accompagnata dai tocchi leggiadri del pianoforte che imita deliziosamente il cinguettio dell’uccellino che “canta sulla fronda”.
Sole e amore (1888), pubblicata sul supplemento del periodico artistico-musicale Paganini, è un “germe” (termine usato da Puccini stesso nella dedica sull’autografo donato a Francesco Paolo Tosti) del celebre quartetto del terzo atto de La Bohème. La tradizione melodica italiana e della gloriosa scuola napoletana fu recepita ed elaborata anche da Stefano Donaudy (1879-1925), ricordato soprattutto per le sue Arie di stile antico, nelle quali la nostalgia del classico si fonde con la ricchezza armonica e la fantasia di un compositore di fine secolo che però dalla romanza fin de siècle, accusata di essere spesso troppo convenzionale nella sua struttura, si distaccò completamente.
No, non mi guardate e la villanella Perché dolce, caro bene sono leggermente diverse per forma (la prima con un tema, uno sviluppo e la ripresa del tema, l’altra strofica), la prima in modo maggiore malinconicamente ironica, la seconda in modo minore teneramente patetica.
Il programma si conclude con la Tammurriata di Mario Pilati (1903-1938), geniale compositore napoletano del primo Novecento e con Kiss me again di Victor Herbert (1859-1924), inno all’amore e alla gioia della vita, tratto da Mlle. Modiste.
Antonio Sacchini (1730-1786)
Non cerchi innamorarsi
Ferdinando Paër (1771-1839)
da Douze ariettes en differentes langues:
Pupille tenere
Capriccio melancolico
Francesco Mancini (1672-1737)
Dir ch’io t’ami
Domenico Cimarosa (1749-1801)
Necessaria è lla femmena
Anonimo (trascr. De Meglio)
La fata dello Scodillo
Gaetano Donizetti (1797-1848)
da Ispirazioni viennesi
La zingara
Gioachino Rossini (1792-1868)
da Soirée musicales
Il rimprovero
Vincenzo Bellini (1801-1835)
L’abbandono
Guillame Cottrau (1797-1847)
Raziella
Teodoro Cottrau (1827-1879)
La sorrentina
Charles Gounod (1818-1893)
Venise
Reynaldo Hahn (1874-1947)
À Chloris
Si mes vers avaient des ailes
Giacomo Puccini (1858-1924)
E l’uccellino
Sole e amore
Stefano Donaudy (1879-1925)
da 36 Arie di stile antico:
No, non mi guardate
Perché dolce, caro bene…
Mario Pilati (1903-1938)
da Echi di Napoli
Tammurriata
Victor Herbert (1859-1924)
da M.lle Modiste
Kiss me again
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Domenica 16 luglio, dalle ore 19.30 fino alle ore 23.30 (ultimo ingresso ore 22.30) sarà possibile visitare il secondo piano del Museo con il percorso espositivo “Oltre Caravaggio. Un nuovo racconto della pittura a Napoli” con opere di Luca Giordano, Mattia Preti, Jusepe de Ribera, Cosimo Fanzago e altri.
Costo del biglietto: 3 euro (2 euro biglietto ridotto + 1 euro per gli alluvionati dell’Emilia Romagna, come da indicazioni ministeriali).
Per informazioni 081 7499130 o mu-cap.accoglienza.capodimonte@cultura.gov.it.