Diventa anche tu un mecenate di Capodimonte con l’acquisto di sculture in cera
Vuoi diventare anche tu un mecenate di Capodimonte anche solo con 1 euro?
Abbiamo bisogno di 80.000 euro per acquisire due importanti sculture napoletane in cera per le collezioni di Capodimonte.
L’arte può essere un’esperienza di bellezza, armonia, piacere.
Ma può essere anche terribile, intensamente terrificante.
Molti dipinti della Controriforma cattolica esprimono speranza e dolore, ma forse non rivelano più ai nostri occhi il loro autentico senso, il loro messaggio originale.
Spesso lo spettatore contemporaneo non coglie più la violenza guardando le pitture del passato.
Al contrario la scultura, ed in particolare la scultura policroma, con il suo realismo frutto della tridimensionalità, ci trasmette ancora un’emozione quasi insopportabile.
Con la loro tremenda verosimiglianza, le sculture ci aiutano ad intendere appieno non solo l’aspetto più spirituale dell’arte, ma anche quello più coinvolgente e ricco di pathos.
In questo modo, attraverso la forza della scultura, si comprende meglio anche l’arte della pittura.
La Testa decollata, un probabile San Giovanni Battista decollato e la Figura femminile in decomposizione o Vanitas sono attualmente esposte in una sala al secondo piano del museo alla fine del percorso barocco, in dialogo con la Giuditta e Oloferne di Mattia Preti del 1653-54 e Salomè con la testa del Battista datata all’incirca 1630 di Charles Mellin, per far comprendere l’estetica dell’orrore nel Barocco napoletano, tra devozione e anatomia.
Il realismo della morte è unito all’iconografia della Mater Dolorosa, la bocca aperta esprime sia la morte, sia il grido di dolore.
Il realismo di questa testa è così forte al punto da far pensare che fosse una testa anatomica legata alla ricerca scientifica del ‘700. Tuttavia l’espressione dolente del viso rivela la natura votiva più che scientifica dell’opera. L’arte del ‘600 e ‘700 si nutre infatti della ricerca scientifica a cui è strettamente legata.
La Testa decollata e la Figura femminile in decomposizione sono esempi eccellenti dell’importante tradizione della ceroplastica napoletana, che combina soggetti macabri e precisione anatomica.
La loro acquisizione arricchirebbe in modo significativo il percorso espositivo del Barocco napoletano a Capodimonte dedicato a questo gusto per l’orrore, ampiamente presente nelle pitture in collezione; per questo il loro acquisto è particolarmente importante dal punto di vista storico-artistico. Aiutateci, perciò, a raggiungere questo obiettivo – afferma il direttore Sylvain Bellenger.
Foto di Luciano Romano
Vieni a vedere le opere e lasciaci il tuo contributo nella cassetta delle donazioni presente in sala, basta anche solo 1 euro, o fai una donazione all’associazione Amici di Capodimonte onlus (bonifico bancario a BANCA PROSSIMA, codice IBAN – IT97T0335901600100000104160 – BIC: BCITITMX (per bonifici dall’estero).
Causale: Acquisizione ceroplastiche Capodimonte / Con PAYPAL direttamente dal sito www.amicidicapodimonte.org alla pagina sostienici, indicando la causale. *
Abbiamo già raccolto 1.500 euro in poche settimane.
Aiutaci anche tu a mantenere a Napoli queste opere rare, la cui fragilità le ha rese introvabili.
Per ulteriori informazioni contattare:
Amici di Capodimonte onlus, c/o Museo di Capodimonte, Napoli
via Miano 2
081 7499147
334 8353769
segreteria@amicidicapodimonte.org
* La donazione a mezzo sistema bancario permette di ottenere agevolazioni fiscali nella propria denuncia dei redditi sia alle persone fisiche che a quelle giuridiche.
I privati possono:
- detrarre le donazioni liberali in denaro o in natura nella misura del 30% per importo e fino a un massimo di € 30.000,00 per ciascun periodo di imposta
- dedurre gli importi erogati dal reddito complessivo netto nel limite del 10% del reddito complessivo dichiarato.
Le imprese e gli enti possono:
- dedurre dal reddito complessivo netto le donazioni in denaro o in natura fino al 10% del reddito d’impresa dichiarato (senza più il limite di € 70.000,00 annui imposto dalla normativa precedente)
- dedurre, per le sole erogazioni liberali in denaro, fino al 2% del reddito d’impresa dichiarato o per importo non superiore a € 30.000,00