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Prorogata fino al 1 novembre 2022 la mostra su Battistello Caracciolo

Prorogata fino al 1º novembre 2022 la mostra “Il patriarca bronzeo dei Caravaggeschi. Battistello Caracciolo (1578-1635)”, a cura di Stefano Causa e Patrizia Piscitello.

 

Successo di critica e di pubblico per la mostra Il patriarca bronzeo dei Caravaggeschi: Battistello Caracciolo (1578-1635), a cura di Stefano Causa e Patrizia Piscitello, allestita in sala Causa, al punto da spingere la Direzione del Museo e Real Bosco di Capodimonte a prorogare la mostra fino al 1 novembre 2022, grazie alla disponibilità dei numerosi prestatori, pubblici e privati.

 

“Un caravaggesco verace, ma infedele, a scadenza. – lo ha definito il critico d’arte Marco Vallora sulle pagine de La Stampa – seguace infedele e progrediente in quanto disegnatore, frescante e sporadico incisore”.

 

“Una raccolta monografica completa che ha la capacità di interpretare in chiave lirica Caravaggio togliendogli la drammaticità in nome di una visione più intimista” aveva commentato il critico Vittorio Sgarbi in visita nei primi giorni di luglio alla mostra.

 

@archivio dell’arte Luciano e Marco Pedicini
@archivio dell’arte Luciano e Marco Pedicini
@archivio dell’arte Luciano e Marco Pedicini

“Le opere presenti nell’esposizione mostrano l’evoluzione di un Battistello verso una vigorosa adesione al nuovo linguaggio caravaggesco, ma sempre da una posizione autonoma: il solo fatto che un cospicuo nucleo di suoi disegni sia riemerso dalle collezioni del Nationalmuseum di Stoccolma marca una differenza rispetto a quello che sappiamo (o crediamo di sapere) in merito all’assenza di disegni di Caravaggio, che mai ne avrebbe eseguiti” scrive sul Mattino lo studioso Riccardo Lattuada, mentre Stella Cervasio, dalle colonne di Repubblica sottolinea il confronto in mostra, voluto dai curatori, tra la pittura di Battistello e la scultura: “Le opere di Battistello dialogano con le statue di Bernini, Fanzago e Naccherino, a sottolineare la plasticità della figura. Tant’è che i personaggi delle grandi tele di Battistello sembrano uscire e venirci incontro, non più frontali come in Caravaggio, ma spesso ritorti su se stessi, profondamente veristi, come tableaux vivants di storie della religione, ammonitori e severi. Bronzei. Dove il colore bronzo è il tufo di Napoli intriso d’oro, appesantito dalla morale di un popolo. In questa mostra si vede benissimo come Battistello di avvicina e si allontana dal Merisi, dimostrando di voler cercare un proprio stile anche al di là del caravaggismo e dell’orgoglio di “primo allievo”. 

 

L’esposizione, a cura di Stefano Causa e Patrizia Piscitello, nasce dall’idea di Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, con la collaborazione istituzionale di Mario Epifani, direttore del Palazzo Reale di Napoli e di Marta Ragozzino, direttrice regionale Musei Campania.

A Palazzo Reale di Napoli e alla Certosa e Museo di San Martino sono presenti opere di Battistello in un percorso espositivo legato alla mostra di Capodimonte anche attraverso una bigliettazione congiunta, con un biglietto cumulativo di 20 euro.

 

Informazioni utili:

La mostra è visitabile in Sala Causa

tutti i giorni (tranne mercoledì giorno di chiusura del Museo)

dalle ore 10.00 alle ore 17.30 (ultimo ingresso ore 17.00)

 

Biglietti:

Biglietto per il Museo e Real Bosco di Capodimonte: 12 euro

Biglietto cumulativo mostra per Museo e Real Bosco di Capodimonte, Palazzo Reale e Certosa e Museo di San Martino: 20 euro

Acquisto on line su www.coopculture.it

 

Il pubblico è invitato a condividere le emozioni della visita sugli account ufficiali del Museo e Real Bosco di Capodimonte:

Facebook museodicapodimonte

Twitter capodimonte_mus

Instragram museoboscocapodimonte

 

Scopri tutto sulla mostra nella pagina dedicata 

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