Vittorio Sgarbi dialoga con Stefano Causa su Battistello Caracciolo
Presentazione del catalogo della mostra “Il patriarca bronzeo dei Caravaggeschi. Battistello Caracciolo (1578-1635)” aperta fino al 2 ottobre 2022 (editori paparo)
Venerdì 9 settembre 2022, ore 11.30
Sala Caravaggio, secondo piano – Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli
Introdotti dal direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger
Venerdì 9 settembre, alle ore 11.30 nella sala Caravaggio al secondo piano del Museo e Real Bosco di Capodimonte, introdotti dal direttore Sylvain Bellenger, il prof. Vittorio Sgarbi e il prof. Stefano Causa, co-curatore della mostra “Il patriarca bronzeo dei Caravaggeschi. Battistello Caracciolo (1578-1635)” aperta fino al 2 ottobre 2022, presentano il catalogo della mostra, a cura di Stefano Causa, in uscita per la casa editrice paparo.
Un inedito confronto sull’artista, “patriarca bronzeo dei Caravaggeschi” – come lo definì Roberto Longhi – e allo stesso tempo il più infedele dei Caravaggeschi che, a differenza di Caravaggio, disegna, affresca e incide come dimostrano alcuni dei lavori più impegnativi dell’ultimo periodo del Caracciolo, affreschi presenti a Palazzo Reale e alla Certosa di San Martino, altre sedi della mostra, e in altre chiese della città, tra i capolavori della pittura murale nell’Italia meridionale.
La mostra dedicata a Battistello Caracciolo fa parte del programma di esposizioni di artisti napoletani e non napoletani che hanno avuto una stretta relazione con Napoli, anche se fugace, come nel caso di Picasso e, più recentemente, Jan Fabre o Santiago Calatrava, e che hanno visto il loro lavoro influenzato, spinto a esprimere qualcosa di diverso o a volte a prendere un nuovo corso, dall’esperienza napoletana. Dopo Luca Giordano, Vincenzo Gemito, Salvatore Emblema è la volta di Battistello Caracciolo, un artista importante che non ha mai avuto una mostra monografica né a Napoli né altrove, sebbene sia rappresentato in molti musei in Europa e negli Stati Uniti.
L’idea dei curatori di introdurre elementi di confronto con la scultura o con opere pittoriche di diversa sensibilità, apparentemente opposte alla figura di Caracciolo, scuotendo generi e materiali, senza cadere nel concetto di mostra di Civiltà, ci permette di comprendere meglio la peculiarità di questo pittore, di cambiare prospettive e di dare nuove letture al ricco e poliglotta dialogo artistico nel potente viceregno spagnolo, sempre scosso dall’arrivo di nuovi talenti.
Provenienti da Firenze, dalla Spagna o da Roma, come Caravaggio, artisti quali Ribera, Lanfranco, Pietro Bernini o Michelangelo Naccherino e le loro opere presenti in mostra, rendono l’allestimento una festa visiva più rilevante e più ricca, dove il visitatore è un complice invitato a interagire. L’emozione rimane la più grande lezione che una mostra possa portare alla storia dell’arte, al pubblico e al museo – Sylvain Bellenger.
Oltre ottanta opere provenienti da collezioni italiane ed estere. Alcune notissime, altre inedite o meritevoli di una riscoperta. Dipinti e disegni di colui che, documenti alla mano, fu quanto di più vicino a un allievo in senso stretto il Caravaggio ebbe mai. Stiamo parlando di Battistello Caracciolo nato a Napoli nel 1578 e che si educa, come pittore ad affresco, in quell’articolato e ricchissimo momento di passaggio al ‘6oo che le chiese napoletane e le sale del secondo piano di Capodimonte documentano al più alto livello desiderabile. Tra gli artisti della scena locale Battistello è uno dei primi in assoluto a orientare il proprio lavoro sulle opere del Caravaggio; già conosciuto a Roma (nel 1600) e riguadagnato finalmente a Napoli nei due soggiorni alla fine del 1606 e nel 1609.
Si riapre così il libro dei conti con il caravaggismo meridionale: capitolo cruciale del realismo moderno, che dura fino almeno a Vincenzo Gemito e ad Antonio Mancini, e che non ha smesso, da oltre un secolo, di solleticare l’interesse di studiosi e pubblico.
[…] La mostra rimane la primissima monografica in senso proprio dedicata a Battistello il primo e il più grande dei seguaci napoletani del Caravaggio. Nondimeno, a differenza del maestro più anziano di lui di meno di un decennio, Battistello fu incisore, disegnatore di vaglia e assiduo frescante. I fogli del Caracciolo, conservati in molti dei maggiori gabinetti di grafica (tra cui un fondo consistente si trova tuttora a Stoccolma), sono lo sparo d’inizio e il miracolo del sangue del disegno meridionale. A giudicare dalla selezione che abbiamo fatto per l’occasione, siamo di fronte alla più bella mostra sul Caravaggio senza opere del Caravaggio – Stefano Causa.
Nel volume i contributi fotografici di Luciano e Marco Pedicini e testi di Sylvain Bellenger, Stefano Causa, Vittoria Fiorelli, Pietro Giulio Riga, Arabella Cifani e Franco Monetti, Christopher R. Marshall, Maria Cristina Terzaghi, Marta Ragozzino, Angela Cerasuolo, Bruno Arciprete, Giuseppe Mantella, Claudio Palma e Sara Vitulli, Marina Causa Picone, Mario Epifani, Augusto Russo, Giovanna Bile, Patrizia Piscitello e Alessandra Rullo. Schede opere a cura di Gianluca Bocchi, Gian Giotto Borrelli, Dora Catalano, Stefano Causa, Paola D’Agostino, Sante Guido, Giuseppe Mantella, Vincenzo Papa, Maria Cristina Terzaghi e Antonio Tosini. Cronologia e Regesto, a cura di Benedetta Damiani e Maria Varriale. Bibliografia a cura di Luigi Abetti.
Il catalogo “Il patriarca bronzeo dei Caravaggeschi. Battistello Caracciolo (1578-1635)” accompagna l’esposizione, a cura di Stefano Causa e Patrizia Piscitello, che nasce dall’idea di Sylvain Bellenger, direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, con la collaborazione istituzionale di Mario Epifani, direttore del Palazzo Reale di Napoli e di Marta Ragozzino, direttrice regionale Musei Campania. In queste altre due sedi sono presenti opere di Battistello in un percorso espositivo legato alla mostra di Capodimonte, anche attraverso una bigliettazione congiunta per tutta la durata della mostra fino al 2 ottobre 2022.
In sala Causa al Museo e Real Bosco di Capodimonte sono allestite quasi 80 opere molte delle quali provenienti da istituzioni pubbliche, italiane ed estere, enti ecclesiastici e privati collezionisti. Al Palazzo Reale sarà possibile visitare la sala del Gran Capitano affrescata da Battistello Caracciolo mentre alla Certosa e al Museo di San Martino il percorso di mostra si snoda tra le cappelle dell’Assunta, di San Gennaro, di San Martino e nel Coro della Chiesa, oltre che nelle sale dedicate a Battistello nella galleria del Quarto del Priore.
Scopri tutto sulla mostra nella pagina dedicata:
Scheda catalogo
Un’idea di Sylvain Bellenger, Direttore Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte
a cura di Stefano Causa
Catalogo mostra
Volume brossurato 24 x 28 cm
Stampa colore, 368 pagine, copertina con bandelle
Ricco apparato iconografico
Brossura artigianale con cucitura filorefe
Euro 45,00
ISBN 978 88 31983 877