Restyling per il Contemporaneo
Il restyling dei grandi ambienti del Contemporaneo a Capodimonte, dedicati a Graziella Lonardi Buontempo, ha offerto l’opportunità di effettuare interventi di manutenzione sulle opere di questa straordinaria collezione.
Scopritelo insieme a noi.
I restauratori di Capodimonte, Angela Cerasuolo, Antonio De Riggi, Alessandra Golia, Simonetta Funel, Claudio Palma, Giuseppe Silvestro, Antonio Tosini, e i restauratori esterni Stefania Martirano e Gabriella Russo, diretti da Marina Santucci, sono intervenuti su una serie di opere della Collezione di Arte Contemporanea.
Dal Grande Cretto Nero di Alberto Burri (1978), a In ascolto di Giulio Paolini (2005), da Terra della Pace di Luigi Mainolfi (1990-1991) a Onda d’urto di Mario Mertz (1987), da Indizi-opera in situ di Daniel Buren (1987-1997) allo spazio White bands in a black room, ideato e realizzato a Capodimonte nel 2002 da Sol Lewitt, a Nord, Sud, Est Ovest giocano a Shanghai (1989) di Luciano Fabro, allestito in questa occasione in un nuovo spazio museale.
Significativo l’intervento sull’opera di Daniel Buren, realizzata con contropareti in cartongesso, dipinte in bianco, su cui strisce colorate, in varie tonalità di verde, compongono in serie lo stesso disegno geometrico che si ritrova sul pavimento, in un gioco percettivo, e concettuale, incentrato sul modulo del quadrato.
Interrompono questa sequenza due aperture alle pareti che, come due ‘cannocchiali‘, permettono al visitatore di guardare il paesaggio esterno: il golfo di Napoli diventa così parte integrante dell’opera in situ.
Buren pensa i suoi lavori per un luogo specifico che “esisterà per sempre, non potrà essere trasportabile”.
Di grande aiuto per guidare l’intervento di manutenzione dell’opera eseguito dalle restauratrici Simonetta Funel, con Angela Cerasuolo e Francesca Bonito, sono state le parole dello stesso artista che, nell’intervista rilasciata a Federica Pignata, afferma che un qualsiasi danno va riparato mantenendosi il più possibile fedeli alla forma originaria dell’opera, suggerendo di rifare o ridipingere le parti invecchiate: l’opera, infatti, deve sembrare nuova come se fosse stata appena realizzata… “fresh as the very first beginning”.