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Yeesookyung. Whisper Only to You
(11.10.2019-13.01.2020)

Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, a cura di Sabrina Rastelli e Andrea Viliani
Museo e Real Bosco di Capodimonte, a cura di Sabrina Rastelli, Paola Giusti e Maria Rosaria Sansone

 

 

La Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee e il Museo e Real Bosco di Capodimonte presentano Whisper Only to You, la prima mostra personale dell’artista sud-coreana Yeesookyung (Seoul, 1963) in due istituzioni pubbliche italiane, nata da un’idea di Sylvain Bellenger e Andrea Viliani con Sabrina Rastelli, curata da Sabrina Rastelli e Andrea Viliani per il Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, e da Sabrina Rastelli, Paola Giusti e Maria Rosaria Sansone per il Museo e Real Bosco di Capodimonte.

Il percorso espositivo, che si sviluppa attraverso le sale dei due musei, comprende opere create con differenti mezzi e materiali, quali scultura, installazione e video, e nuove produzioni, che l’artista ha realizzato accostando i frammenti settecenteschi della Real Fabbrica di Porcellana di Capodimonte.

 

Grazie anche alla collaborazione con l’Istituto ad indirizzo raro Caselli-De Sanctis, Yeesookyung ha inoltre tenuto un laboratorio formativo durante il suo periodo di residenza a Napoli.

 

Per il progetto, la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee ha ricevuto il sostegno del Korean Art Abroad 2019, promosso dal Ministero della Cultura, dello Sport e del Turismo della Corea del Sud, e da Korea Arts Management Service.

 

Il potere della fragilità
Yeesookyung con la sua prima mostra a Napoli ci ha fatto capire una cosa fondamentale, una cosa che la storia non ha mai potuto capire cioè il potere della fragilità.
La porcellana e la sua storia a Napoli e nell’Europa settecentesca fino a oggi con le mostre di Capodimonte e del museo Madre illustra precisamente questa storia. Una storia che attraversa la storia dell’umanità e delle civiltà umane.
Sylvain Bellenger

 

Yeesookyung, Translated Vase_2019 TVCW 1 2019 frammenti di ceramica e porcellana, epossido, foglia d’oro 24k / porcelain & ceramic shards, epoxy, 24k gold leaf Courtesy l’artista / the artist Foto / Photo © Yang Ian

Yeesookyung è un’artista visiva la cui pratica include l’utilizzo di diversi media, tra cui video-installazione e pittura, con una predilezione per la scultura.

Il progetto espositivo si articola in due percorsi complementari.

 

Museo e Real Bosco di Capodimonte, secondo piano

 

L’esposizione a Capodimonte, rientra nella tipologia di mostre-focus Incontri sensibili con cui il Museo mette in dialogo opere di artisti contemporanei con la propria collezione permanente.

In questo caso, Yeesookyung dialoga con le porcellane della Real Fabbrica di Capodimonte fondata da Carlo di Borbone, e in particolare con i pezzi e gli oltre cinquecento scarti di fabbrica, e le porcellane della Manifattura di Meissen, quella fondata da Augusto II detto il Forte da cui trasse ispirazione Carlo di Borbone per aprire la sua manifattura.

Tra i pezzi in esposizione il prezioso gruppo scultoreo Apollo e Marsia (1757-1759 circa) raffigurante lo scuoiamento di Marsia, così come narrato nelle Metamorfosi di Ovidio.

 

Giuseppe Gricci, Apollo e Marsia

 

L’opera realizzata dal geniale capo-modellatore della Manifattura delle Porcellane di Capodimonte, Giuseppe Gricci, è stata recentemente donata dai Cavalieri del Lavoro-Gruppo Mezzogiorno al Museo, arricchendo così le sue collezioni.

 

A fare da cornire alle porcellane i dipinti raffiguranti il sovrano di Francesco Liani Carlo di Borbone (1758), Antonio Joli Partenza di Carlo di Borbone per la Spagna vista dal mare (1759), Giovanni Paolo Pannini Carlo di Borbone in visita alla Basilica di San Pietro (1746) e Carlo di Borbone visita il Papa Benedetto XIV nella coffee house del Quirinale (1746), Francesco Liani Carlo di Borbone (1758), e un arazzo realizzato da Domenico Del Rosso nel 1741 nella Real Fabbrica borbonica degli Arazzi.

 

Giovanni Paolo Pannini, Carlo di Borbone visita la Basilica di S Pietro

 

Le opere di Yeesookyung qui esposte sono il culmine della serie Translated vase, un progetto imponente iniziato nel 2002, in cui l’artista crea sculture combinando frammenti di porcellana provenienti dagli atelier di famosi maestri ceramisti che lavorano nello stile delle pregiatissime ceramiche coreane delle dinastie Goryeo (918–1392) e Joseon (1392–1897).

 

In questo modo scarti della produzione vengono “tradotti” in nuove forme organiche che evidenziano le fragilità e l’imperfezione della vita umana, nonché l’inevitabile fallimento di ogni tentativo di costruire una continuità storica.

 

I frammenti sono uniti utilizzando la foglia d’oro che impreziosisce le incrinature, metafora della vita umana: sono le fratture e le fragilità a rendere il nostro percorso prezioso.

 

 

Yeesookyung, Translated Vase_2019 TVCW 2
2019
frammenti di ceramica e porcellana, epossido, foglia d’oro 24k / porcelain & ceramic shards, epoxy, 24k gold leaf
Courtesy l’artista / the artist
Foto / Photo © Yang Ian

 

La coppia Translated vase TVSN 1 & 2 è stata realizzata dall’artista proprio per questa mostra, in occasione di un nuovo allestimento degli scarti settecenteschi della Real Fabbrica della Porcellana di Capodimonte con un procedimento di assemblaggio totalmente reversibile.

 

TVCW 1 & 2 nascono, invece, dalla combinazione di porzioni di vasi “moon jar”, simbolo della nazione coreana, e scarti di lavorazione degli studenti dell’Istituto ad indirizzo raro “Caselli – De Sanctis”, che ha sede nel Real Bosco di Capodimonte.

 

 

Yeesookyung, Tranlated Vase Special Edition of Napoli_2019 TVSN 1 2019 frammenti di porcellana del XVIII secolo provenienti dal Museo di Capodimonte, gesso, polistirene, epossido, foglia d’oro 24k / 18th century porcelain shards found in Museo di Capodimonte, plaster, polystyrene, epoxy, 24k gold leaf
Courtesy l’artista / the artist; Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli
Foto / Photo © Sabrina Rastelli

 

 

Yeesookyung, Tranlated Vase Special Edition of Napoli_2019 TVSN 2
2019 frammenti di porcellana del XVIII secolo provenienti dal Museo di Capodimonte, gesso, polistirene, epossido, foglia d’oro 24k / 18th century porcelain shards found in Museo di Capodimonte, plaster, polystyrene, epoxy, 24k gold leaf
Courtesy l’artista / the artist; Museo e Real Bosco di Capodimonte, Napoli
Foto / Photo © Sabrina Rastelli

 

“essendo dunque l’Infante Don Carlo venuto da Spagna, ed avendosi portata quella medesima chicchera, dove per la prima volta incominciò a prendere il cioccolatte, ch’era della Porcellana di Sassonia, di color bianco, volle di poi sempre in questa prenderla”

(Pietro D’Onofri, Elogio estemporaneo, Napoli 1789)

 

 

Francesco Liani, Ritratto di Carlo di Borbone Re di Napoli

 

Real Fabbrica di Porcellana di Capodimonte (1743-1759)

 

L’arrivo a Napoli nel 1734 di Carlo di Borbone, figlio del re Filippo V di Spagna e di Elisabetta Farnese, che conquistò il Regno a seguito della Battaglia di Bitonto durante la guerra di successione polacca (1733), restituì alla città partenopea il ruolo di capitale dopo circa due secoli di Viceregno spagnolo.

Il nuovo sovrano rilanciò il settore delle industrie e quello manifatturiero favorendo la nascita delle manifatture reali.

In particolare, nel Settecento non è possibile considerare un grande Regno in Europa senza pensare al ruolo ‘politico’ che hanno avuto le manifatture di porcellana, impegnate nella scoperta del tanto ricercato segreto cinese della composizione del prezioso ‘oro bianco’.

Tutte le corti che possedevano una manifattura di porcellana producevano oggetti che venivano utilizzati come dono di rappresentanza per sovrani, ambasciatori e personaggi illustri.

L’interesse di Carlo di Borbone per la porcellana è documentato fin dal 1740, quando acquistò a Vienna alcune porcellane giapponesi e promosse ricerche in tutti i territori del Regno di Napoli per individuare campioni di terre utilizzabili per realizzare la porcellana.
Giocò un ruolo fondamentale nell’apprezzamento per questa straordinaria materia il suo matrimonio nel 1738 con Maria Amalia di Sassonia, nipote di Augusto II detto il Forte, re di Polonia e principe elettore di Sassonia, fondatore a Maissen della prima fabbrica europea di porcellana.

La regina Maria Amalia di Sassonia portò a Napoli in dote numerosi oggetti eseguiti nella fabbrica sassone che dovettero impressionare il giovane sposo.

Nel 1743 si apriva così in un edificio all’interno del Real Bosco, sotto la protezione di Carlo di Borbone, la Real Fabbrica di Porcellana di Capodimonte, che rappresentava per il re l’affermazione di un’eccellenza tecnica e di uno status politico.
Quando nel 1759 Carlo di Borbone partì per succedere al trono di Spagna, lasciando sul trono di Napoli il giovane figlio Ferdinando, tutte le manifatture reali da lui volute rimasero attive eccetto che quella della porcellana.

La sua passione per l’oro bianco di Sassonia lo spinse a fondare una nuova manifattura in Spagna, quella del Buen Retiro a Madrid, e a distruggere o a portare con sé da Napoli tutto ciò che si trovava in fabbrica, compresi numerosi artigiani e artisti che vi lavoravano.

 

Antonio Joli, Partenza di Re Carlo III di Borbone per la Spagna, 1759

 

Gli scarti di fabbrica della Manifattura di Capodimonte

 

Gli scarti della Real Fabbrica della porcellana di Capodimonte, già esposti al pubblico con diverse selezioni di pezzi a partire dagli anni Settanta del Novecento, vengono presentati in occasione di questa mostra per la prima volta nella loro varietà e quantità.

Frammenti di motivi decorativi, di tazze, piattini, di gruppi plastici spesso deformati durante la cottura nelle fornaci, e per questo motivo gettati come materiale di scarto, trovano spazio nelle vetrine proprio come i più fortunati esemplari integri e ‘riusciti’.

Tutti questi pezzi in porcellana sono stati ritrovati negli anni Cinquanta del Novecento in pozzi all’interno del Real Bosco di Capodimonte, nei pressi dell’Istituto ad indirizzo raro Caselli-De Sanctis, cioè proprio a ridosso dell’edificio che nel Settecento ospitava la manifattura di Capodimonte, dove arcanisti, modellatori, intagliatori, tornitori, pittori, addetti alle fornaci lavoravano con una precisa suddivisione dei compiti.

Oltre al luogo del ritrovamento, anche la presenza su numerosi frammenti del marchio di fabbrica, il giglio blu o nero, rimanda direttamente alla manifattura carolina.

Un’importante testimonianza sulle difficoltà di preparazione dell’impasto “bianco e diafano” cui lavoravano nel Settecento gli arcanisti Livio Schepers e suo figlio Gaetano è quella di Camillo Minieri Riccio, che nel 1878 riporta, attraverso i documenti di fabbrica poi distrutti nell’ultimo conflitto mondiale, le notizie sulle deformazioni e rotture subite dagli oggetti nelle fornaci.

 

Giovanni Paolo Pannini, Carlo di Borbone visita Papa Benedetto XIV°

 

Madre · museo d’arte contemporanea Donnaregina, secondo piano

 

Le Sale Facciata del Madre ospitano alcune opere che appartengono alla produzione multimediale e multi-materica dell’artista.

Whisper Only to You (2019), che dà il titolo alla mostra stessa, è composta dalla registrazione di una performance di Yeesookyung, la cui voce fuoricampo sussurra, in coreano, una storia senza fine, mentre le immagini mostrano i dettagli di un disegno in rosso cinabro – prezioso pigmento di origine minerale, carico di significati simbolici in Oriente – intitolato Flame.

Come i monaci buddhisti si concentrano su un singolo quesito nel loro percorso verso l’illuminazione, nel realizzare questo disegno travolgente e inquietante l’artista continuava a chiedersi “Che cosa è la fiamma?”, mentre il pennello, guidato dal mantra, generava quasi automaticamente le immagini.

Thousand Leaves (2018) è un paravento pieghevole affiancato da una radice d’albero e dalla sua riproduzione realizzata con una stampante in 3D e dipinta a imitazione del legno.

Lo scorrere del tempo è cristallizzato nella vecchia radice, la cui energia naturale è rivitalizzata dalla scultura, essendo quest’ultima la duplicazione artificiale della prima e il secondo componente di una coppia, in un processo di rigenerazione che, coniugando gli opposti e le differenze, tende all’immortalità.

I due elementi sono uniti da un paravento le cui ante pieghevoli sono rivestite di seta bianca di tonalità diverse, metafora della miriade di foglie che nascono e muoiono nel corso della vita di un albero.

In Corea il bianco è il colore della morte, alla quale però segue la rinascita: le diverse sfumature di bianco alludono quindi ai vari stati dell’anima.

Bari (2019) è una scultura stampata in 3D a partire da un disegno dell’artista raffigurante Bari, la “Principessa Abbandonata” che, nella mitologia coreana, si sacrifica sposando il dio del mondo sotterraneo per apprendere il segreto con cui riporterà in vita i genitori; è considerata l’antenata delle sciamane.

Moonlight Crown (2018-in corso) è una serie di sculture, esposte in anteprima assoluta, che trae ispirazione da un’intervista rilasciata dallo scrittore americano Isaac Bashevis Singer nel 1973: “se la verità esiste, è intricata e nascosta come una corona di piume”.

La base di ciascuna delle cinque opere esposte al museo Madre consiste in una corona che sorregge una sfera densamente decorata, sulla quale è appoggiato un elemento cuspidale.

Sono incorporati simboli ubiquitari, come angeli, mani in preghiera, draghi: se in passato tali emblemi erano percepiti come sublimi e potenti, e quindi utilizzati solo in ambito sacro, oggi il loro uso ripetitivo li ha resi facilmente accessibili, svuotandoli del loro significato trascendente.

Gli emblemi sacri decontestualizzati sono qui disposti in modo da costruire una struttura organica e svelare i legami nascosti tra passato e presente, mito e storia: le Moonlight Crown diventano così il coronamento della nostra spiritualità individuale.

Infine, l’acrilico su tela Past Life Regression Painting_Saint, Making a Crystal Ball with the Impurity of the World (2015) trae spunto da un’esperienza di ipnosi regressiva, grazie alla quale l’artista ha cercato di far riemergere le tracce di precedenti vite impresse nel suo subconscio.

In queste opere Yeesookyung declina personalmente il tema della trasmigrazione delle anime, tipico del pensiero orientale.

Completa il percorso espositivo al Madre un’opera della serie Translated Vase, per la quale l’artista è conosciuta a livello internazionale.

 

Yeesookyung, Translated Vase_2018 TVG 3, 2018 (dettaglio _ detail). Courtesy l’artista _ the artist. Foto _ Photo © Yang Ian

 

Il progetto, inaugurato nel 2002 e tutt’ora in corso, consiste nella creazione di sculture ed installazioni ottenute assemblando cocci, schegge e frammenti di opere di ceramisti coreani specializzati nella riproduzione del vasellame delle dinastie Goryeo (918-1392) e Joseon (1392-1910).

In queste opere emerge una ricerca orientata alla creazione di narrazioni anche solo possibili ma a partire dall’esistente, che sia un manufatto o una reminiscenza, nel tentativo di restituire dignità alla vulnerabilità dell’oggetto e del vissuto del singolo, fra dato di fatto e ipotesi, storia e narrazione.

La frammentarietà dell’esperienza e il tentativo di recuperarla si traducono nel ripristino del vaso frantumato attraverso la saldatura, come dello strato di coscienza attraverso l’analisi, in una costante tensione verso la bellezza sublime.

La mostra al museo Madre, che si completerà con un evento performativo nella primavera del 2020.

Per l’ospitalità dell’artista e delle sue assistenti si ringrazia il Centro per la Storia dell’Arte e dell’Architettura delle Città Portuali “La Capraia”, con sede nel Real Bosco di Capodimonte in uno dei diciassette edifici di epoca borbonica recentemente restaurati, e Residency 80121.

Museo e Real Bosco di Capodimonte e Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee/Museo Madre 

Yeesookyung
Whisper only to you
12 ottobre 2019 – 13 gennaio 2020
da un’idea di Sylvain Bellenger, Andrea Viliani, Sabrina Rastelli

 

Il Museo e Real Bosco di Capodimonte ringrazia la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee-Museo Madre e, in particolare, la sua presidente Laura Valente e il direttore artistico Andrea Viliani, la Regione Campania e, in particolare, il presidente Vincenzo De Luca e la Scabec, in particolare, il presidente Antonio Bottiglieri per il loro sostegno e la collaborazione istituzionale.

 

A cura di
Sabrina Rastelli, Paola Giusti, Maria Rosaria Sansone

 

Ufficio mostre
Patrizia Piscitello, Giovanna Bile

 

Portavoce
Luisa Maradei

 

Progetto di allestimento
Lucio Turchetta

 

Apparati didattici a cura di Sabrina Rastelli, Maria Rosaria Sansone, Maria Flavia Lo Regio, Alessandra Zaccagnini

 

Traduzioni
Christopher Bakke

 

Conservazione e restauri
Antonio Tosini, Antonio De Riggi, Simonetta Funel

 

Coordinamento movimentazioni
Vincenzo Paciello

 

Trasporti e movimentazioni
Panaroad Co. Ltd con Fratelli Bevilacqua Trasporti S.a.s.

Autotrasporti Beniamino Priore

 

Assicurazioni
Ciaccio Arte

 

Allestimento
Tagi 2000

 

Grafica di mostra
Francesco Giordano

 

In collaborazione con Real Fabbrica di Capodimonte – Istituto ad indirizzo raro Caselli-De Sanctis, Napoli

Si ringrazia

Ilwoo Huh, Eunah Sun, Sujeong Hwang, Yeesookyung Studio

 

Museo e Real Bosco di Capodimonte

Direttore
Sylvain Bellenger

 

Capo curatore
Linda Martino

 

Dipartimento curatoriale
Paola Giusti
Patrizia Piscitello
Alessandra Rullo

Maria Tamajo Contarini

 

Ufficio Documentazione
Alessandra Rullo
Paola Aveta
Valentina Canone
Marco Liberato

 

Dipartimento Restauro
Angela Cerasuolo
Antonio De Riggi
Alessandra Golia
Vincenzo Iannucci
Giuseppe Marino
Antonio Tosini
Sara Vitulli
Alessia Zaccaria
Liliana Caso

 

Gabinetto Disegni e Stampe
Francesca Caterina Arduini
Simonetta Funel
Giuseppe Silvestro

 

Dipartimento architettura
Anna Capuano
Andrea Nicola Pasquale Corvino
Giosuè De Angelis
Chiara Figliolia
Renata Marmo
Eva Serpe

 

Segreteria direzione
Mayra Pascariello
Anna Santoro

 

Comunicazione
Giovanna Garraffa
Marina Morra
Roberta Senese
Pasqualina Uccello
Fabrizio Cotini
Francesca Dal Lago

 

Responsabile campagna digitalizzazione
Carmine Romano

 

Accoglienza e servizi educativi
Marco Liberato
Vincenzo Mirabito
Imma Molino

 

Servizi museali e didattici
Coopculture – Le Nuvole
Progetto Museo

 

Coordinamento amministrativo
Anna Capuano
Grazia Barlese
Daniela Barone
Emilio Francesco Gino Cafaro
Salvatore Capasso
Domenico Esposito
Antonella Romano

 

Consulenza legale
Luigi Rispoli e Carmine Panico – Studio Rispoli
Tommaso Cucci – CMM e Associati

 

Dipartimento ICT
Gennaro Martano
Antonio Berriola
Bruno Mandragora
Callisto Russo
Giuseppe Trematerra

 

Ufficio Protocollo
Antimo D’Abrunzo
Sergio Manna

 

Archivio
Anna Coppola
Antonella Mazzariello

 

Ufficio Personale
Daniela Paesano
Vincenzo Avolio
Amelia Cappelli
Giustina De Mare
Anna Di Marzo
Nicola Prato

 

Ufficio pensioni
Rosaria Mazza
Vittorio Lucignano

 

Ufficio acquisti
Marina Capasso
Francesco Pagano

 

Ufficio consegnatario dei beni d’uso
Antonio Ferola

 

Ufficio Affari Generali Bosco
Giuseppe Vitalone
Giuseppe Frascogna

 

Sostenitori
Amici di Capodimonte onlus
American Friends of Capodimonte

 

Si ringrazia per la collaborazione
Valter Luca De Bartolomeis, dirigente dell’Istituto ad indirizzo raro Caselli-De Sanctis

 

Un ringraziamento particolare
Gruppo Mezzogiorno della Federazione dei Cavalieri del Lavoro

 

Un sentito ringraziamento va inoltre a tutto il personale del Museo e Real Bosco di Capodimonte

 

ai coordinatori del servizio di Vigilanza
Salvatore Carmellino
Concetta Musello
Silvana Grassi

 

e a tutto il personale di Accoglienza e Vigilanza del Museo di Capodimonte e di Ales

 

Vincenzo Altieri, Paolo Amalfitano, Gregorio Apolloni, Francesco Aruta, Anna Avolio, Domenico Avolio, Francesco Barbato, Francesco Battista, Armando Berrini, Carmine Bisaccia, Gaetano Borrelli, Vincenzo Borriello, Maria Buonanno, Gaetano Busacco, Gianna Caiazzo, Salvatore Caiazzo, Francesco Cammisa, Concettina Capone, Silvana Capriello, Ernesto Cariello, Eduardo Casaretti, Pietro Ciliberti, Maurizio Cirillo, Luigi Ciuffo, Giuseppe Cordua, Salvatore Corrado Mancino, Antonio Crispo, Alessandra Cutolo, Gennaro D’anna, Carlo De Falco, Bruno De Felice, Giuseppe De Gennaro, Immacolata De Gregorio, Ciro De Luca, Ciro De Luca, Simona De Luca, Elvira Della Luce, Maria Di Carlo, Gabriele Di Lanno, Giuseppe Di Lauro, Annibale Di Leo, Francesco Di Lorenzo, Salvatore Di Vaia, Antonio Dolmetti, Domenico Esposito, Raffaele Ferraro, Rosario Ferrone, Anna Figliolino, Vincenzo Fiorellineto, Carmine Fiorenza, Mariano Fiorillo, Raffaele Flaminio, Gian Luca Fusco, Giacinto Gagliardi, Annamaria Galiero, Domenico Gentile, Agrippino Gervasio, Gennaro Giarra, Ciro Gioffre’, Mario Giordano, Ciro Gottardo, Ivana Guidone, Fabio Iannucci, Loredana Ianora, Pietro Iervolino, Modestino Imbriano, Pietro Iodice, Salvatore Lanciato, Carlo Longo, Antonella Magno, Carmela Malavita, Antonio Manfellotto, Vincenza Mangione, Andrea Manna, Nicola Meluziis, Antonio Migliaccio, Alessandro Milano, Carmine Mormone, Bruno Morra, Giuseppe Murolo, Iolanda Murolo, Pasquale Murolo, Teresa Nappa, Rocco Nocerino, Giuseppe Orlando, Donato Papadia, Giuseppe Perrella, Maria Petrazzuolo, Giovanni Piano Del Balzo, Carmela Pigno, Mario Carmine Rea, Antonio Riccio, Antonio Ronga, Anna Russo, Giuseppe Russo, Evita Sabatiello, Angelo Salvatore, Pasquale Sansalvatore, Marco Santulli, Gennaro Sarti, Andrea Scapolan, Natale Severi, Agrippino Silvestro, Raffaele Topo, Giuseppina Turco, Pasquale Viano, Rosaria Maria Verde, Salvatore Volpe

e Francesco D’Agostino, Giuseppe Frezzetti,
Carmine Mazzarella, Vincenzo Mancinelli, Giuseppe Pacilio, Agrippino Piscopo, Angelina Verde

Photo © Yang Ian

Photo © Sabrina Rastelli

 

A Yeesookyung sono state dedicate numerose mostre personali in musei internazionali, tra cui: Yeesookyung: Contemporary Korean Sculpture, Asia Society Texas Center, Houston, USA, When I Become You, Daegu Art Museum, Corea e When I Become You, Yeesookyung in Taipei, Museum of Contemporary Art, Taipei, Taiwan (2015); Jung Marie’s Jeongga, Yeesookyung’s Devotion, Arko Art Center, Seoul, Corea (2010); Yee Sookyung im Schloß Oranienbaum, Museum Schloß Oranienbaum, Dessau, Germania (2009); Paradise Hormone, Mongin Art Center, Seoul, Corea (2008); Earth Wind & Fire, Ilmin Museum of Art, Seoul, Corea (2007); Domestic Tailor Shop, Kumho Museum of Art, Seoul, Corea (1997).

Tra le mostre collettive e le rassegne periodiche alle quali l’artista ha partecipato: 57° Biennale di Venezia, Italia e Ghost, Daegu Art Museum, Corea (2017); MMCA Gwacheon, 30 Years 1986-2016: As the Moon Waxes and Wanes, National Museum of Modern and Contemporary Art, Gwacheon, Corea, Born in Flames: Korean Ceramics from the National Museum of Korea, L’Hermitage, San Pietroburgo, Russia e Earth, Fire, Soul -Masterpieces of Korean Ceramics, Grand Palais, Parigi, Francia (2016); Reshaping Tradition: Contemporary Ceramics from East Asia, USC Pacific Asian Museum, Pasadena, USA (2015); Busan Biennale: Inhabiting the World, Busan Museum of Art, Corea, Jakarta Contemporary Ceramics Biennale, National Gallery of Indonesia, Jakarta, Indonesia e Encounters 2014, Art Basel Hong Kong (2014); The Diverse Spectrum: 600Years of Korean Ceramics, Museu de Arte de São Paulo, San Paolo, Brasile, 18° Biennale di Sydney, Australia e Arsenale: 1° Biennale di Kiev, Ucraina (2012). Sue opere sono presenti nelle collezioni di alcuni tra i principali musei, tra cui: British Museum, Londra, UK; Philadelphia Museum of Art, Museum of Fine Arts, Boston e Los Angeles County Museum of Art (LACMA), USA; M+ Museum, Hong Kong; National Museum of Contemporary Art, Gwacheon e POSCO Museum, Pohang, Corea; Seoul Museum of Art, Kumho Museum of Art e Leeum, Samsung Museum of Art di Seoul, Corea.

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