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Il Real Bosco di Capodimonte nasce come riserva di caccia di Carlo di Borbone (1716-1788) e si estende a ridosso della reggia per circa 134 ettari con oltre 400 diverse specie vegetali impiantate nel corso di due secoli.

Tra i viali, disegnati dall’architetto Ferdinando Sanfelice, si dispongono 17 edifici storici tra residenze, casini, laboratori, depositi e chiese, oltre a fontane e statue, orti e frutteti.

Fontana del Belvedere

Commissionata da Umberto I di Savoia, la scenografica fontana è composta da reperti scultorei già disposti nel Bosco, originariamente al Giardino Torre. La fontana alta 6 metri si erge su uno scoglio sul quale poggiano quattro figure marmoree al centro di una vasca ampia 14 metri, sul lato orientale della spianata del Belvedere. Tra eleganti festoni di frutta e fiori, due mostri marini alternati a due divinità fluviali sorreggono una conchiglia ornata da una pigna da cui fuoriescono zampilli d’acqua.

Il restauro della storica fontana è stato possibile grazie a Ferrarelle.

Palazzina dei Principi

L’elegante e sobrio edificio fondato dai Carmignano marchesi di Acquaviva è preesistente al Palazzo reale. Nel 1826 venne destinato da Francesco I ad abitazione dei Reali Principi.

I prospetti rivolti verso il cortile retrostante appaiono meno regolari e uniformi della facciata principale ed evidenziano la stratificazione subita dalla fabbrica fino al tardo Ottocento.

L’edificio ospiterà la “Collezione di arte contemporanea italiana Lia e Marcello Rumma”, grazie alla prestigiosa donazione formalizzata a dicembre 2021.

Palazzina dei Principi - Foto Alessio Cuccaro

Stufa dei Fiori

L’apertura al pubblico, giovedì 5 maggio 2022, della Stufa dei Fiori, l’antica serra ottocentesca adiacente la Palazzina dei Principi del Real Bosco di Capodimonte, restaurata e riqualificata come Tisaneria-Bistrot, si inserisce nel più ampio Masterplan del Museo e Real Bosco di Capodimonte, ambizioso progetto del Direttore Sylvain Bellenger per trovare una specifica destinazione culturale sostenibile per gli edifici borbonici presenti nel Real Bosco di Capodimonte.

L’apertura della Stufa dei Fiori segna la prima importante tappa del progetto Delizie Reali che ha come obiettivo la valorizzazione, finalizzata al recupero e alla gestione, degli immobili e delle pertinenze della “Real Fruttiera” del Bosco di Capodimonte denominata Giardino Torre”, in corso di restauro e di prossima apertura, e della cosiddetta “Serra”, che si inaugura e si restituisce al pubblico.

Scopri tutto sulla Stufa dei Fiori nella pagina dedicata

Manifattura di Porcellana

Dal 1743 al 1759 ospitò la famosa Real Fabbrica della Porcellana di Capodimonte, una delle Manifatture Reali fondate da Carlo di Borbone. Oggi sede dell’Istituto professionale di Stato per l’industria e l’artigianato Giovanni Caselli guidato dal dirigente scolastico Valter de Bartolomeis.

Chiesa di San Gennaro

Opera dell’architetto scenografo Ferdinando Sanfelice, fu eretta per volere di Carlo di Borbone nel 1745, destinata a parrocchia (1776) per coloro che lavoravano nel Bosco.

Riaperta a luglio 2021, dopo 50 anni, grazie all’intervento artistico di Calatrava, la Chiesa di San Gennaro nel Real Bosco mostra tutta la versatilità e il genio dell’artista che, per la prima volta si misura con la porcellana, una tecnica diversa e molto più sofisticata rispetto alla ceramica, appresa nella cittadina spagnola di Manises, dove l’artista realizza le sue grandi opere in ceramica.

Nella Chiesa di San Gennaro Calatrava, servendosi delle eccellenti maestranze artistiche locali (la Real Fabbrica di Capodimonte per le porcellane, che ha sede proprio davanti alla Chiesa, le sete di San Leucio e le vetrate artistiche di Vietri sul Mare) dona alla Cappella una nuova spiritualità legata agli elementi della natura: i fiori e le foglie del Real Bosco di Capodimonte.

Attualmente la Chiesa non è visitabile.

Scopri tutto nella pagina dedicata

Cellaio

Fin dal Settecento qui erano conservati botti di vino, fascine, legna, ghiande ma anche grano, miglio, fagioli, fave, prodotti che assicuravano l’alimentazione alla selvaggina del Bosco o che erano messi in vendita.

Oggi è sede di convegni e manifestazioni varie.

Attualmente il Cellaio non è visitabile.

Fagianeria

Detto Casa dei Fagiani forestieri perché destinata alla schiusa e al ricovero dei fagiani cinesi, americani e dei pavoni.

La caccia a questo volatile, una delle predilette da Carlo di Borbone, era molto praticata nelle riserve reali.
L’attuale edificio è frutto di un ripristino dell’originaria costruzione di cui sopravviveva solo uno dei due corpi di fabbrica per i custodi che fiancheggiavano il lungo locale per le gabbie dei fagiani.

Dando continuità alla collaborazione con l’ASL Napoli 1 che vi ha allestito un centro vaccinale anti-Covid-19, l’edificio ospiterà una “Struttura socio-sanitaria di prossimità” e laboratori di animazione artistico – culturale per il contrasto dell’emarginazione psico-fisica ed il benessere sociale

Capraia

Un complesso noto nell’Ottocento come il “Casino della Capraia”, situato a breve distanza dalla Fagianeria e composto da due edifici rurali. Le due costruzioni, prima del 1836, quando furono restaurate ed abbellite, racchiudevano un cortile a giardino.
Il fabbricato principale della Capraia includeva, al piano terra, locali per usi agricoli, stalle e rimessa e, al piano superiore, abitazioni. L’edificio, pur conservando l’impianto ottocentesco, è stato ampiamente ristrutturato nel Novecento.
Si sviluppa su due piani, ha una copertura a tetto ed è privo di ornamenti e di articolazione volumetrica, se si esclude un’ampia terrazza ad oriente. L’altro piccolo manufatto del complesso, su due piani, è oggi allo stato di rudere.

La struttura ospita il Center for the Art and Architectural History of Port Cities / Centro per la Storia dell’Arte e dell’Architettura delle Città Portuali “La Capraia”

Giardino e Casamento Torre

Il Giardino Torre, posto al margine nord orientale del Bosco, è composto da numerosi alberi da frutto come lo era nel Settecento quando era noto con il nome di “Giardino di Biancour” dalla provenienza e dal cognome della famiglia di giardinieri che lo ebbero in cura per la produzione di frutta, anche esotica: ananas, ma anche ribes e lamponi.

Questo era il giardino delle delizie della famiglia reale, inoltre vi si coltivavano anche molte varietà di fiori e vi era annesso il vivaio al servizio del Bosco.

L’edificio ospita (apertura 28 ottobre 2023) una  Caffetteria Bistrot e la Pizzeria del Giardino, che nasce intorno al forno storico, rinvenuto nella Corte del Casamento (dove è stata nominata per la prima volta la Pizza Margherita) e un centro didattico di educazione alimentare e etnobotanica.

Scopri di più nell’articolo.

Scopri di più su https://deliziereali.it/giardino-torre/

Eremo dei Cappuccini

Il complesso conventuale ottocentesco, dai caratteri neogotici, ospiterà le attività didattiche e laboratoriali dedicate al percorso formativo: “Tecnico Superiore per il governo evolutivo dei parchi e  giardini storici e del verde urbano”.

Vaccheria

L’edificio che in passato ospitava gli animali, attualmente è sede dei Carabinieri ambientali (ex Guardia Forestale). Diventerà anche struttura di primo intervento per la sicurezza del sito e dei visitatori.

Le Scuderie

In passato accoglievano i cavalli del Re, potrebbero in futuro diventare, con una riorganizzazione amministrativa-gestionale, sede di una fondazione per la Musica napoletana.

Fabbricato Colletta

Lungo un panoramico viale del Giardino dei Principi, che sovrasta la strada dei Ponti Rossi, si affaccia uno dei prospetti secondari di questo vecchio edificio, così chiamato dal nome del generale Pietro Colletta che ne fu il proprietario. Nel 1827, per conto di Casa Reale, fu acquisito l’intero possedimento del generale che includeva anche un giardino all’inglese, incorporato nell’area destinata a Giardino dei Principi, e ad un “parterre d’acacie”.
Il fabbricato Colletta, attualmente destinato ad abitazione, scavalca la strada dei Ponti Rossi e, sebbene non denoti episodi di particolare interesse architettonico, è certamente rilevante sotto il profilo tipologico. È un volume stretto e allungato che, per la presenza della strada, è suddiviso in corpi indipendenti al piano terra e all’ammezzato. Il piano superiore, con accesso anche dal Giardino dei Principi, accoglie una terrazza panoramica. All’edificio è annesso il cosiddetto Giardino Colletta, una piccola area a verde sottoposta alla quota del parco ed aderente al muro di cinta, con alberi fruttiferi e agrumi.

L’edificio sarà un centro sperimentale di formazione e ricerca per l’innovazione tecnologica applicata alla digitalizzazione del patrimonio culturale. Centro di ricerca sull’identità delle reti borboniche e studio del progetto geopolitico di Carlo di Borbone. Analisi delle collezioni e dell’archivio digitalizzato.

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Casa Canonica

La Casa Canonica è uno dei 17 edifici del complesso del Museo e Real Bosco di Capodimonte, ed è stato dotato di tre appartamenti destinati a ospitare fino a tre artisti in residenza.

Le residenze saranno rivolte ad artisti italiani e internazionali, invitati a soggiornare e produrre a Capodimonte, in dialogo costante con il suo patrimonio artistico e vegetale. Il coordinamento del progetto sarà curato dall’Associazione Amici di Capodimonte ETS che da ben 18 anni sostiene la Direzione del Museo nelle sue attività. Alla realizzazione del progetto ha contribuito, oltre all’arch. Giuseppe Emblema e alla ditta Vincenzo Modugno, il personale di Capodimonte, in particolare Maria Rosaria Sansone, Sara Vitulli, Alessia Zaccaria e Antonio Ferola.

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Roccolo

E’ una torretta di avvistamento, in mattoni e pianta quadrata, fabbricata per usi venatori costruito durante il periodo dei Savoia che, nei loro soggiorni a Capodimonte, utilizzarono il Bosco soprattutto per la caccia.

Statua del Gigante

La statua fu ricomposta anche con frammenti antichi dallo scultore romano Giuseppe Canart, autore di opere scultoree e lavori di marmo nella reggia. Il busto e la testa con vaso provenienti da Palazzo Farnese a Roma furono trasferiti a Napoli nel 1763.

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