Capodimonte oggi racconta… le vaccinazioni alla Reggia
Oggi vi offriamo una pagina inedita del Museo e Real Bosco di Capodimonte con l’augurio che la comunità scientifica internazionale riesca a domare presto l’insidioso coronavirus, trovando una cura, se non addirittura un vaccino.
Una testimonianza storica importante che ci regala Benedetta de Falco, presidente del Premio GreenCare Aps, da sempre al fianco della direzione di Capodimonte nella diffusione dei principi di sostenibilità ambientale.
Capodimonte oggi racconta… le vaccinazioni del 1913 alla Reggia.
Siamo nel 1913 ed il Colonnello Carlo Campari, Ufficiale d’Ordinanza effettivo di Sua Altezza Reale, Duca D’Aosta, soggiorna con la famiglia reale nella Reggia di Capodimonte.
Nelle immagini che vi mostriamo, scattate dallo stesso Colonnello Campari, possiamo vedere affacciati sulla balconata che guarda in direzione della Palazzina dei Principi, un gruppo di persone che mostrano con soddisfazione il segno della puntura della vaccinazione da poco compiuta.
Vengono, infatti, vaccinati tutti i residenti nella Reggia di Capodimonte.
Tra questi si vedono anche i due giovani principi Amedeo ed Aimone D’Aosta.
Le foto riportano la data del 6 giugno 1913. Considerato l’anno, è possibile ritenere si tratti del vaccino contro il vaiolo.
Infatti, in Europa tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento si ebbe una massiccia campagna di vaccinazioni che nell’Italia, oramai unita, produsse l’obbligatorietà dell’antivaiolosa a partire dal 1888.
Solo un secolo prima, a Napoli nel 1768, erano morte 60mila persone in poche settimane per il vaiolo.
La campagna di vaccinazioni fu considerata una vera benedizione e, come mostrano queste fotografie, accolta con tantissimo entusiasmo.
Il testo di Benedetta de Falco è inserito nell’iniziativa “Capodimonte oggi racconta”.
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