L’Italia chiamò – Capodimonte oggi racconta… in modo virtuale la mostra Luca Giordano
Continuiamo a presentarvi in anteprima la spettacolare mostra su Luca Giordano. Dalla Natura alla Pittura, a cura di Stefano Causa e Patrizia Piscitello.
Un’inaugurazione virtuale in tre giorni dedicati al più grande pittore del Seicento napoletano, un’esposizione che ha già riscosso un successo di critica e di pubblico al Petit Palais di Parigi (dal 14 novembre 2019 al 23 febbraio 2020).
In attesa dell’apertura reale, in sala Causa al Museo e Real Bosco di Capodimonte, che speriamo di potervi offrire quanto prima, una volta superata l’emergenza sanitaria da Covid-19.
Vi abbiamo presentato ieri il testo del curatore Stefano Causa, docente di Storia dell’Arte Moderna e Contemporanea all’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli.
Oggi potremo leggere il punto di vista del direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger accompagnato da un video di Carmine Romano, responsabile del progetto di digitalizzazione che ci porterà alla scoperta delle opere più significative che saranno esposte in mostra.
Domani martedì 7 aprile Patrizia Piscitello, co-curatrice dell’esposizione, e Alessandra Rullo, storiche dell’arte del Museo e Real Bosco di Capodimonte ci illustrano un viaggio nella storia: le tele di Luca Giordano dalle Chiese di Napoli al Museo e Real Bosco di Capodimonte, un cammino lungo secoli segnato da eventi bellici, cambi dinastici e disastri naturali.
Giordano. Dalla Natura alla pittura, da Napoli a Madrid, da Firenze a Venezia.
Giordano a Capodimonte
di Sylvain Bellenger
“Luca Giordano è in ritardo”: la mostra è stata programmata per aprire il 6 aprile! Questa settimana! Ora quando si aprirà? Non si può ancora dire quanto sono numerosi i parametri in gioco.
Nonostante l’epidemia che mette il mondo in sospeso, entriamo nel mondo di Luca, entriamoci con l’introduzione, la più suggestiva e la più veloce mai inventata: Il modo virtuale!
Dalla Pittura alla Natura, già il tono è impostato.
Con Giordano si tratta di materia, di virtuosità, con Luca il mondo è visto dal punto di vista dell’arte pittorica.
Si sa bene che gli storici dell’arte finiscono sempre per assomigliare un po’ agli artisti di cui si occupano: per capire meglio Giordano, un pittore caratterizzato in primo luogo dal virtuosismo, Stefano Causa curatore della mostra insieme a Patrizia Piscitello s’è fatto lui stesso virtuoso, ha saputo ricollocare la particolarità del grande pittore e anche pensarlo nel contesto delle chiese napoletane, poiché in fondo è a Napoli e soprattutto nello spazio delle architetture barocche, più ancora che nei musei, che Giordano si mostra in tutta la sua dimensione e dà prova del mestiere e della visione che porterà fino in Spagna, con i rapimenti trionfanti e gioiosi che rendono il monastero dell’Escorial un luogo un po’ meno austero.
Il virtuosismo barocco di Giordano: drappeggi surreali, affascinante realismo aneddotico e imitazione della realtà fino al trompe-l’œil
Dopo la mostra di Parigi Giordano, le génie de la peinture napolitaine, in questa seconda tappa, a Napoli, Giordano ci viene raccontato come non lo è mai stato prima, e viene raccontato diversamente da Parigi.
Successo internazionale di Luca Giordano al Petit Palais di Parigi
Sebbene Giordano abbia contato molto per i francesi, non lo si poteva presentare allo stesso modo ai napoletani, che sono abituati a incontrarlo frequentemente, a volte senza riconoscerlo, nel loro museo o nelle loro chiese.
Giordano è stato il più importante pittore barocco europeo dopo Rubens, con migliaia di disegni, dipinti e affreschi è uno dei massimi pittori del Seicento napoletano.
È l’ultimo dei maestri napoletani da esportazione: da giovane soggiorna a Roma, dove osserva e disegna tutto, da Raffaello a Caravaggio, ma il suo sogno è eguagliare i maestri del Rinascimento veneto, Tiziano e Tintoretto passando per Veronese, che ha imparato ad amare attraverso Ribera e Mattia Preti.
Dalla fine degli anni sessanta, Giordano riesce a farsi un nome sul mercato difficile e concorrenziale della città dei dogi.
In seguito la fama di Giordano si espande così rapidamente oltre i confini del Vicereame spagnolo che il pittore è chiamato a Firenze, dove giunge per la prima volta nel 1682.
Grazie ai suoi viaggi, Giordano diventa il pittore napoletano più importante e conosciuto, tanto che nel 1692 viene chiamato a dar prova del suo talento in Spagna, dove si fermerà per dieci anni.
Sarà nominato pittore del re e realizzerà un’incredibile quantità di quadri e di affreschi.
Tutti i ricercatori moderni si sono interessati a Giordano.
Roberto Longhi (1890-1970), lo ammirava molto, ha scritto su di lui alcune pagine fondamentali, ma la prima monografia importante su Luca Giordano è solo del 1966, ma subito comprende tre volumi.
Giordano è stato studiato inoltre dai compianti Ferdinando Bologna (1925-2019) e Raffaello Causa (1923-1984).
La mostra Giordano. Dalla Natura alla pittura, è la prima mostra dedicata all’artista da venti anni a Napoli.
Dalla filosofia all’esame critico, dall’itinerario delle chiese napoletane ai paralleli ispirati alle arti decorative, e ancora la diagnostica, la mostra e il suo catalogo, offrono un ulteriore contributo alla conoscenza di Giordano, restituendo alla virtuosità il suo prestigio e al grande artista napoletano il posto che gli spetta nell’universo dei pittori.
Sylvain Bellenger
Scopriamo la mostra con il video di Carmine Romano
Attraverso questo video viene presentata in anteprima una selezione delle opere in mostra che animeranno il percorso espositivo.
Il testo di Sylvain Bellenger è inserito nell’iniziativa “L’Italia chiamò – Capodimonte oggi racconta”.
Scopri la mostra Luca Giordano, dalla Natura alla pittura nella pagina dedicata.
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