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Serie “Transiti” di Mimmo Jodice

21 polittici fotografici per un totale di 55 stampe True Black Fine-Art Giclée su Photo-Rag 100% cotone di misure variabili (2008)

Nel 2021 sono state acquistate dal Museo con fondi della DG-Creatività Contemporanea 2021, tramite il Bando “Strategia Fotografia 2020” le seguenti opere:

Opera 3Opera 12Opera 16Opera 19

Nel 2021 con fondi Dg-Musei, il Museo e Real Bosco di Capodimonte ha acquistato le altre opere:

Opera 1Opera 2Opera 4Opera 5Opera 6Opera 7Opera 8Opera 9Opera 10Opera 11Opera 13Opera 15Opera 17Opera 18Opera 20Opera 21

Nel 2022 l’artista Mimmo Jodice ha donato il polittico completo Opera 14, 2008  che si va ad aggiungere al dittico TransitiOpera 14 dittico, 2008 Q 1932, già presente nelle collezioni del Museo, completando così la serie.

Serie “Transiti” di Mimmo Jodice – 21 polittici fotografici per un totale di 55 stampe True Black Fine-Art Giclée su Photo-Rag 100% cotone di misure variabili (2008)

ransiti è un progetto fotografico di Mimmo Jodice del 2008, concepito in occasione del cinquantenario dell’apertura al pubblico del Museo di Capodimonte, e sancisce il ritorno alla figura umana, accantonata in favore di spazi urbani vuoti, carichi di memoria e di presenze metafisiche, a partire dal volume Vedute di Napoli del 1980. La genesi di Transiti è da ricondurre da una parte all’esperienza degli anni ’70 della fotografia antropologica e di indagine sociale, dall’altra alla lunga frequentazione dei musei napoletani, e di Capodimonte in particolare, che già nel 1985 aveva dato vita ad una rilettura, ad opera di Mimmo Jodice, delle opere di arte antica con la mostra Un secolo di Furore.

La sintesi di questi due momenti della ricerca di Jodice si trova nei dittici e nei polittici di Transiti, dove i frammenti di umanità delle opere di Battistello Caracciolo, Annibale Carracci, Paolo De Matteis, Jusepe de Ribera, Cesare Fracanzano, Artemisia Gentileschi, Francesco Guarino, Luca Giordano, Giovanni Lanfranco, Maestro dell’annuncio ai pastori, Pietro Novelli, Parmigianino, Raffaello Sanzio, Massimo Stanzione, Matthias Stomer, Tiziano Vecellio, Gaspare Traversi, Andrea Vaccaro e Filippo Vitale si combinano con altri ritratti ‘dal vero’ di uomini, donne, vecchi e fanciulli della Napoli contemporanea.

Un dialogo tra le emotività e la mimica al di là dello spazio e del tempo. D’altra parte la densità espressiva a Napoli resta immutata, perché è nella teatralità quotidiana che si concretizza la fisicità e vitalità della comunicazione. Nell’accostamento di particolari dei dipinti del Cinque e Seicento con volti di oggi, inoltre, si consuma il tentativo di azzerare le differenze tecniche e linguistiche tra pittura e fotografia, o almeno di renderle il meno percepibili possibile attraverso la scelta della luce e della composizione. L’arte appartiene alla vita molto più di quanto sia consueto immaginare, senza separazioni o filtri.  Ed è testimoniato soprattutto dalle figure marginali, spesso le più espressive, figlie di una maggiore libertà del pittore, perché svincolate da una grammatica codificata e dalla rappresentazione simbolica. Nei 21 polittici di Transiti, dunque, Mimmo Jodice sintetizza l’astrazione e l’atemporalità dell’emotività umana, trasversale di secolo in secolo, di corpo in corpo, di sguardo in sguardo.

La serie Transiti del 2008 si aggiunge alle altre opere di Mimmo Jodice in collezione

  • Omaggio a Rodin, Trittico, 1993, cm 120×350 (dono dell’artista)
  • 52 fotografie B/N vintage in carta baritata ai sali d’argento stampata dall’autore tratte dalla serie Avanguardia a Napoli. Dalla contestazione al riflusso (dono dell’artista)

Inoltre a dicembre 2022, Mimmo Jodice ha fatto un’altra importante donazione al Museo composta da

–          76 fotografie B/N vintage in carta baritata ai sali d’argento stampata dall’autore, della serie “La città invisibile”, 1990, misure cm. 33,5 x cm. 60 e cm. 40 x cm. 50 opere originali prodotte nel 1990 per la mostra sul vedutismo a Castel Sant’Elmo. Scheda e testi su “La città invisibile” curato da Germano Celant

–          48 fotografie B/N dell’intero progetto “Eden”, 1995, misure cm. 50 x cm. 50, esposto in vari musei d’Italia, il cui catalogo fu curato da Germano Celant

–          la sua camera oscura, in cui sono nate tutte le sue opere

–          le pubblicazioni

–          l’archivio documentale

L’imponente donazione di Mimmo Jodice, secondo il Masterplan di Capodimonte, è destinata all’edificio Cataneo nel Real Bosco dove sorgerà la Casa della Fotografia “Mimmo Jodice”, dove sarà ricostruita anche la camera oscura del Maestro, il suo archivio e le sue pubblicazioni: un luogo aperto agli studi e alla ricerca della fotografia in Campania e non solo, pronta ad accogliere altri importanti archivi fotografici.

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