L’Arcivescovo di Napoli Battaglia nella Chiesa di San Gennaro al Real Bosco di Capodimonte
Sua Eccellenza Mons. Domenico Battaglia ha fatto visita questa mattina venerdì 19 novembre 2021 alle ore 11.00 alla Chiesa di San Gennaro nel Real Bosco di Capodimonte, riaperta al pubblico lo scorso 6 luglio dopo oltre cinquant’anni di chiusura, con un nuovo decoro dell’architetto Santiago Calatrava, protagonista nei mesi scorsi, nelle sale del museo e del vicino Cellaio, della mostra “Santiago Calatrava. Nella luce di Napoli”.
Sua Eccellenza Mons. Domenico Battaglia è stato accolto dal direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger che gli ha illustrato l’intervento decorativo globale di Calatrava nella Chiesa alla presenza delle maestranze che hanno eseguito i lavori (ditta Modugno) e realizzato i decori in porcellana (i maestri ceramisti e gli allievi dell’Istituto Caselli-Real Fabbrica di Capodimonte sotto la direzione di Valter Luca de Bartolomeis), le vetrate artistiche (il Maestro Perotti di Vietri sul Mare), le sete di San Leucio (Annamaria Alois), l’ing. Vito Avino insieme al Dipartimento Architettura del museo. Presente anche il sovrintendente per l’archeologia, belle arti e paesaggio per il Comune di Napoli, Luigi La Rocca.
Nel corso dell’incontro, il direttore Sylvain Bellenger ha mostrato a Sua Eccellenza Mons. Domenico Battaglia i disegni e i prototipi degli arredi per le celebrazioni liturgiche progettati da Santiago Calatrava che saranno successivamente realizzati grazie al sostegno dell’azienda Schatzi gioielli con il maestro orafo Carlo Deiana (calici e altri oggetti) e dalla ditta Serpone srl dell’architetto Francesco Serpone (per i paramenti sacri).
“Siamo riuniti con gioia nel momento in cui viene riaperta al culto questa chiesa dedicato a San Gennaro, patrono della nostra città – ha affermato Sua Eccellenza Mons. Domenico Battaglia durante la benedizione – L’attuale celebrazione sta a significare quanto forte sia l’entusiasmo della comunità cristiana e della Direzione del Museo e Real Bosco di Capodimonte a curare il segno della chiesa che è immersa nel mondo e cammina nella storia sulle orme di Cristo Gesù”.
L’Arcivescovo di Napoli, giunto in compagnia di padre Adolfo Russo del Museo Diocesano “Donnaregina” di Napoli, Don Franco Asti Decano della Facoltà di Teologia, e dei due parroci del quartiere Don Antonio Cannatelli (chiesa di Santa Maria della Misericordia a Porta Grande) e Don Giuseppe Costagliola (chiesa di Santa Maria delle Grazie di Porta Piccola) ha voluto anche ringraziare il direttore Sylvain Bellenger e l’architetto Calatrava per aver lavorato alla riapertura della Chiesa al pubblico e ha ricordato la mostra che Calatrava tenne nel 2013 ai Musei Vaticani di Roma e il prestigioso riconoscimento ricevuto da Papa Francesco che ha nominato Calatrava membro della pontificia accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon.
Ricordatevi che siete i custodi della bellezza nel mondo. Colpisce la storia particolare di questa Chiesa, voluta e costruita dai regnanti dell’epoca perché accogliesse il personale che lavorava in questo complesso, è un’opera che nella sua struttura e nelle sue intenzioni rappresenta un punto di congiunzione nella fede e nella preghiera tra classi sociali differenti, la casa reale e gli addetti ai lavori, in dialogo e in spirito di complementarietà. Pur non essendo una cappella destinata alla nobiltà, furono invitati a realizzarla artisti tra i più rinomati del Settecento napoletano, come l’architetto Ferdinando Sanfelice e il pittore Leonardo Olivieri, autore della bella tela sull’altare raffigurante San Gennaro in Gloria. Nel riaprirla la rimettiamo sotto la protezione di San Gennaro, santo caro a tutti i napoletani che a lui si rivolgono soprattutto nei momenti in cui il bene comune e il destino della città è minacciato, in lui vediamo un campione di libertà che ha rivendicato il diritto di adorare il Dio in cui credeva contro le imposizioni del regime imperiale romano ma soprattutto lo riconosciamo come un modello di solidarietà perché mise a rischio la propria vita per essere vicino a chi era stato incarcerato per la propria fede cristiana.
Il bosco di Capodimonte con la sua chiesa si affaccia sulla città di Napoli, quasi si protende verso di lei, là gli uomini e le donne vivono e lottano, soffrono per tante contraddizioni, là una città fa fatica a trovare la via del proprio riscatto sociale.
Quest’oasi di serenità e di pace che si respira a pieni polmoni possa essere il sollievo alle loro angosce e supporto alle loro battaglie. Ringrazio di cuore il Direttore Sylvain Bellenger, soprattutto grazie per la sua emozione di questa mattina, per la sua commozione.
Ringrazio Santiago Calatrava che stamattina idealmente è presente in mezzo a noi, vorrei ricordare anche l’enorme successo di 140 opere esposte nei Musei Vaticani nel 2013, di recente l’architetto ha avuto anche un prestigioso riconoscimento da Papa Francesco, è stato nominato membro della pontificia accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon, ringrazio per il loro contributo gli specialisti dell’artigianato tradizionale locale, i restauratori dell’organo e delle campane e quanti hanno messo il cuore nel rendere abitabile questa casa del Signore. Ringrazio per la loro affettuosa presenza anche gli studenti che partecipano accanto a noi e auguro loro di nutrirsi di tanto splendore – ha concluso Battaglia emozionando i presenti.
Forte la commozione del Direttore Sylvain Bellenger:
La parola più bella della lingua italiana è la parola Grazie perché questa parola contiene anche il senso della Grazia, e oggi è la parola più giusta che mi viene in mente.
Ringrazio sua Eccellenza per il bellissimo discorso e la sua presenza che ora dà alla Chiesa una nuova vita.
Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno reso possibile questa operazione, dal talento, all’energia, ai finanziamenti, alla generosità degli artigiani che hanno lavorato, all’attenzione della Regione Campania che segue e sostiene i nostri progetti e tutto il personale di Capodimonte che – lo so benissimo perché vivo con loro ogni giorno – lavorano con grande difficoltà, grande passione e grandi risultati.
Grazie a tutti.
Dal vicino Cellaio hanno seguito la benedizione dell’Arcivescovo i dipendenti del Museo e Real Bosco di Capodimonte e le associazioni che operano nel quartiere (Amici di Capodimonte ets, Amici del Real Bosco di Capodimonte, MusiCapodimonte, Arcobaleno Sonoro, Associazione Osea, Arcoscenico, Comunità alloggio per minori “Il Sogno”, l’associazione Il Cammino del Sole, Consul Service Coop. Soc. Impresa Sociale, Compagni di viaggio Onlus, l’associazione culturale Museo Minimo, Assod- associazione a sostegno dei soggetti deboli e rappresentanti della biblioteca popolare borgo di Capodimonte) e alcuni alunni della scuola secondaria di primo grado Giovanni Verga e quelli dell’istituto Bernini-De Sanctis. Alle scuole coinvolte è stata offerta una visita guidata alla Chiesa di San Gennaro e all’Istituto Caselli-Real Fabbrica di Capodimonte alla scoperta della porcellana di Capodimonte, ‘oro bianco’ prodotto ancora oggi nei laboratori dell’istituto che detiene l’utilizzo del marchio storico.
Il benvenuto in musica all’Arcivescovo Mons. Battaglia, è stato affidato agli studenti del liceo musicale di Napoli “Margherita di Savoia” (Sofia Castiello, Yana Chukhrovska, Maria Barbara Tesone, Domenico di Francia, Davide Levi, Emanuele Buonocore, Francesca Sauzullo) accompagnati dal loro dirigente prof. Vincenzo Varriale e dal M° Francesco Nocerino, organologo e profondo conoscitore di organi storici capace di illustrare la varietà timbrica dei diversi registri e la gamma sonora delle antiche canne.
Tra i tanti presenti intervenuti per accogliere Sua Eccellenza Mons. Domenico Battaglia segnaliamo la Sovrintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, Teresa Elena Cinquantaquattro, per la Regione Campania la direttrice per le politiche culturali Rosanna Romano, la consulente del presidente Vincenzo De Luca Patrizia Boldoni e Francesca Maciocia per la Scabec. Il Comune di Napoli è stato rappresentato dall’Assessore all’Urbanistica, prof.ssa Laura Lieto.
Al gran completo il Museo e Real Bosco di Capodimonte rappresentato da alcuni componenti dei suoi organi di vertice: Mariella Pandolfi, Giovanni Lombardi, il notaio Fabrizio Pascucci e Gianfranco D’Amato per l’Advisory board di Capodimonte e da Isabella Valente per il Comitato scientifico. Presente anche il personale della vigilanza del bosco.
Presenti anche Errico di Lorenzo, presidente dell’associazione Amici di Capodimonte ets e Francesca Santamaria per il Centro studi per l’arte e l’architettura della Città Portuali “La Capraia”.
Foto di Amedeo Benestante e Giovanna Garraffa, video di Davide Uccella
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