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Inaugurato il 29 settembre 2018 il Center for the Art and Architectural History of Port Cities / Centro per la Storia dell’Arte e dell’Architettura delle Città Portuali “La Capraia” frutto di una collaborazione fra The Edith O’Donnell Institute of Art History di Dallas e il Museo e Real Bosco di Capodimonte di Napoli.

Sono molto orgoglioso di inaugurare il Centro studi alla Capraia, il primo tassello del grande campus culturale di Capodimonte, sempre più multidisciplinare che offre ai visitatori tutte le forme di arte e di cultura – dichiara il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger.

L’apertura del Centro è l’obiettivo raggiunto a un anno di distanza dal convegno internazionale Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte in un contesto mondiale (12, 13, 14 ottobre 2017), organizzato con The Edith O’Donnell Institute of Art History the University of Texas at Dallas in collaborazione con l’Università Sorbonne di Parigi, l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale e l’associazione Amici di Capodimonte onlus, che ha visto confrontarsi in tre giorni con un approccio multidisciplinare i massimi esperti mondiali provenienti dalle università di Parigi, Bruxelles, Houston, Portland, York, Varsavia, Barcellona, Cordoba e per la Campania, l’Università Suor Orsola Benincasa, la Luigi Vanvitelli e quella del Sannio, oltre alla Sapienza di Roma e la Biblioteca Hertziana.

Ad un anno di distanza torniamo a Capodimonte per inaugurare l’avvio dell’iniziativa di ricerca sul rapporto tra arte e città portuali. E’ per me motivo di grande orgoglio che questo progetto si svolga a Napoli, in collaborazione tra il Real Bosco e Museo di Capodimonte e l’Istituto Edith ‘O Donnell dell’Università di Dallas. Il progetto, focalizzato sullo studio delle connessioni artistiche e sociali tra le città storiche e i porti, rappresenta un approccio davvero innovativo per stabilire il rafforzamento di un legame che non può non affondare nelle radici architettoniche, economiche, artistiche dei porti. Napoli costituisce la sede ideale per offrire alla comunità internazionale questo nuovo modello di contaminazione culturale, capace di leggere in modo diverso il legame tra identità marittima e realtà economico-sociale. Ed è per me importante che questo legame diventi patrimonio comune, grazie ai risultati che i ricercatori di questa prima tornata presenteranno, tra un anno, a conclusione del loro studio – afferma Pietro Spirito presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale.

Ospitato in uno degli edifici settecenteschi del Real Bosco di Capodimonte chiamato La Capraia, il Centro è dedicato allo studio dell’arte e dell’architettura napoletana, e all’incubazione e diffusione di un nuovo approccio di ricerca, che metta in risalto la storia culturale delle città portuali e la mobilità di opere d’arte, artisti, e tecniche.

Benché focalizzato sulla città partenopea, la ricerca al Centro intende contribuire alla conoscenza delle dinamiche delle città portuali e di altri luoghi di interscambio culturale nel mondo, dall’antichità ai giorni nostri.

Foto di Luciano Romano

Attraverso soggiorni di ricerca per promettenti studiosi, un calendario di workshop e seminari, e programmi organizzati dalle due istituzioni partner, il Centro promuove l’accessibilità di Napoli agli studiosi, favorisce lo studio su Napoli e sulle altre città portuali, crea una rete di studiosi che lavorano su progetti collegati e condivide i suoi risultati con le comunità accademiche e museali, e con il grande pubblico.

Foto di Luciano Romano

Il centro è stato presentato all’inaugurazione del 28 settembre 2018 da Sylvain Bellenger, Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte, Sarah Kozlowski, Associate Director dell’Edith O’Donnell Institute of Art History dell’University of Texas at Dallas, Pietro Spirito presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centrale e i quattro borsisti (anno 2018-2019): Fabrizio Ballabio (University of York), Elizabeth Duntemann (Temple University), Peter Michael Levins (Brown University) e Anatole Upart (University of Chicago).

Foto di Claudio Metallo

E ha ospitato i seminari dei primi borsisti ospiti dell’istituto con le loro ricerche:

– Fabrizio Ballabio (University of York) I Reali Granili di Ferdinando Fuga e l’industria del grano nella Napoli tardo settecentesca

– Elizabeth Duntemann (Temple University) Tra picchi epidemici e infezioni croniche: la retorica visiva della guarigione nella Napoli del XVI secolo

– Peter Michael Levins (Brown University) L’Impero Fascista nell’Adriatico: architettura e politiche culturali nell’Italia d’Oltremare tra le due guerre

– Anatole Upart (University of Chicago) Roma slava: costruzione di comunità straniere in una città italiana moderna

Foto a cura di Claudio Metallo

L’opening del Centro, settembre 2018 (foto Claudio Metallo)

CALL FOR PROPOSALS

Call for Applications: 2020-2021 Research Residencies

scadenza 15 febbraio 2020

The Center for the Art and Architectural History of Port Cities welcomes applications from scholars of any nationality.

Applicants are invited to submit a CV, a letter of intent, and a proposal of 1,000-1,500 words that outlines the research project and the resources that will be used in Naples. Materials should be sent in a single PDF file to the Center’s Research Coordinator, Dott.ssa Francesca Santamaria (francesca.santamaria@utdallas.edu).
In addition, applicants must invite three recommenders to send letters of support directly to the same email address. All materials, including letters of recommendation, are due by Saturday, February 15, 2020.

CALL FOR PROPOSALS

scadenza 17 novembre 2019

Call for Proposals per le Giornate di studio intitolate Gateways to Medieval Naples in programma per giugno 2020 e organizzate dal Centro per la Storia dell’Arte e dell’Architettura delle Città Portuali, dalla Bibliotheca Hertziana – Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, e dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II

Napoli, uno dei centri culturali più antichi nel mondo ed uno dei porti più importanti d’Europa, è un nodo di interscambio di una rete culturale e commerciale che si estende nel Mediterraneo, ed oltre.

La storia dell’arte napoletana è dunque una storia di incontri, di scambi e resistenze, di rotture e convergenze inattese.

Sopratutto, la storia dell’arte di Napoli è una storia di movimento: di persone, di opere d’arte e di forme, di tecniche, tradizioni e di idee.

La complessità e il dinamismo di Napoli ci invitano dunque ad una forma di studio interdisciplinare, e ci sfidano ad immaginare una nuova storia dell’arte che spazi attraverso geografie, cronologie e materiali.

Foto di Claudio Metallo

Il Centro frutto di una collaborazione fra l’Edith O’Donnell Institute of Art History dell’University of Texas at Dallas ed il Museo e Real Bosco di Capodimonte, parte da Napoli come laboratorio per una ricerca innovativa, che, sebbene basata sullo studio delle opere d’arte del territorio, disegni una storia dell’arte in senso globale, attraverso tempi, luoghi e culture.

Un obiettivo annunciato nelle giornate del convegno internazionale Napoli, Museo e Real Bosco di Capodimonte in un contesto mondiale (12, 13, 14 ottobre 2017), e raggiunto, come promesso.

Per raggiungere la Capraia scarica la mappa del Real Bosco di Capodimonte:

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