Genny
Paolo La Motta
Acquistato dal Museo e Real Bosco di Capodimonte
2007, polittico composto da n. 4 dipinti olio su tela (24×30 cm l’uno) e n. 1 busto in terracotta contenuto in gabbia metallica
Durante il laboratorio di ceramica presso l’istituto Papa Giovanni XXIII in via Cagnazzi nel rione Sanità, Paolo La Motta conosce l’alunno Genny Cesarano (Napoli, 1998-2015).
In quell’occasione esegue l’opera Genny (2007) a lui dedicata, un polittico composto da quattro dipinti e da un busto di terracotta, che gioca con la bidimensionalità e la tridimensionalità: cinque elementi come le cinque lettere riportate sul retro di ogni opera a comporre il nome di Genny.
Qualche anno dopo l’opera, il 6 settembre 2015, durante una “stesa” in piazza Sanità Genny Cesarano, all’età di diciassette anni, viene ucciso dalla Camorra, vittima innocente di scontro tra gruppi rivali e La Motta realizza sul luogo dell’omicidio, in piazza Sanità, la scultura in bronzo policromo a grandezza naturale di Genny, con un pallone incastrato tra le assi, “simbolo di un’infanzia negata”.
Il polittico Genny acquistato dal Museo nel 2019, rimanda all’epoca in cui Genny era un allievo di La Motta, il quale aveva l’abitudine di ritrarre o scolpire i suoi allievi intenti al loro lavoro. Tali rappresentazioni colpiscono per la profondità e l’intelligenza dimostrata nel ritrarre i ragazzi seri e maturi, qualità che condivide con i più grandi ritrattisti napoletani del XIX secolo.
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