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Capodimonte saluta l’Ospite illustre di Palazzo Zevallos Stigliano

Venerdì 18 dicembre, in occasione dell’esposizione dal 5 dicembre al 10 gennaio 2016 alle Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano di Napoli del Ritratto d’uomo di Antonello da Messina, in prestito dalle collezioni del Museo Civico d’Arte Antica di Palazzo Madama a Torino per la rassegna L’ospite illustre, il Museo di Capodimonte e Palazzo Zevallos Stigliano organizzano una giornata di approfondimento dedicata ai rapporti tra Colantonio e Antonello da Messina.

 

Il tirocinio formativo di Antonello da Messina (1430 circa-1479), uno dei vertici dell’incontro tra la concezione ottico-lenticolare della pittura fiamminga e la cultura prospettica centro-italiana, costituisce tuttora un problema critico aperto. L’assenza della documentazione d’archivio (la più antica attestazione del pittore risale al 1457) è aggravata dalla perdita di gran parte della sua produzione figurativa giovanile, al centro peraltro di discordanti pareri attributivi. Grazie a una preziosa testimonianza letteraria dell’umanista partenopeo Pietro Summonte (1453-1526), bene informato sulle vicende dell’arte napoletana quattrocentesca, la totalità degli esperti è tuttavia concorde nel ritenere che il Messinese abbia svolto il suo apprendistato a Napoli, nella bottega di maestro Colantonio.

 

Nei decenni centrali del secolo la capitale del Regno di Sicilia, dal 1442 saldamente nelle mani di Alfonso V d’Aragona dopo la breve parentesi di re Renato d’Angiò che aveva fatto seguito alla scomparsa nel 1435 di Giovanna II, si presentava come un vivacissimo crogiuolo di esperienze pittoriche di raggio europeo, alimentato dal flusso continuo di opere e artisti provenienti dalla Lombardia, dalle Fiandre e dalla penisola iberica. In questo ricettivo ambiente di cultura prende forma nel corso degli anni quaranta del secolo la personalità di Colantonio, a detta del Summonte tanto incline alle sottigliezze della pittura fiamminga da aver maturato il proposito di recarvisi di persona per apprendere la “pratica e la tempera di tal colorire”.

 

L’incontro tra Colantonio e Antonello da Messina ha luogo negli anni in cui il pittore partenopeo è occupato dalla sua più importante impresa, vale a dire l’esecuzione del polittico per l’altare di San Girolamo ubicato nella chiesa francescana di San Lorenzo Maggiore, ora esposto a Capodimonte, dove negli ultimi tempi è stato raggiunto da altri due dipinti del pittore, il polittico di San Vincenzo Ferreri, già nella chiesa domenicana di San Pietro Martire a Napoli, e la Deposizione dalla croce, proveniente da San Domenico Maggiore.

 

La presenza a Napoli del dipinto di Antonello rappresenta pertanto un’occasione per ritornare a riflettere sul momento iniziale della carriera del Messinese davanti alle opere di Colantonio, che saranno illustrate dal prof. Francesco Aceto nella sala del Museo di Capodimonte dedicata al maestro napoletano.

 

L’iniziativa si concluderà con una visita guidata al Ritratto d’uomo di Antonello esposto a Palazzo Zevallos Stigliano.

 

 

Programma

 

Museo di Capodimonte, II piano, sala 67

 

ore 10,00

Saluti del direttore del Museo di Capodimonte, Sylvain Bellenger e del coordinatore delle Gallerie di Palazzo Zevallos di Stigliano, Antonio Ernesto Denunzio.

 

ore 10,15-12,15

Antonello a bottega da Colantonio

Francesco Aceto, Università degli Studi di Napoli Federico II, Dipartimento di Studi Umanistici

 

Gallerie di Palazzo Zevallos Stigliano, ore 15,30

 

Antonello da Messina, Ritratto d’uomo

Visita a cura di Alessandra Rullo, Museo di Capodimonte

 

Info:

Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano

tel. 800454229 ; 081 7917392

ore 10-18 da martedì a venerdì

ore 10-20 sabato e domenica

e mail: info@palazzozevallos.com

 

Museo di Capodimonte

Ufficio Accoglienza e Valorizzazione

tel: 0817499130, ore 10-13, 15-18 (tranne il mercoledì)

e-mail: mu-cap.accoglienza.capodimonte@beniculturali.it

 

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