skip to Main Content

Nuovo allestimento della sala Farnese con Vasari e i ritratti di Tiziano

Riapre la sala 6 collocata all’inizio del primo corridoio della Galleria Farnese con un nuovo allestimento dedicato ad una delle più prestigiose famiglie del Cinquecento italiano che ha commissionato e collezionato capolavori come L’Allegoria della Giustizia di Giorgio Vasari e i ritratti di Tiziano esposti.

L’allestimento, caratterizzato da pareti di colore chiaro, è stato scelto per esaltare in un delicato contrasto, le tinte raffinate delle opere accolte.

La sala ospita una straordinaria selezione di dipinti su tavola e su tela realizzati nel XVI secolo, da Giorgio Vasari e Tiziano, e di sculture in marmo e in bronzo di Guglielmo della Porta, che introduce alla Collezione Farnese presente nelle successive sale espositive, una collezione che si distingue per la qualità delle opere e per la varietà delle tipologie dei dipinti, realizzati da autori di spicco nel panorama artistico del tempo.

I ritratti di Papa Paolo III Farnese, la tela di Tiziano e il busto in marmo di Carrara di Guglielmo della Porta, presentano il principale esponente della famiglia, artefice di un’ascesa che permise ad una famiglia di piccola nobiltà laziale di elevarsi al rango dei più ricchi potentati europei del cinquecento grazie anche ad una politica dell’immagine come legittimazione del proprio ruolo sociale.

 

 

Il Papa è ritratto da Tiziano di tre quarti seduto, con lo sguardo rivolto all’osservatore. Si può cogliere la leggera stesura cromatica con evidente attenzione agli effetti luministici, potenziati anche dal brano di paesaggio con il cielo mosso e turbolento che si apre a destra.

Il busto di Papa Paolo III scolpito da Guglielmo della Porta, uno dei maggiori interpreti della politica autocelebrativa del papa, è un autentico capolavoro della ritrattistica cinquecentesca.

Nel ricco piviale, la presenza delle placchette di marmo a rilievo con scene bibliche e la fibbia decorata da due chimere alate e da mascheroni, conferiscono all’opera una grande preziosità.

 

 

Altro esponente della famiglia ritratto da Tiziano, è il figlio primogenito del Papa, Pierluigi, duca di Parma e Piacenza, morto durante una congiura voluta probabilmente dall’imperatore Carlo V per l’aspra contesa intorno al feudo.

 

 

Le due giovani donne ritratte magistralmente da Tiziano, vestono i panni di una giovane donna in un abito di pesante broccato minuziosamente dipinto e della Maddalena, seducente ma coperta, affiancata da teschio e libro, oggetti legati alla penitenza.

 

La grande tavola commissionata al Vasari nel 1543 dal cardinale Alessandro Farnese, primogenito di Pier Luigi, nipote quindi del Papa Paolo III, e illuminato mecenate e collezionista, rappresenta un’allegoria che celebra la Giustizia.

 

 

La composizione, molto appezzata dal committente, dalla raffinata iconografia e dai colori quasi metallici di ispirazione michelangiolesca, è assai complessa.

La Giustizia seminuda abbraccia uno struzzo, simbolo di pazienza per via della sua lenta digestione, e incorona la Verità, presentata dal Tempo, il vecchio barbuto. La Verità porta in dono due colombe, simbolo di Innocenza.

La Giustizia tiene al guinzaglio i sette vizi che le sono contrari, la Corruzione, l’Ignoranza, la Crudeltà, il Timore, il Tradimento, la Bugia e la Maldicenza.

A completare l’allestimento i due bronzi cinquecenteschi di Guglielmo della Porta che ritraggono Elio Vero e Caracalla bambino o Pseudo-Geta, tratti da modelli antichi in marmo.

 

 

Back To Top