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Racconti di bellezza per celebrare il Paesaggio

Sabato 18 marzo 2023, alle ore 10.30  nel Real Bosco di Capodimonte (con punto di incontro al Belvedere) ci sarà la visita guidata tra arte, natura e storia a cura del botanico Salvatore Terrano e della storica dell’arte Martina Tramontano.

Il Real Bosco di Capodimonte è uno scrigno di storia e natura unico nel suo genere, un luogo d’arte con ben 400 specie vegetali distribuite in differenti habitat che ospitano svariate specie di uccelli e piccoli mammiferi, un perfetto esempio di biodiversità al centro di una grande area metropolitana come quella di Napoli. Per conoscere le sue origini storiche e la sua ricchissima complessità botanica, il Museo e Real Bosco di Capodimonte propone per sabato 18 marzo alle ore 10.30 in occasione delle Giornata Nazionale del Paesaggio 2023 (14 marzo) una speciale visita guidata a due voci.

L’iniziativa è promossa e realizzata dall’Associazione Amici di Capodimonte Ets e da Euphorbia, che mettono a disposizione loro risorse e competenze per un itinerario multidisciplinare che mette insieme storia, arte e botanica.

 

 

Il percorso comincia al Belvedere, la cui vista panoramica abbraccia il colle di San Martino e il golfo di Napoli fino a Punta Campanella e Capri.

Prosegue poi nelle aree antistanti la Reggia, percorrendo lo Spianato, un tempo usato per il pascolo e, attraversando il Giardino Anglo- Cinese, raggiunge l’Emiciclo di Porta di Mezzo, antico accesso settecentesco al Real Bosco in cui si possono ammirare le splendide statue che introducono la prospettiva sui sette viali del giardino tardo-barocco, delineato dal Settecento per assoggettare il Real Sito alle esigenze di caccia di Carlo di Borbone.

La visita prosegue tra gli alberi monumentali del giardino paesaggistico-pastorale ottocentesco voluto da Ferdinando II. Nelle ampie praterie, oggi fortemente vissute dai cittadini che vi praticano molteplici attività sportive e ricreative, nel Settecento erano situati la Real Fabbrica delle Porcellane e i giardini produttivi, una vera comunità agricola auto-sostenibile di cui c’è traccia negli edifici del Bosco: la Chiesa di San Gennaro, il Cellaio, la Capraia e la Fagianeria.

Immergendosi nel fitto dell’ecosistema boschivo, si giunge infine alla Fontana di Mezzo, così denominata per la sua posizione centrale rispetto al Real Bosco.

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