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Restauro Cassetta Farnese

Insieme alla celeberrima Saliera di Benvenuto Cellini, è considerata il maggior capolavoro dell’oreficeria cinquecentesca di gusto manierista: un prezioso scrigno d’argento dorato, decorato con rilievi sbalzati e cesellati e con piccole statue di ispirazione michelangiolesca, impreziosito da cristalli di rocca e lapislazzuli.

La cassetta realizzata tra il 1543 e il 1561 dall’argentiere fiorentino Manno di Bastiano Sbarri, su commissione del cardinale Alessandro Farnese, è il frutto della collaborazione dei più grandi artisti attivi nella Roma nel quinto decennio del Cinquecento.

Per i disegni di alcune delle placchette, tradotte in cristallo di rocca da Giovanni Bernardi, fu richiesta la collaborazione di Perin del Vaga, che, negli stessi anni, guidava l’équipe di decoratori attiva nelle sale dell’appartamento di papa Paolo III Farnese in Castel Sant’Angelo.

Si tratta quindi dell’esito della straordinaria collaborazione dei massimi ingegni del tempo, che realizzarono, contribuendo ognuno nel suo ruolo specifico, un oggetto prezioso e, forse, destinato a custodire rari codici miniati e manoscritti.

Attraverso l’intervento di restauro si è dato il giusto valore alla unicità dell’opera, mettendo in condizione il pubblico del museo di fruire, anche attraverso una postazione digitale, la storia dello scrigno e di seguire contestualmente le fasi del restauro, con particolari e dettagli dei raffinatissimi rilievi interni alla cassetta, raffiguranti le gesta di Alessandro Magno, eponimo di Alessandro Farnese, poco conosciuti perché abitualmente il cofanetto è esposto con il coperchio chiuso.

Il costo complessivo dell’intervento di restauro è di € 60.000,00.

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