Otto anni con Sylvain Bellenger: i saluti alla città di Napoli e allo staff del Museo di Capodimonte

19 Dicembre 2023

Riportiamo dal quotidiano Il Mattino di oggi, 19 dicembre 2023, la Lettera aperta ai Napoletani del Direttore Generale del Museo e Real Bosco di Capodimonte Sylvain Bellenger.

“Caro Direttore,

attraverso le colonne del Suo giornale, desidero ringraziare tutti i napoletani,

per l’affetto e il sostegno dimostratomi in questi otto anni alla guida del Museo e Real Bosco di Capodimonte, uno dei più prestigiosi d’Europa.

Sono stato fiero, ogni giorno, di rappresentare uno dei gioielli della vostra città che sento ormai anche mia.

Oggi alle 11.30 nel Salone delle Feste saluterò il mio staff composto di persone competenti e appassionate, e idealmente tutta la città di Napoli che non mi ha fatto mai mancare l’affetto, la vicinanza e la creatività di un popolo straordinario, capace di trovare la soluzione adatta ad ogni problema, di connettere mondi diversi, facendo dialogare le arti tra loro, parlando sempre un linguaggio plurale, inclusivo e multidisciplinare.

Doti e qualità che mi hanno ispirato nella redazione del Masterplan che disegna il futuro di Capodimonte.

Ho lavorato con tutte le mie energie affinché questo Museo sia sempre più il Museo di tutti i napoletani, in cui ognuno possa identificarsi e ritrovarsi. Capodimonte, con la ricchezza e la varietà delle sue collezioni, come specchio delle doti intrinseche di un popolo.

Napoli, la città-porto, culla di tanti artisti giunti qui per caso o per scelta, che hanno tentato di catturare la sua anima inafferrabile nelle loro tele, sculture e nelle opere d’arte e che sono stati profondamente cambiati da questa città.

Anche io non sono più il Direttore francese giunto qui da Chicago nel 2015: questi otto anni a Napoli e a Capodimonte mi hanno profondamente trasformato e arricchito.

Desidero perciò ringraziare tutta la città e lascio i progetti ancora in corso di realizzazione nelle mani del mio successore che – sono certo – sarà stregato come me da Partenope.”

Sylvain Bellenger