Salvatore Emblema
26 maggio – 31 marzo 2023
Museo: secondo piano (Sala Incontri Sensibili) e terzo piano dalle ore 10.00 alle ore 17.30 (ultimo accesso alle ore 17.00) Chiuso il mercoledì
Cellaio: venerdì, sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 17.00 (ultimo accesso alle ore 16.30) Nei mesi di novembre, dicembre e gennaio apertura da venerdì a domenica (ore 10.00-16.00, ultimo accesso alle ore 15.30)
Real Bosco: le installazioni ambientali sono sempre visibili, tutti i giorni, secondo i consueti orari di fruizione del Real Bosco
a cura di Sylvain Bellenger
“Per capire cos’è un quadro uno si dovrebbe prima domandare a cosa è legato. Io credo che dopo il focolare la pittura è la più domestica delle cose umane. Non c’è pittura senza casa. Come non c’è casa senza muri. Nelle canzoni, forse. A me il muro, devo dire, seduce come fosse un corpo vivo. È il confine, la soglia tra lo spazio dove governi tu e quello dove governa qualcos’altro. Appartiene alla geografia dell’esistenza più che all’edilizia. Ti protegge dai dubbi dell’orizzonte aperto. Pensaci, i muri vivono di tempo. E il tempo li segna. Li graffia, li tormenta. Ma tutto questo avviene fuori. E dentro? Magari la pittura è lo strumento che ci siamo inventati per tormentare i muri: da dentro. Che poi è tormento buono, si capisce. Come quando consumiamo, fino allo sfinimento, le cose che amiamo. Per troppo averle tenute tra le mani.”
Salvatore Emblema
Dal 26 maggio al 30 ottobre 2022 (prorogata al 29 gennaio 2023), presso il Museo e Real Bosco di Capodimonte, è esposta la più ampia personale in un museo pubblico dedicata all’artista Salvatore Emblema (Terzigno, 1929), dopo la sua scomparsa avvenuta nel 2006.
La mostra, a cura di Sylvain Bellenger, è realizzata con il supporto scientifico del Museo Emblema e del suo archivio, con la collaborazione dell’Associazione Amici di Capodimonte Ets.
La mostra si inserisce nel ciclo di mostre focus “Incontri Sensibili” in cui le opere di artisti contemporanei sono messe a confronto con quelle della collezione storica del Museo ed evidenzia la stretta relazione tra l’attività pittorica e la parallela ricerca in campo installativo di Salvatore Emblema.
Una mostra diffusa, tra Museo e Real Bosco
A Capodimonte, il progetto espositivo si articola in un percorso diffuso tra gli spazi interni del Museo e quelli esterni del Real Bosco, per approfondire quel processo di riappropriazione e sublimazione dell’elemento naturale e paesaggistico che ha caratterizzato gran parte dell’attività di Emblema tra la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’80.
La mostra si inserisce nel filone di mostre monografiche dedicate al rapporto di alcuni artisti con la città di Napoli: Pablo Picasso, Caravaggio, Vincenzo Gemito, Luca Giordano, Santiago Calatrava.
Salvatore Emblema (Terzigno, 1929 – 2006), nato alle pendici del Vesuvio, ha saputo coniugare lo scenario delle sue origini con il linguaggio astratto di matrice americana. Conosciuto per l’uso di materiali comuni, come la juta con cui ha composto i grandi dipinti segnati da figure geometriche, in mostra sono presentate anche opere meno note, tra cui alcune installazioni ambientali, indagini sul rapporto tra opera e ambiente, azione e contesto.
Al successo che ha connotato gli anni ‘50 fino all’inizio degli anni ’80, è seguito un periodo di incomprensione da parte del pubblico. Per questo Capodimonte ha voluto fortemente dedicare a Salvatore Emblema un’ampia mostra, diffusa tra secondo e terzo piano del Museo, Cellaio e Real Bosco, ripercorrendo le fasi della sua ricerca, sia in senso cronologico che tematico. Per la prima volta è anche esposta, nella sala Incontri sensibili, l’installazione Scatole Trasparenti (1969-74), desunta da uno studio dell’artista.
Debbo confessarti una cosa. Esporre i quadri mi spaventa assai. Perché i quadri miei chiedono. Come amanti e dei più capricciosi. Chiedono alla luce di essere completati. Allo spazio di essere accolti. Addirittura implorano i muri di cambiare la loro stessa natura, di farsi porte immaginarie, cieli, orizzonti, terre o perimetri per lo sguardo. Ma alla fine cosa diamo in cambio? Trasparenza, quella sicuramente. Ma ti basta? Io e i miei quadri ci offriamo come carne nuda ai tuoi occhi giudici. Ma così ci sono quasi gli estremi per l’oltraggio al pudore. Capisci? Io non lo so se la pittura è ancora una cosa attuale o se vale la pena, oggi, fare ancora un quadro. So solo che un quadro ben riuscito assomiglia tanto a una casa con la pelle sottile, costruita sulla strada che corre tra i tuoi occhi e questo impercettibile movimento del sole. Proprio ora, qui. Mentre ti sto parlando.
Salvatore Emblema
date e orari
Museo:
tutti i giorni (chiuso il mercoledì)
dalle ore 10.00 alle ore 17.30 (ultimo accesso alle ore 17.00)
Cellaio:
venerdì, sabato e domenica
dalle ore 10.00 alle ore 17.00 (ultimo accesso alle ore 16.30)
Nei mesi di novembre, dicembre e gennaio apertura da venerdì a domenica (ore 10.00-16.00, ultimo accesso alle ore 15.30)
Real Bosco: le installazioni ambientali sono sempre visibili, tutti i giorni, secondo i consueti orari di fruizione del Real Bosco
sede
Museo e Real Bosco di Capodimonte, via Miano 2 – Napoli /
II piano, sala Incontri Sensibili
III piano
Cellaio nel Real Bosco
Real Bosco di Capodimonte
biglietti
Intero: 15 euro
Ridotto young (18-25 anni): 2 euro
Gratuito (0-18 anni) e possessori Artecard
Gratuita la visita al Cellaio e alle installazioni ambientali nel Real Bosco di Capodimonte
Per ulteriori riduzioni e agevolazioni clicca qui
I visitatori del Museo e Real Bosco di Capodimonte sono invitati a visitare il Museo Emblema a Terzigno, in via Vecchia Campitelli, aperto tutti i giorni (tranne il lunedì) dalle ore 9.00 alle ore 18.00. Ingresso libero.
Per informazioni 081 8274081 e museo@salvatoreemblema.it
info e prenotazioni
848 800 288
da cellulare e dall’estero: +39 06 399 67 050
www.coopculture.it
prenotazioni tramite app Capodimonte su App store e Google store
Il pubblico è invitato a condividere le emozioni della visita sugli account ufficiali del Museo e Real Bosco di Capodimonte:
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Twitter capodimonte_mus
Instragram museoboscocapodimonte
Mentre tutti i pesci imparavano
a nuotare dentro il buio dei
loro stessi corpi, io ammaestravo
il mare dell’ombra per poi navigare
– dietro consiglio di piccole luci –
il ventre trasparente del cielo
ingannato dalle ore più oblique.
Ma era solo la terra degli occhi miei
e mi tiranneggiava ancora a giorni alterni,
un ruvido sole di pietra gialla.
Salvatore Emblema
Agenda, 1988
Nelle sale espositive al terzo piano del museo, le oltre 30 opere pittoriche di Salvatore Emblema rappresentano lo sviluppo della ricerca dell’artista in vent’anni di attività, tra gli anni ’60 e ’80.
Attraverso la pittura, Emblema destruttura e amplifica nello spazio gli elementi costitutivi del quadro, valicando la superficie del supporto.
Ne emerge una produzione operata dentro e fuori l’oggetto-quadro, pur lasciando inalterato quel linguaggio visivo e corporeo, fatto di colore, forma, luce e materia.
Sala Incontri sensibili
Lo spazio espositivo interno del Museo e quello esterno del Real Bosco trovano un ideale punto di convergenza nella sala “Incontri Sensibili”, al secondo piano.
Qui l’orizzonte del giardino storico di Capodimonte incontra lo schermo quadripartito dell’opera Scatole Trasparenti, un progetto inedito, risalente all’inizio degli anni ‘70, che segna il tentativo più avanzato e rarefatto di includere la variabile ambientale e l’elemento paesaggistico all’interno dell’opera d’arte.
Scatole Trasparenti è un’opera dei primissimi anni ‘70 che Salvatore Emblema lascia allo stadio di prototipo.
La trasparenza propria della plastica, sebbene limpida e pura, sembrava collidere con la pratica artigianale prediletta dall’artista.
Il progetto è presentato per la prima volta al pubblico in una versione realizzata in plastica eco-sostenibile e concepita come uno spazio accessibile solo agli occhi dell’osservatore.
Scatole trasparenti è un congegno percettivo che si anima di possibilità sensoriali infinite, accogliendo dentro la pelle dell’opera, solo apparentemente muta e impenetrabile, tutte le variabili paesaggistiche del Real Bosco di Capodimonte.
Un quadro perseguito nello spazio e con lo spazio. Una unità abitativa minima, binaria. Come un incontro a due: tra lo sguardo e l’orizzonte.
Le installazioni, tra Cellaio e Real Bosco
Le tele esposte nel Museo preludono e suggeriscono le evoluzioni ambientali degli anni successivi, visibili all’interno del Cellaio, uno dei 17 edifici storici del Real Bosco. Qui sono esposte alcune delle grandi installazioni realizzate negli anni Settanta, concepite come un complesso congegno scenografico. Giochi di trasparenze, superfici tessili, lignee e metalliche si fondono con l’architettura ospitante e con lo spazio naturale circostante.
Queste installazioni sono esempi di una ricerca meno nota, una indagine sulla realtà sensibile.
“Ad un certo punto ho voluto rubare il quadro al muro. Desideravo una pittura che la potevi abitare. E partivo dallo schema di una siepe che filtrava la luce. Ma come costruire uno spazio senza dividerne un altro? Assegnai ad ogni materiale la sua trasparenza, la sua personale portanza nell’aria. Ed era un Labirinto. Però facile, benevolo. Me ne accorsi subito. Più mi allontanavo dal muro e più la pittura si riprendeva tutte quelle pareti trasparenti che andavo alzando qua e là. Ogni cosa diventava immagine, forma, colore. E perciò era pittura. Ma era una pittura nuova e mi emozionava, forse perché non la facevo io”.
Salvatore Emblema
Altre installazioni di maggiore ampiezza sono poste in stretta relazione con il paesaggio del Real Bosco di Capodimonte, parte integrante del percorso diffuso. Tra queste, ci sono Ricerca sul paesaggio, 1972-74, un’installazione ambientale di reti metalliche colorate che gli eredi Emblema hanno deciso di donare al Museo e che resterà a Capodimonte come dono da parte degli eredi Emblema, esposta sulle praterie antistanti il Cellaio. Nei pressi della Reggia saranno ben visibili Structura / Ricerca sull’Architettura,1974, un portale in rete metallica colorata alta quasi 6 metri e larga più di 4 metri e Senza Titolo / Ricerca sull’architettura, 1995-2000, una struttura cubica in ferro e pietra lavica di 3 metri.
In questi lavori, gli elementi e le variabili dello spazio concreto sono unite entro una superficie d’insieme, pittorica e visuale al contempo. Le istallazioni ambientali si smaterializzano fino a diventare sottili filtri per lo sguardo, paesaggi incastonati nel paesaggio.
LE ATTIVITA’ DIDATTICHE: visite guidate
La mostra Salvatore Emblema (26 maggio – 31 marzo 2023) è accompagnata da visite guidate e percorsi didattici dedicati alle scuole e alle famiglie, progettati di concerto con il dipartimento didattico del Museo Emblema e con la direzione regionale del MIUR Campania grazie alla sensibilità della direttrice, prof.ssa Luisa Franzese e del referente regionale per i beni e le attività culturali, promozione artistica e politiche ambientali, prof. Bruno Palmieri.
In piena sinergia con l’impianto curatoriale, le attività didattiche sono mirate a fondere, in maniera multidisciplinare, come fossero estensioni della stessa identità culturale di Capodimonte, l’educazione all’arte e all’ambiente.
I laboratori consentiranno a bambini, famiglie e studenti di sperimentare il metodo di elaborazione e verifica che ha caratterizzato la ricerca di Salvatore Emblema, sia nella produzione pittorica che in quella installativa. Le attività didattiche premetteranno di conoscere le opere dell’artista non solo storicamente ed esteticamente, suggerendo delle chiavi di lettura interpretative, ma anche di apprezzare da vicino il gesto, le qualità dei materiali, le specificità della materia, elementi sempre presenti in ogni evoluzione della sua pratica.
Sabato 28 maggio e sabato 4 giugno 2022 ore 11.30
VISITA GUIDATA CON EMANUELE LEONE EMBLEMA
Entrare nella poetica dell’artista ascoltando i racconti e gli aneddoti degli eredi, sbirciare dietro l’opera d’arte per conoscere come nasce e come vive nel tempo. Emanuele Leone Emblema farà entrare il visitatore nel mondo del nonno-artista. Una speciale visita guidata a cavallo tra il curator tour e laboratorio interattivo.
Visita compresa nel biglietto di ingresso al Museo.
Max 25 partecipanti
Durata: 2 ore
Info e prenotazioni al numero 081 7499130 e mail mu-cap.accoglienza.capodimonte@cultura.gov.it
Bio / Datario:
1929 – Il 25 Aprile Salvatore Emblema nasce a Terzigno.
1948 –Lascia la famiglia e Scuola del Corallo di Torre del Greco. Inizia una serie di viaggi in Europa (Francia, Inghilterra, Olanda) fino a stabilirsi a Roma agli inizi degli anni ’50.
1954 – Prima mostra personale alla Galleria San Marco di Roma, organizzata con gli scrittori Ugo Moretti e Carlo Levi.
Emblema lavora come aiuto scenografo a Cinecittà.
1957-1958 – Si stabilisce al 133 West 69 Street di New York, ospite del musicista Don Henry. Frequenta occasionalmente lo studio di Mark Rothko che influenza in maniera profonda la sua ricerca.
1958-1964 – In Italia riprende a lavorare a Cinecittà, come assistente dello scenografo Mario Chiari. Su commissione di Dino de Laurentis realizza un nudo dell’attrice Silvana Mangano, moglie del produttore.
1969 – Inizia la ricerca sulla Trasparenza, secondo una definizione del critico Giulio Carlo Argan.
1971-1979 –Mostre personali a Rotterdam, Torino, Roma, Milano, Ferrara, a cura di Palma Bucarelli, Direttrice della Galleria d’arte Moderna di Roma.
1979 – Mostra a Villa Pignatelli, a cura del Soprintendente Raffaello Causa: prima volta espone le ricerche di pittura ambientale.
1980 – Per la prima volta partecipa alla Biennale di Venezia, nella collettiva all’Arsenale.
1981 – L’autoritratto di Emblema, un ovale di lapillo nero, è acquisito dalla Galleria degli Uffizi di Firenze.
1982 – Emblema è selezionato per la seconda volta per Biennale di Venezia: espone al Padiglione Italia curato da Luciano Caramel in una mostra dal titolo Genius Loci.
1985 – Mostra personale al Palazzo Reale di Napoli: Emblema viene duramente contestato dagli studenti dell’Accademia di Belle Arti per la sua ostentata lateralità al sistema artistico dell’epoca in un periodo di forti fermenti sociali e politici.
1990-2000 – Definitivo ritiro dall’ambiente artistico italiano. Emblema si isola progressivamente nella sua villa alle falde del Vesuvio. Dirada l’attività espositiva e ripensa profondamente il proprio approccio pittorico.
2003-2006 – La mostra antologica Colore e Trasparenza tocca varie sedi in Sud America: Rio De Janeiro, San Paolo del Brasile e Città del Messico. Ammalatosi in Messico alla fine dell’anno precedente, Salvatore Emblema muore a Terzigno il 2 febbraio del 2006.
Biografia
Salvatore Emblema nasce a Terzigno (Napoli) nel 1929. Dopo aver frequentato l’istituto d’arte e la Scuola del Corallo di Torre del Greco, la sua ricerca prende avvio a Roma, dove si trasferisce nel 1948, portando con sé i primi lavori: collages di foglie disseccate (“fullografie”) il cui successo gli aprirà le porte dei circoli artistici di via del Babuino. Nel corso degli anni Cinquanta sperimenta nuovi materiali, passando dalle foglie alle pietre e alle terre vulcaniche, che compariranno nelle opere esposte nelle prime personali, a cominciare da quella del 1956 presso la Galleria San Marco. Nello stesso anno si reca negli Stati Uniti dove intraprende un percorso di studio e di comprensione profonda delle proprie esigenze creative. Conosce gli artisti della School rimanendo colpito, soprattutto, dalla ricerca di Mark Rothko. Agli inizi degli anni Sessanta vive tra Roma e Napoli. Lavora come scenografo a Cinecittà realizzando interni per numerosi film, tra i quali La strada di Federico Fellini. Nasce in quegli anni una serie di opere caratterizzate da una profonda istanza materica. Nella seconda metà del decennio vedono la luce le prime “tele nude”, incorniciate da fasce di colore. Lo spazio reale e quello pittorico coesistono in una matrice unica e si esaltano l’un l’altro. È un ulteriore passo verso quella che sarà la sua conquista più personale: la “Trasparenza”, canonizzata da Giulio Carlo Argan nel 1979. Le tele “detessute”, come le definisce Palma Bucarelli, sono l’oggetto di numerose esposizioni durante tutto il corso degli anni Settanta. Quel grande fermento creativo culmina nel 1979 con due importanti esposizioni: a Ferrara, al Palazzo dei Diamanti, e a Napoli alla Villa Pignatelli. Nel 1980 e nel 1982 partecipa alla Biennale di Venezia. Gli anni Ottanta segnano altre importanti tappe. Un suo autoritratto sul tema della trasparenza è scelto da Argan per la collezione degli Uffizi di Firenze, tiene personali alla galleria comunale di Cesena (1981) e al Palazzo Reale di Napoli (1985). Nel 1982 tiene una mostra al Museo Bojmans di Rotterdam, dedicata al suo lavoro ambientale. Negli anni la pittura di Emblema è andata acquistando in scioltezza, agilità compositiva e urgenza di esecuzione: il rapporto tra la luce, la materia e gli elementi fondanti della pittura si è sviluppato per semplificazioni successive, secondo le regole di una “matematica emotiva”, definizione proposta dal critico israeliano Amnon Barzel.
Bibliografia ragionata
1954 U.Moretti-C.Levi, Sui Modi della Pittura: Salvatore Emblema espone alla Galleria San Marco Roma, 1954
1954 A.Morese, Foglie Morte sulla tavolozza di Salvatore Settimana Incom, maggio 1954
1956 P.Girace Artisti Contemporanei Napoli, 1956
1971 G.C. Argan – P.Bucarelli, Emblema a Villa Pignatelli Roma, 1971
1975 F. Menna, Enciclopedia dell’Arte Moderna Volume XIV Milano, 1975
1979 G.C.Argan, Dipingere? Meglio Detessere. L’espresso, Dicembre 1979 in
G.C. Argan Occasioni di Critica Bari, 1981
1985 G.C.Argan-P.Bucarelli Emblema al Palazzo Reale di Napoli Milano, 1985
1997 C.Cerritelli-L.Mango Gefhule der Konstruktion Heimbach, 1997
2001 G.C.Argan- L. Vinca Masini L’arte Italiana per la scuola: Secondo Novecento Milano, 2001
2004 V.Sgarbi-G.Faccenda Da Picasso a Botero Milano, 2004
2004 A.Barzel-F.Maghallaes-V.Sgarbi Colore e Trasparenza Milano 2004
2006 G.Simongini, La Fiamma di Cristallo: Astrattismo italiano 1910-1970 Roma,2006
2007 E. Leone Emblema, Appartengo alla Luce Roma,2007
2009 F.Bonami, Italics: Arte italiana fra tradizione e rivoluzione Milano,2009
2009 AAVV Emblema: Antologia in occasione della 53°Biennale di Venezia San Marino, 2009
2013 P. Frank: Transparency, Napoli / Los Angeles, 2013
2015 Gianluca Marziani: Nudaluce, Napoli / Spoleto, 2015
2016 Vincenzo Trione: Atlante dell’Arte contemporanea a Napoli e in Campania 1966-2016, Napoli, 2016
2017 AAVV: Pompei@Madre-materia archeologica, Napoli, 2017
Salvatore Emblema
26 maggio 2022 – 31 marzo 2023)
Museo e Real Bosco di Capodimonte
A cura di
Sylvain Bellenger
Ufficio mostre
Patrizia Piscitello
Concetta Capasso
Giovanna Baldasarre
Ufficio documentazione
Alessandra Rullo
Paola Aveta
Direzione lavori
Renata Marmo
con la collaborazione di
Eva Serpe
Chiara Figliolia
Silvia Sorice
Annamaria Nasti
Segreteria di Direzione
Luciana Berti
Francesca Dal Lago
Responsabile Catalogo digitale e digitalizzazione
Carmine Romano
Apparati didattici
Museo Emblema
Traduzioni
Caroline Paganussi
Didattica
Museo Emblema
Ufficio stampa
Luisa Maradei
Comunicazione
Roberta Senese
Pasqualina Uccello
Sito web, social media e cerimoniale
Giovanna Garraffa
Marina Morra
Riprese fotografiche
Amedeo Benestante
Serena Schettino
Supporto giuridico-amministrativo
Carmine Panico
Coordinamento allestimento e movimentazioni
Patrizia Piscitello
Movimentazioni
F.lli Bevilacqua Sas
Consulente tecnico per le installazioni ambientali e sviluppo ambienti virtuali
Lorenzo Romano
Montatori
Gennaro Santamaria Amato
Aniello Di Somma
Gabriele Terlani
Trasporti (sponsor tecnico per il Museo Emblema)
Bartolotta Spedizioni S.r.l
Realizzazione allestimento
M.g.n. costruzioni S.r.l.
Sponsor tecnico per l’illuminazione
I Guzzini
Produzione materiali grafici
Francesco Giordano
Realizzazione materiali grafici
MEF Srl
Catalogo
Iemme Edizioni
Eredi Emblema
Raffaela Auricchio Emblema
Elena Emblema
Giuseppe Emblema
Francesco Emblema
Museo Emblema
Emanuele Leone Emblema
Michela Sorrentino
Pamela Orrico
Roberta Sorrentino
Con la Collaborazione di
Galleria Fonti, Napoli
Associazione Amici di Capodimonte Ets
Presidente
Errico di Lorenzo
Responsabile attività e coordinamento
Stefania Albinni
Si ringrazia Angela Tecce Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti Contemporanee – Museo Madre per il supporto alle attività allestitive del museo
Si ringrazia Agostino Cafillo Presidente dell’ente Parco Nazionale del Vesuvio per il supporto al Museo Emblema
Si ringraziano
Giangi Fonti
Bruno Palmieri
Fabrizio Pascucci
Ernesto Esposito
Claudio Esposito
Francesco Bonami
Pepi Marchetti Franchi
Stefano Causa
Stefano ed Emanuele Bartolotta
Roberto Colantonio
Raimondo Coppola
Un sentito ringraziamento va inoltre
a tutto il personale del Museo e Real Bosco di Capodimonte e il supporto Ales