“Grazie alla piattaforma Google, il Museo di Capodimonte sarà accessibile 365 giorni all’anno, 24 ore al giorno da ogni angolo del pianeta, ecco perché sono particolarmente orgoglioso di questo accesso mondiale e altamente democratico alla nostra immensa collezione.
L’uso della tecnologia Art Camera applicata ai capolavori di Capodimonte, poi, permette di svelarne dettagli inediti agli stessi studiosi, esaltando la precisione delle pennellate, sembra di vedere il fingerprint di Luca Giordano; rivela informazioni sull’iconografia delle opere ed è così precisa che permette di fare un viaggio nella materia. L’arte è sempre stata un dialogo e una lotta tra l’immagine visuale e la materialità dell’opera, ma dobbiamo ricordare che la storia dell’arte è stata resa possibile grazie alla fotografia che ha permesso agli studiosi di riunire immagini di pitture disperse nel mondo intero. La Fondazione Longhi, la Fondazione Zeri sono tra le più importanti fototeche d’Italia con un archivio fotografico di riferimento.
La cultura è l’espressione migliore della società, chi indebolisce la cultura indebolisce la società stessa. Spesso si dice che dovremmo portare più cultura nella vita, ma al contrario dovremmo portare più vita nella cultura: il progetto Google, finalmente fa entrare i nostri musei nel XXI secolo”.
Sylvain Bellenger
Con oltre 536 opere d’arte il Museo e Real Bosco di Capodimonte sbarca online sulla piattaforma Google Arts & Culture.
Capolavori come La Flagellazione di Cristo di Caravaggio, la Danae di Tiziano, La parabola dei ciechi di Brueghel il Vecchio, La Madonna del divino amore di Raffaello saranno accessibili in ogni momento ai visitatori di tutto il mondo, facilmente e gratuitamente.
Ben 203 dipinti sono stati fotografati con l’altissima tecnologia di Art Camera che permette di ingrandire anche il minimo dettaglio scoprendo particolari invisibili ad occhio nudo.
Sono visibili la crettatura delle tele, le pennellate e si intravedono perfino disegni preparatori poi modificati nella stesura finale dei colori.
Nell’opera El Soplón di El Greco, ad esempio, che ritrae il ragazzo che soffia sul tizzone accesso è possibile “entrare” nella pennellata che dà vita alla fiamma.
Sulla piattaforma di Google dedicata a Capodimonte, in primo piano il “Benvenuti a Capodimonte”: una street view con audioguida dall’entrata di Porta Grande, un tour nei viali del Real Bosco e nel primo piano del Museo, a spasso tra la collezione Farnese.
Il visitatore potrà scegliere, inoltre, 14 storie: un mini-racconto in una decina di slides che si focalizza su un’opera (La Flagellazione di Caravaggio; La Maddalena Penitente di Tiziano; El Soplón di El Greco e L’allegoria della Giustizia di Vasari), una storia per bambini (La caduta di Icaro), due sul Bosco (Il Real Bosco di Capodimonte e la sua storia che comprende la descrizione degli edifici) e Natura e Arte nel Real Bosco (ovvero itinerario nella natura) e altre che svelano il legame tra più opere come nel caso de L’Annunciazione a Capodimonte (sui dipinti dell’annunciazione come quello di Tiziano e di Artemisia Gentileschi).
I Farnese, una famiglia di collezionisti, un Monuments Man per Capodimonte (sui dipinti trafugati dai nazisti e salvati da un funzionario italiano), L’Ottocento Privato (sulla omonima sezione), Il Vesuvio nell’Arte (dall’eruzione di Volaire a quello di Warhol passando per Gioacchino Toma), La visione della gloria. Santi attraverso i secoli (una carrellata di dipinti che raffigurano santi), Cattive Azioni. Quando le divinità diventano crudeli (dipinti con soggetto mitologico come Apollo e Marsia di Jusepe de Ribera o Perseo e Medusa di Luca Giordano).
Sulla piattaforma Google anche tour virtuali con Street View: una tecnologia che consente di visitare virtualmente l’intero primo piano del Museo e il Real Bosco di Capodimonte, selezionando le opere e gli edifici per loro più interessanti e facendo un clic per scoprire maggiori dettagli o immergersi nelle fotografie ad alta risoluzione, se disponibili.
Un “trolley” di Street View ha scattato immagini a 360° di alcune gallerie: si tratta di un carrello high-tech che viene generalmente utilizzato per ottenere immagini di interni e che è stato creato nel 2009 per fornire agli utenti l’esperienza di una passeggiata in un museo.
In questo modo, le immagini sono state unite per permettere di muoversi in tutta naturalezza tra 60 delle sale del primo piano del museo, tra cui le sale dei dipinti, il Salone della Culla, il Salone Camuccini e il Salone delle Feste.
Google Arts & Culture è una creazione del Google Cultural Institute.
L’annuncio è stato dato lunedì 29 ottobre, presso la Camera di Commercio di Napoli, durante la presentazione dell’iniziativa “Grow with Google Napoli” che coinvolge altri musei e istituzioni culturali di “Napoli Città d’Arte”.
Google Arts & Culture è la piattaforma di Google che permette agli utenti di esplorare le opere d’arte, i manufatti e molto altro di oltre 1500 musei, archivi e organizzazioni che hanno lavorato con il Google Cultural Institute per condividere online le loro collezioni e le loro storie.
Disponibile sul Web da laptop e dispositivi mobili o tramite l’app per iOS e Android, la piattaforma è pensata come un luogo in cui esplorare e assaporare l’arte e la cultura online.