Disputa sull’Immacolata Concezione di Maria
Juan de Borgoña
Acquisto Mibact in via di prelazione
(diocesi di Langres/Francia (?), 1460 ca. – Toledo, 1536, documentato in Castiglia dal 1495), olio su tavola,
cm 275 x 200
inv. Q 1940
L’acquisizione in collezione della Disputa sull’Immacolata Concezione di Maria permette al Museo di arricchire il nucleo di opere di Juan de Borgoña e di approfondirne i rapporti con l’ambiente artistico italiano, probabilmente da lui frequentato direttamente.
Juan de Borgoña può essere considerato il maggiore pittore italianizzante attivo in Spagna tra Quattrocento e Cinquecento.
L’artista mostra sin dalle sue prime prove documentate una profonda assimilazione del linguaggio spaziale e prospettico del Rinascimento italiano.
Fino ad oggi l’unica opera conservata in Italia del maestro è stata il Sant’Agostino nello studio, acquistato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali nel 2000 per il Museo di Capodimonte.
Il soggetto raffigura la Disputa sull’Immacolata Concezione di Maria, dogma teologico lungamente discusso in seno alla Chiesa, ratificato di fatto solo l’8 dicembre del 1854.
Attorno a un sovrano dalla veste rossa risvoltata di ermellino, identificabile col saggio re Salomone, nove personaggi, tra cui tre vescovi, riconoscibili dalla mitra, sono intenti a dibattere sul tema dell’Immacolata Concezione, richiamato dalle parole tratte dall’Antico Testamento scritte sul libro retto dal personaggio in alto a destra. (“[T]ota pulchra es Amyca mea, et macula non est in te”, dal Cantico dei Cantici, 4,7; “Ante omnia saecula creata sum”, dal libro di Siracide, 24,14).