
Collezione Borbonica. Al lavoro per grandi restauri
Le opere oggetto del restauro sono i dipinti su tavola di medie e grandi dimensioni della Collezione Borbonica, già in passato, sottoposte ad un intervento di velinatura puntuale delle aree ritenute precarie affinché venisse scongiurato il rischio di perdita, anche minima, di materia pittorica. Le veline, piccoli fogli di carta collati che hanno l’aspetto di cerotti, hanno lo scopo di salvaguardare gli strati pittorici in attesa del loro consolidamento.
Le opere così trattate sono attualmente visibili lungo il percorso opposto del secondo piano e saranno trasportate nelle due aree di cantiere in gruppi di 5, per il tempo necessario al completamento del restauro.
Un dipinto su tavola è costituito dalla stratificazione di materiali eterogenei, legno, preparazione, legante pigmento, che a causa della minima variazione di temperatura e umidità, subiscono delle modifiche dimensionali che vanno ad incidere sulla parte più delicata, la pellicola pittorica, sotto forma di sollevamenti e lesioni.
Scopo del nostro intervento è il controllo di questi fenomeni, con l’installazione o adeguamento della cosiddetta parchettatura ovvero una intelaiatura elastica capace sia di sostenere che assecondare i suddetti movimenti naturali della materia.
I lavori interesseranno poi la superficie dipinta, con la pulitura e l’integrazione pittorica che consentiranno di recuperare la brillantezza delle cromie originali.
L’utilizzo delle sale come laboratori e l’adozione di una schermatura trasparente ci offre il vantaggio di rendere visibili le operazioni di restauro, condividendo l’esperienza con i visitatori che potranno osservare l’avanzamento del processo, condividerne il necessario approccio scientifico, apprendere le tecniche costruttive originarie e i progressi della moderna scienza della conservazione.
Le prime cinque opere in restauro
Cristoforo Scacco
(Verona, attivo tra Basso Lazio e Campania, 1480 ca.-1510 ca.)
Polittico con la Madonna delle Grazie con le anime purganti (pannello centrale); San Giovanni Battista e San Benedetto (pannello sinistro); San Giovanni Evangelista e San Guglielmo da Vercelli (pannello destro); Cristo e gli Apostoli tra l’Angelo Annunciante e la Vergine annunciata (predella)
1493
Tempera e oro su tavola, tempera e oro su tavola trasportata su tela (predella)
180×83 cm (pannello centrale), 158×56 cm (pannelli laterali); 48×249,5 cm (predella)
invv. Q 810, Q 62
Acquisto Ministero della Pubblica Istruzione, 1916 (da Penta, chiesa di San Bartolomeo)
Cristoforo Scacco
(Verona, attivo tra Basso Lazio e Campania, 1480 ca.-1510 ca.)
Polittico con la Madonna col Bambino in trono (pannello centrale); San Francesco (pannello sinistro); San Giovanni Battista (pannello destro); Eterno Padre (cimasa)
1495 ca.
Tempera e oro su tavola
170×170 cm (pannello centrale), 170×57 cm (pannelli laterali); 69×90 cm (cimasa)
invv. Q 69, Q 63, Q 805, Q 806
Acquisto Ministero della Pubblica Istruzione, 1900 (da Itri, chiesa non identificata)
Cristoforo Scacco
(Verona, attivo tra Basso Lazio e Campania, 1480 ca.-1510 ca.)
Trittico con Incoronazione della Vergine (pannello centrale); San Marco (pannello sinistro); San Giuliano (pannello destro)
1495-1500 ca.
Tempera e oro su tavola
143×91 cm (pannello centrale), 155×60 cm (pannelli laterali)
invv. Q 64, Q 804, Q 807
Acquisizione per soppressione monastica, 1814 (da Salerno, Monastero della Maddalena)
Matteo di Giovanni
(Borgo San Sepolcro, 1430 ca. – Siena, 1495 ca.)
Strage degli Innocenti
1488 ca.?
Tempera emulsionata su tavola
231×234 cm
Inv. Q 38
Collezione Borbone (da Napoli, Santa Caterina a Formiello)
Pordenone (Giovan Antonio De Sacchis)
Pordenone, 1483 ca. – Ferrara, 1539
Disputa sull’Immacolata Concezione
1529-1530 ca.
olio su tavola
298×198 cm
inv. Q 86
Collezione Farnese (da Cortemaggiore, chiesa di Santa Maria Annunciata, Cappella Pallavicino)