skip to Main Content

Inaugurata la mostra ‘Giuseppe Pirozzi. L’atelier dello scultore’ per il novantesimo compleanno dell’artista napoletano

Lunedì 16 settembre ha aperto al pubblico la mostra “Giuseppe Pirozzi. L’atelier dello scultore” – a cura di Maria Tamajo Contarini e Luciana Berti – che resterà aperta fino al 6 gennaio 2025 in una sede incredibilmente suggestiva: il cosiddetto “Cellaio”, uno dei 17 edifici storici situati nel Real Bosco di Capodimonte.

Svelato inoltre il dittico monumentale di sculture in bronzo, La fisicità che si scioglie nell’amplesso con l’anima / Due corpi riflessi nell’onda infranta, che adornerà il Real Bosco in maniera permanente.

 

 

L’esposizione consiste di 108 opere, tra cui 68 sculture in bronzo, gesso, terracotta, 19 gioielli in argento fuso a cera persa, realizzate in esemplare unico, 18 disegni, due serigrafie e una litografia. Il percorso intende riproporre l’esperienza della visita all’atelier dello scultore, luogo dove le opere, pur conservando un rapporto diretto e naturale con l’autore e con il suo mondo, sono più prossime allo spettatore: un modo privilegiato di stabilire un contatto personale con la scultura, aprendo lo sguardo e trovando corrispondenze inaspettate.

 

 

 

La visita all’atelier ricreata al Cellaio diventa anche un viaggio nel tempo e nella vita di Pirozzi, dagli esordi degli anni Cinquanta a oggi, che in parte coincide con l’avvicendarsi di tecniche e materiali sperimentati nella sua produzione artistica (cera, argilla, gesso, ferro, bronzo, piombo, amianto, cemento, argento, terracotta). In questo percorso ideale e materiale diventano chiari i vari passaggi e l’evoluzione del linguaggio formale e della ricerca concettuale dell’artista.

 

Nella mostra, al consistente numero di opere dell’autore provenienti dal suo atelier, si aggiungono sculture prestate da musei prestigiosi come il Museo Novecento Napoli – Castel Sant’Elmo, la Fondazione Donnaregina per le Arti contemporanee – il museo Madre, il liceo artistico Filippo Palizzi, la GAN – Galleria dell’Accademia di Belle Arti di Napoli – e da importanti collezioni private.

La figlia dell’artista, Francesca Pirozzi, ha partecipato attivamente al progetto e reso possibile la raccolta di contenuti e fotografie, collaborando a stretto contatto con i curatori del Museo e Real Bosco di Capodimonte.

 

 

L’artista Giuseppe Pirozzi afferma: Questa mostra, ospitata da un museo prestigioso a livello internazionale, rappresenta una tappa significativa del mio lungo percorso di artista. Il Cellaio, che la ospita, in quanto integrato perfettamente nel Real Bosco, rispecchia in qualche modo il rapporto stretto con l’elemento naturale che da sempre caratterizza il mio sentire e conseguentemente la mia produzione artistica. Inoltre, Capodimonte è per me un luogo del cuore, in quanto vi ho abitato con la mia famiglia, mia moglie insegnava all’Istituto per la Porcellana G. Caselli, qui ho avuto il mio studio, a villa Fagella, già sede di diversi atelier d’artista, e non ultimo, associo Capodimonte all’ex Soprintendente, Raffaello Causa, che, accanto all’arte antica, riconosceva e valorizzava i giovani artisti e nel 1961 mi invitò a partecipare alla mostra “Giovani artisti italiani alla casina Pompeiana”.

 

Il Direttore del Museo e Real Bosco di Capodimonte Eike Schmidt commenta: “È un onore inaugurare una mostra dedicata a Giuseppe Pirozzi nell’anno in cui ha compiuto il suo novantesimo compleanno. Pirozzi è infatti tra gli artisti che hanno maggiormente contribuito al rinnovamento della scena napoletana, accogliendo e rielaborando le tendenze internazionali in un linguaggio personale e fortemente evocativo, carico di riferimenti attinti a una profonda e meditata cultura figurativa”.

 

In occasione della mostra, saranno presentate al pubblico sette opere donate dall’artista al Museo e Real Bosco di Capodimonte: le sculture Testa, 1956, Figura, 1959; Danza spezzata, 1960; le formelle in terracotta del 2010-2011, Io so e Taglio verticale. Entrano in collezione anche La fisicità che si scioglie nell’amplesso con l’anima e Due corpi riflessi nell’onda infranta: un ‘dittico’ di sculture monumentali realizzate in gesso nel 1988 e ora donate a Capodimonte nella versione inedita in bronzo. Il dittico rimarrà in maniera permanente nell’area verde adiacente al Cellaio, inserendosi nel paesaggio punteggiato da altre installazioni contemporanee, tra le quali Massi erratici (2021) di Marisa Albanese e Ricerca sul Paesaggio (1972-72) di Salvatore Emblema. La fusione in bronzo è stata realizzata grazie al generoso contributo del collezionista e mecenate Gianfranco D’Amato, da sempre sostenitore del lavoro dello scultore e delle attività del Museo, che sottolinea: “Supportare Capodimonte nella realizzazione di questa opera è stato un modo per onorare la mia stima per il Maestro Pirozzi e rinnovare quel rapporto di dono reciproco che caratterizza le amicizie intense, tanto più profonde perché unite nel segno della comune passione per l’arte”.

 

Al termine dell’inaugurazione, Nicola Squitieri, presidente dell’Associazione “Guido Dorso”, ha consegnato allo scultore Giuseppe Pirozzi, un riconoscimento per il suo impegno artistico e civile.

 

 

 

Il catalogo della mostra, edito da arte’m, include un’introduzione del Direttore Eike Schmidt, i contributi delle curatrici Maria Tamajo Contarini e Luciana Berti, oltre a saggi di Angela Tecce, Presidente della Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – museo Madre, del collezionista Gianfranco D’Amato e Francesca Pirozzi.

 

La mostra è visitabile gratuitamente tutti i giorni, escluso il mercoledì, dalle 10 alle 16. Ultimo ingresso alle ore 15.30.

 

Per ulteriori informazioni si invita a consultare la pagina dedicata alla mostra

Giuseppe Pirozzi, Ritratto
1956
bronzo
32x19x25 cm
proprietà dell’artista

Giuseppe Pirozzi, Senza titolo
1958
disegno tecnica mista
38x59 cm
proprietà dell’artista

Giuseppe Pirozzi, Senza titolo
1964
disegno a carboncino su carta
35x50 cm

Giuseppe Pirozzi, Senza titolo
1964
disegno a carboncino su carta
35x50 cm
proprietà dell’artista

Giuseppe Pirozzi, Sculture gioiello
1980-2024
fusione a cera persa
argento 925, corallo rosa, corallo rosso, turchese, pietra nera, pietra fiocco neve
esemplari unici
proprietà dell’artista

Giuseppe Pirozzi, Colloquio
intimo
1961
piombo
100x40x40 cm
proprietà dell’artista

Giuseppe Pirozzi, Psiche come testimonianza
1983
bronzo
90x75x20 cm
proprietà dell’artista

Giuseppe Pirozzi, Elogio del piede
2002
55x30x22 cm

Elogio della mano
2003
32x20x15 cm

Pensiero interrotto
1996
45x30x18 cm

bronzo
proprietà dell’artista

Giuseppe Pirozzi, Taglio verticale
2010 - 2011
terracotta
30,5x31,5x5 cm
Museo e Real Bosco di Capodimonte,
donazione dell’artista

Back To Top